La tristezza del tropico a Sao Luis Maranhao.

Dicembre 23, 2015 1 Di ilviaggiatorecritico

IMG_20151222_123049A Sao Luis de Maranhao, al nord del Brasile, ancor più che a Cartagena de las Indias (Colombia) o all’Avana e come a Goa in India si percepisce il fallimento definitivo dell’Europa al Tropico.

Un grande e bellissimo centro coloniale; eroso dall’umidità, ridotto alla fatiscenza, con poche eccezioni. Una volta elegante è ormai percorso da gente in ciabatte che cerca sera.

Simbolo di una colonizzazione feroce e mortifera che si voleva per sempre, ma che si è liquefatta nel calore umido della vegetazione invincibile. I palazzi, le chiese, le case, i magazzini concepiti nel ‘700 come se fossero in Portogallo o in Francia, sono fuori luogo, espulsi dalla realtà, inglobati come cisti estranee nel corpo tropicale, percorsi dagli scarafaggi.

IMG_20151220_145355 La vita non è qui. Il quartiere è stato svuotato dai suoi abitanti per essere restaurato, ma i restauri non sono mai arrivati. Questo stato è praticamente proprietà della famiglia Sarney da decenni e loro fanno quel che vogliono. Soprattutto quel che gli conviene fare.

Svuotato dagli abitanti e non restaurato il centro storico è ora uno scheletro con qualche negozio e ristorante che si vogliono alternativi, ma che sono solo miseri. Pattugliata costantemente dalla temibile Polizia Militare è infrequentabile durante la notte.

IMG_20151221_103012Città coloniale fatta per dominare la natura, gli indios e gli schiavi neri. Ma ha perso e non rappresenta ormai più niente. Solo la fine di un mondo arrogante, feroce ed ormai inesistente. Sic transit l’arroganza coloniale