Categoria: Veneto

Il Veneto è diventato un posto difficile. Da sonnacchiosa provincia dedita alla polenta e ai rosari; terra di suore e missionari, si è trasformata in fucina di odio e di odiatori.

La grande miseria del passato a cui è subentrata un improvviso e largo benessere, certo fondato sul lavoro ed i sacrifici, hanno trasformato i Veneti in un popolo difficile da affrontare. Il Viaggiatore Critico ha rallentato le sue visite in quella regione, ci va malvolentieri, malgrado vi siano alcuni angoli che ama molto.

Non ci va perchè al Viaggiatore Critico piace soprattutto chiaccherare con la gente, come capita, trovata per strada, al bar, nei negozi. I Veneti sono chiaccheroni ed è quindi facile metter su una conversazione. Ma questa conversazione (quasi sempre con il veneto che parla/straparla ed il Viaggiatore Critico che tace o stuzzica leggermente l’interlocutore) si trasforma quasi sempre in una cateratta di odio che fuoriesce dalla veneta bocca e si dirige verso immigrati, comunisti, meridionali, omosessuali. Gli stessi obbiettivi preferiti dai nazisti storici. Con l’aggravante che gli immigrati sono tutti quelli che non son veneti, che i comunisti comprendono tutti quelli che non sono fascio-leghisti, che i meridionali son tutti quelli che stanno a sud del Po.

la cosa è francamente disgustosa, faticosa e fastidiosa. L’ignoranza non ha più argini, è libera di disseminarsi ovunque; non c’e’ più vergogna della propria bassezza. Ci si bea delle enormità che si dicono; si è contenti di essere truculenti. L’ignoranza la vince (un pò come in Maremma).

Son tutti così i Veneti? Certamente no, ma molti lo sono. E quelli che non lo sono fniscono comunque per assorbire per osmosi l’ignoranza che galleggia in aria ed un pò lo diventano anche loro.

E’ ovnque così? Certamente no; Venezia è un altro mondo, con certi suoi dintorni.

Ma è un pò poco per aver voglia di frequentare quella regione.

Il Delta d’inverno

E sono di nuovo sulla bicicletta: cappello, guanti, numerosi strati di tute (compresi i mutandoni lunghi di lana del nonno), sugli argini, sulle strade, sui ponti di barche, sulle spiagge del Delta del Po. E ritrovo fortissime le emozioni di questa terracqua che non dovrebbe esistere. Pedalo con la pioggia, la nebbia, il vento, il freddo, la solitudine; questo posto che mi affascina senza fine.

D’inverno i campi sono lavorati in attesa del mais o del riso; il grano e i foraggi cercano di spuntare come possono. Le enormi distese sono intrise d’acqua che affiora spesso in pozze, fra il fango. La nebbiolina sfuma l’orizzonte, i lontani filari di alberi sono fantasmi; innumerevoli pennuti di svariati generi, specie e piumaggi si aggirano rimpiangendo di non aver migrato sul Nilo.

Le vecchie case sparse nei campi, lontane le une dalle altre, sono perlopiù abbandonate, in cattivo stato, erose dall’umidità, … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Marzo 1, 2018 0

L’isola inaspettata molto vicino

Il Viaggiatore Critico girovaga a lungo, come un cane da tartufi, spesso a vuoto. Ma a volte trova dei gioiellini che non immaginava. Allora è tutto contento e lo scrive.

In questa occasione il gioiellino è l’isola di Susak; in Croazia, ma molto a nord, vicinissima a Trieste. Vi si arriva prendendo un traghetto dall’Istria, per l’isola di Cres; si percorre quest’ultima per tutta la sua lunghezza, fra bellissimi boschi, fino ad arrivare alla fine. Lì vi è un ponticello che porta alla seguente isola di Lussini. In quest’isola ci sono due paesi i cui nomi, senza molta fantasia sono Lussin Piccolo e Lussin Grande. La particolarità sta nel fatto che Lussin Piccolo era tale nei tempi passati. Ora si è molto sviluppato ed è diventato pià grande di Lussin Grande. Tutto il percorso è fattibile anche in bicicletta: è dura perchè è un susseguirsi di salite, ma si percorrono … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Gennaio 22, 2018 0

Gli acquisti a km 0

A  volte anche il Viaggiatore Critico abdica alla sua vocazione, appunto, critica e si fa trascinare dalla vacua moda dei cosiddetti “acquisti sul territorio”. Si aggira, quindi, fra campagne e città per comprare a caro prezzo cibi e bevande che potrebbe facilmente trovare intorno casa, con molto meno dispendio e pena.

Ma, si sa. Le cose cercate con il lanternino sono enormemente più buone che quelle vilmente barattate con la Coop o la Esselunga in cambio della pecunia.

Ha quindi battuto la Padania e le Prealti venete rimediando un invidiabile bottino, dispiegato nella foto. Ha portato a casa:

  • Bianco di Custozza sfuso comprato sul territorio. Il prezzo è migliore del vino. Ma porta sulla tavola sentori risorgimentali di cui sentivamo la mancanza.
  • Mele insipide ed eccellenti fichi del contadino, ex-informatico di punta della Regione Veneto, di nome Beniamino e di origina da Marostica. E’ noto che gli ex-professionisti, dotati di
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Di ilviaggiatorecritico Ottobre 9, 2017 0

Come girare il Delta del Po.

Ci vogliono alcuni giorni. Inutile andare affrettatamente, non si capirebbe niente. Almeno tre notti bisogna dormirci. E ci vuol pazienza, perchè il turismo non è la prima preoccupazione della gente del Delta, fortunatamente.

Gli alberghi sono più frequenti all’inizio del Delta: ad Adria, Porto Viro, Rosolina; ma li sconsiglio. Se si vuole vedere il vero Delta bisogna andarci a dormire nel mezzo. Qui gli alberghi sono pochi: alcuni B&B, degli affittacamere, degli agriturismi, due ostelli.  Poche cose e poco pubblicizzate, alcune non sono nemmeno su Booking. Io consiglerei di dormire nell’isola della Gnocca, attualmente rinominata dal perbenismo veneto in Donzella. E’ centrale. Io sono stato più volte all’Hotel Bussana: nuovo, pulito, funzionale, economico.

L’ideale è spostarsi in bici, sugli argini. Ci sono 400 o 500 km da fare senza troppe ripetizioni. Tutto piano, ma con gli insidiosi strappi delle salite sugli argini, brevissime ma traditrici. Occhio al vento. … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Novembre 7, 2016 6

Il mondo del Delta del Po.

Pare incredibile, ma in fondo alla pianura padana ed al mondo industriale del nord d’Italia vi è un luogo semideserto, curiosissimo, dotato di una atmosfera rara ed affascinante. E’ un mondo molto diverso da quello al quale siamo abituati; da avvicinare con calma e pazienza. Non ci sono luoghi spettacolari, ma piuttosto, un insieme di ambienti inusuali da conoscere con rispetto. Aspetti naturalistici, agricoli, ma anche umani, tutti molto particolari.

L’attuale Delta del Po nasce il 16 settembre del 1604 alle 19. In quel momento viene aperto un canale scavato dai Veneziani (timorosi che il Po si congiungesse all’Adige e finisse nella loro laguna) che muta radicalmente il corso del fiume. Da quel momento il fango portato dall’acqua comincia a costruire quel che vediamo oggi.

Le bocche del Po sono 6 o 7 e formano fra di loro delle sorte di isole, molte delle quali, nei secoli, sono state circondate … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Novembre 7, 2016 0

Pellestrina, un paradiso.

La Laguna di Venezia è separata dal mare da due lunghe e strette isole: quella di Pellestrina e quella del Lido. Sulle tre aperture (una fra Chioggia e l’isola di Pellestrina, la seconda fra le due isole e la terza fra l’isola del Lido e Punta dei Sabbioni, ormai già terraferma) vengono costruite le colossali opere del Mose che tanti soldi ci sono costate, probabilmente per niente.

Mentre sull’isola del Lido giace una città priva di interesse, l’isola di Pellestrina è un vero paradiso: è abitata solo da 4.000 persone e la penetrazione turistica appare ancora molto contenuta. Probabilmente una certa scomodità per raggiungerla l’ha preservata dall’invasione dei nuovPellestrinai barbari turistici. Sull’isola vi sono solo due strutture ricettive: una locanda Stravedo (min. 85 euro a notte) ed un Ittioturismo Le Valli (minimo 70 euro a notte), entrambi con pochissime camere ed apertura solo stagionale. E’ anche possibile affittare degli … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Maggio 7, 2015 0