Turismo remoto in Russia
In realtà il turismo tocca solo una minuscola parte del mondo. Cioè, quasi tutti i turisti finiscono per visitare un limitato numero di località, affollandole e rendendo la vita impossibile agli abitanti e a loro stessi. Ed invece ci sarebbero mille altri luoghi dove passare delle belle vacanze, secondo i gusti di ognuno.
Ci sono anche dei luoghi nei quali il turismo quasi non esiste non solo perchè sono destinazioni a cui nessuno ha mai pensato, ma anche perché è troppo difficile (e quindi caro ) andarci. Ma dal momento che dei viaggi impossibili fanno molto status sociale, ecco che ci sono delle agenzie che li organizzano. La destinazione più emblematica, in questa categoria, è il Polo Nord. Ma anche l’estremo nord del Canada non scherza in quanto a difficoltà logistiche, a distanze, a estrema lontananza da tutto. Oppure le crociere patagoniche e verso l’Antartide.
Ho trovato una … Continua a leggere...
Un paese dell’anima
C’e’ un paese ignoto, appartato, che nessuno conosce e dove nessuno, almeno fra gli italiani, va. A me è carissimo e vorrei portare per mano tutte le persone che conosco a visitarlo. Il paese, ma soprattutto le sue variegate genti. Quando ne parlo mi emoziono, mi commuovo e rimpiango di averci passato troppo poco tempo.
Si tratta della Guinea Bissau, sulla costa occidentale dell’Africa, subito sotto il Senegal. E’ una ex colonia portoghese e questa lingua vi è relativamente diffusa. E’ un paese molto piccolo (poco più grande della Sicilia), poco abitato (1,5 milioni di persone) molto povero (fra i 10 paesi messi peggio secondo gli indici delle Nazioni Unite). Bissau ne è la capitale ed il paese si chiama Guinea Bissau per non confonderla con la Guinea che era colonia francese e la Guinea Equatoriale che era colonia spagnola. Da non confondere nemmeno con le Guaiane francese e … Continua a leggere...
Delta del Danubio
Un viaggio insolito in un luogo insolito. Vicino ma fuori dal mondo, toccante ed affascinante. Un altro Delta, quello del Danubio.
Gli ambienti terrestre-fluviale-marino-lacustri mi emozionano, mi mettono una calma frenesia addosso; mi trasmettono la loro natura contraddittoria, complessa, variegata, multiforme. Ne ho parlato molto riguardo al Delta del Po, d’estate e d’inverno. Ma anche di quell’incredibile mondo a sé stante che è il Delta del Tigre a Buenos Aires o lo sbalorditivo Delta del Rio delle Amazzoni a Belém.
Qui si affronta un fiume di ben maggiore importanza, lunghezza e capienza del Po. Siamo lontani dal Danubio un po’ artefatto dell’Austria, paese nel quale attraversa linde contrade portando pensionati tedeschi in crociera. O anche da quello cosmopolita e foriero di lusinghe di Budapest o di Belgrado. Qua siamo proprio in fondo al suo percorso, nell’angolo povero dell’ancor povera Romania, se non, addirittura, in … Continua a leggere...
A caccia e pesca nel grande Nord
Si trovano, a volte, dei tipi di turismo che non avremmo mai immaginato. Questo è uno di quelli, nel nostro amato Quebec.
In altri post abbiamo parlato della nascita di questa colonia francese, ora regione canadese francofona e dei suoi famosi cacciatori di pelli che vagavano in quelle umide e fredde foreste boreali. Erano avventurieri europei finiti in quel mondo selvaggio e senza leggi; erano indiani che si erano avvicinati ai bianchi e ne accompagnavano le gesta; erano meticci che conoscevano come cacciare da indiani e come vendere le pelli da europei. Noi abbiamo visto mille film su questo tema, ma per i canadesi quell’epopea è ancora molto presente. Il tema della caccia, della vita selvaggia nelle sterminate e disabitate foreste del nord è ancora fondamentale nella cultura canadese. È uno dei loro miti fondatori, non avendone molti altri.
Del resto questa parte del paese è enorme, disabitata, inospitale, inaccessibile, … Continua a leggere...
A nord del Nord
Poi, in Quebec, verso il nord, finiscono le strade. Radisson è l’unico villaggio (meno di 300 abitanti) non-indigeno al di sopra del 53° parallelo (eppure siamo alla stessa latitudine di Edimburgo, stranezze del clima mondiale!). Ad ovest ci sono le riserve del popolo Cri. A nord comincia la regione del Kativik, grande come una volta e mezzo l’Italia ed abitata da 13.000 persone, quasi tutti Inuit, divisi in 14 villaggi. Tutta quella immensa distesa di territorio è fatta da tundra, roccia, laghi; assolutamente disabitato. Infatti gli alberi, sia pure i magri abeti del nord, non vi crescono per il troppo freddo. Il limite degli alberi coincide con il confine meridionale della regione del Kativik. I 14 villaggi Inuit sono tutti sul mare, ancora più a nord, dove il Quebec finisce. Oppure sulle non maggiormente ospitali rive della Baia di Hudson. Tutto l’interno del Quebec, a nord di Radisson … Continua a leggere...
Poi c’e’ l’altro Quebec
Si arriva nel Quebec, in Canada, si visitano Montrel e Quebec City. A quel punto del viaggio, se abbiamo tempo e soldi, bisogna andare a Nord. Impossibile non andarci. Il Nord chiama, il richiamo della foresta, diventiamo tutti Zanna Bianca. Erano i luoghi dove i cacciatori bianchi andavano a cercare le pelli, nella nebbia perenne ed in compagnia dei meticci indiani. Trappeurs erano chiamati, perchè usavano le trappole e non i fucili, le cui pallottole avrebbero rovinato le pelli. E son posti molto, molto strani per noi. Anche la gente è stranina. E’ un altro mondo nel quale ci si sente stranieri per davvero. Altre regole, altri comportamenti, altre attese.
I Quebecois restano gentili, ma vanno presi con calma. Anche i primi coloni francesi non si devono essere sentiti molto a loro agio in quei posti, almeno all’inizio; ed ancor gli duole, sembrerebbe; molte generazioni non sono bastate … Continua a leggere...