Categoria: Viaggio in Angola

Un viaggio in Angola per turismo non è un fatto frequente. Ci si va per lavoro, per la cooperazione internazionale, a comprare petrolio, a vendere mobili italiani, al massimo per trovare parenti che vi lavorano. Per turismo, no.

Ed i motivi sono numerosi. Destinazione lontana, prezzi dei voli alti, poche o nessuna attrattiva turistica. Che ci si va a fare?

Inoltre, come in molti paesi produttori di petrolio, i costi della vita per uno standard europeo, sono altissimi: alberghi, ristoranti, trasporti privati sono difficilmente accessibili. C’e’ un pò di turismo, ma si tratta soprattutto degli expats, residenti stranieri, che occupano i fine settimana nel turismo nazionale. Hanno introiti ed esigenze alti e quindi il livello dei servizi a loro, e a voi, destinati, saranno altrettanto alti ed anche più cari.

Del resto l’Angola non è un paese povero, è un paese ingiusto. Le entrate per la vendita di petrolio sono molto importanti, ma vanno a finire in un numero assai limitato di tasche: la classe che detiene il potere (e le risorse del paese) è piuttosto limitata nel numero di persone che vi appartengono. Non ha, invece, limiti il loro livello di corruzione e la ferrea volontà di mantenere il potere. Si è quindi creata una sorta di aristocrazia angolana che ben si intenderebbe con la nobiltà medievale europea. Poi viene il popolo, che se la vede bruttina.

A Luanda ci si può passare alcuni giorni, per poi dire di essere stati all’inferno. Il traffico è come il primo secondo del Big Bang, la città è molto pericolosa, i trasporti difficili. Ma la notte, in confronto, Sodoma e Gomorra sono asili infantili. Giusto per dirne una: as qatorzinhas, parola ed abitudine tipicamente luandese.  Ragazzette di 14 o 15 anni, elegantissime e spregiudicate, che si prostituiscono per angolani e stranieri. L’ingenuità, a Luanda, è morta da tempo.

Nel resto del paese c’e’ poco da vedere, con l’esclusione dell’estremo sud, sulla costa con i parchi, il deserto, il mare freddo e nebbioso. E’ l’unica zona per la quale si giustifica un viaggio in Angola.

Atmosfere da Blade Runner a Luanda

Decadenze di imperi coloniali e difficile sopravvivenza nella metropoli di Luanda. Due film diversissimi che si incontrano su un lungomare africano. Atmosfere difficili da credere e stupefacenti da vivere. Tutto ciò in questo post.

Nella prima scena africana del film “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa” Alberto Sordi esce dall’albergo vestito come Livingstone nella savana e si ritrova, invece, nel mezzo di una moderna e piena di traffico città. Siamo sul lungomare di Luanda, corre l’anno 1968 e l’Angola fa ancora parte dell’impero coloniale portoghese che crollerà solo nel 1975.
Alle spalle di Sordi, nel film, si scorgono una serie di modernissimi palazzi pulsanti di attività economiche e commerciali. Pare di essere a Milano.

In uno di quei palazzi, ben visibile alle spalle di Sordi, mi son ritrovato a vivere. Era il palazzo comunemente conosciuto come “edificio Nocal” dal nome della birra che aveva … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Novembre 11, 2019 3

La storia dei cani pescatori dell’Isola delle tigri, Angola

Questa è una delle storie più strane che abbia mai sentito. Si svolge all’estremità meridionale dell’Angola, ad una sessantina di chilometri dal confine con la Namibia. E’ una zona assolutamente desertica, con le dune che arrivano fino sul mare. E’ praticamente una spiaggia profonda decine di chilometri. A Rimini ci metterebbero infinite file di ombrelloni.

In quel punto scorre la famosa corrente di Benguela che viene dal sud e richiama acque profonde; fredde e ricchissime di plancton. Ciò fa sì che lungo la costa faccia molto più freddo di quanto ci potremmo aspettare e che vi sia spesso la nebbia, anche se ci troviamo in pieno deserto. Il plancton nutre una ricchissima comunità animale composta da infiniti pesci, molti uccelli ed anche foche che vengono a riposarsi sulla spiaggia.

La corrente di Benguela è venuta costruendo delle lingue di sabbia che nascono nella costa e che si prolungano per chilometri … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Ottobre 28, 2019 2

Vedere un viaggio

Nei ricordi i viaggi si mescolano, si sovrappongono, si intersecano e si confondono. Non ci si rammenta più bene dove era cosa, con chi e quando. Gli episodi si diluiscono in contesti brumosi. Viaggio dopo viaggio la mente smette di catalogare per data e per luogo; di disporre il tutto sulla linea temporale e sulla carta geografica. Si lascia trasportare nello zabaione dei frammenti di ricordi. Rammento una bellissima città che cerco da anni senza riuscire a ritrovare. So solo che sta in Spagna. Ho in mente delle struggenti immagini di un ponte romano che non so più se sta in Umbria o in Provenza. Dopo anni passati a domandarmi dove fosse, ci sono ricapitato, per caso. Ero felicissimo, ma purtroppo me lo sono dimenticato di nuovo. Sogno luoghi che finiscono nel cassetto delle immagini dei viaggi, aggiungendo confusione a confusione. Ci sono angoli della mia città che non so … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Agosto 15, 2018 0