Si ricomincia! E con l’AI
Il Viaggiatore Critico riprende il suo blog, dopo la lunghissima pausa dovuta al virus. Per un paio di anni parlare di viaggi suonava irreale, difficile, spesso impossibile; esattamente come effettuarli. Ora le cose sono rientrate nel disordine normale ed è possibile ricominciare a discutere di viaggi.
Per ben cominciare il Viaggiatore Critico, un po’ impelandronito dalla pausa, ha pensato di far ricorso alla nuova magia di questi ultimi mesi. A quella Intelligenza Artificiale chiamata ChatGPT che la OpenAI ha sguizagliato gratuita su tutti i computer. IA che rischia di mandare in malora tutti i blogger del mondo, scrivendo a loro posto gli articoli su tutti i temi immaginabili. Gratis ed immediatamente.
Il Viaggiatore ha quindi chiesto alla IA di sconsigliare la visita a tre luoghi turistici e di farlo con lo stile del Viaggiatore. Per metterla più semplice gli ho chiesto di pensare (!!) a una giovane coppia che vuole … Continua a leggere...
Il necroturismo
Il necroturismo è una bellissima cosa ed il Viaggiatore Critico lo pratica con grande passione e costanza. Del resto i vivi sono a volte infastiditi dai turisti e poco propensi a lasciarsi osservare, mentre i morti si lasciano avvicinare tranquillamente e non chiedono nemmeno la mancia.
Vanno distinte due grandi categorie di necroturismo: il paleonecroturismo ed il neonecroturismo. Il primo, più banalmente, si occupa delle tombe degli antichi e si confonde con l’archeologia, la storia dell’arte, la museologia. Visitare antiche necropoli, ammirare le piramidi d’Egitto, studiare le tombe monumentali delle chiese barocche sono attività ovvie ed alla portata di ogni turista. Il neonecroturismo consiste invece nel visitare e frequentare i cimiteri moderni, ancora in funzione.
I cimiteri sono dei luoghi del tutto particolari, nel tessuto urbano delle moderne città. Sono una sorta di “luogo fuori dallo spazio” normale. Resistono all’omologazione selvaggia del sistema di vita globalizzato. Sono spazi chiusi, separati … Continua a leggere...
I 7 peccati capitali del turista
I turisti si macchiano di numerosi peccati, che possono essere divisi fra capitali e veniali. Per alcuni dei primi si meriterebbero di perdere definitivamente la loro qualità di turisti e dovrebbero essere condannati a restare a casa loro a vita. Una sorta di DASPO turistico.
Vediamoli:
- Visitare le attrazioni palesemente fasulle. Che le trappole per turisti esistano e siano numerose è un fatto noto. In alcuni casi anche i più avveduti ci cadono. Ma ci sono alcune trappole assolutamente evidenti, visibili e smaccate. Caderci è un peccato capitale. Un buon esempio è la Finlandia d’inverno, a Rovaniemi. Città di scarso interesse, tappa per andare più a nord. Ebbene, hanno inventato l’assurdità del villaggio di Babbo Natale, un posto dove hanno fatto delle casette di legno dove ti vendono il solito pattume da turisti, ti mettono un timbro e ti fanno una fotografia con Babbo Natale. Sempre in zona vanno
Il turismo della miseria
Vogliamo parlare di quelli che vanno a visitare la miseria?
Fra le tante distorsioni del turismo ve ne è una particolarmente grave, complessa, preoccupante, densa di significati. Sono i turisti che vanno a visitare luoghi particolarmente poveri, dove vive una umanità in piena miseria. I visitatori delle bidonville, delle favelas, degli immondezzai dove rovistano battaglioni di capatori. E’ il cosiddetto slums tourism.
La cosa è antica; la visita delle sofferenze altrui è sempre stato molto interessante. Lo stesso Dante non si privò di un bel giro fra i disgraziati dell’inferno. I nobilastri europei, che scendevano in Italia per il loro Grand Tour formativo, amavano osservare la plebe italiana ed i loro poveri tuguri comparandoli stupefatti con le magnifiche rovine dei loro antenati dell’Impero Romano. E al tempo del positivismo si andava nei quartieri operai di Londra per concepire (e forse realizzare) azioni filantropiche.
Nel turismo moderno, alcuni cominciarono, già … Continua a leggere...
Il Medioevo oggi a Poggibonsi e a Guedelon
La voglia di ritorno al Medioevo pare non placarsi in Europa. Non solo da un punto di vista sociale e politico (il che non piace affatto al Viaggiatore Critico), ma anche dal punto di visto culturale e storico (il che piace molto di più). Oltre alle varie e viete rievocazioni storiche di cui abbiamo già parlato abbondantemente qui, ci sono dei tentativi molto più seri e profondi per rivivere quei momenti storici. In particolare a Poggibonsi con la ricostruzione di un villaggio franco e a Guedelon, in Francia, con un castello di qualche secolo più tardo. Due esempi in pieno sviluppo e che riscuotono un successo di pubblico straordinario.
L’esperienza di Guedelon comincia nel 1998 quando apre un cantiere per la ricostruzione di un castello idealmente nato intorno al 1230. Vennero presi a testimone dei castelli realmente costruiti in quel periodo; se ne studiano le piante e le tecniche … Continua a leggere...
Non andate dove c’e’ la pena di morte!
Turista che stai pensando di andare in uno dei paesi elencati qui sotto, rifletti su quel che ti dico. Se vai in uno di quei paesi, mentre tu starai in giro sulle spiagge o nelle città o sulle montagne o nelle campagne, visitando musei, assaggiando la gastronomia locale, ammirando paesaggi oppure partecipando alla festa della notte; mentre tu farai tutto ciò, ricordati turista, che vicino a te, in fetide prigioni, languono persone che stanno per essere uccise dallo Stato che stai visitando.
Ricordati che i soldi che lasci in quel paese contribuiranno ad acquistare la pallottola che fucilerà, il cappio che strangolerà, la sostanza che avvelenerà, la corrente elettrica che abbrustolirà una persona.
I paesi che applicano ancora la pena di morte sono i seguenti (fra parentesi l’anno dell’ultima esecuzione):
In Europa solo la Bielorussia (2017).
In Africa il Botswana (2016), l’Egitto (2017), la Guinea equatoriale (2010), la Libia … Continua a leggere...
Turisti accattoni
Il viaggiare a volte scatena sconcertanti impulsi nascosti nelle profondità delle persone. E’ un male che viene da lontano, dai tempi dei pellegrini. I quali partivano da casa loro con le tasche quasi sempre vuote ed arrivavano fino a Roma o a Santiago di Compostela mendicando, rubacchiando, facendo qualche lavoro dai contadini trovati lungo i cammini. Lo facevano per espiare i peccati e vivere in povertà, dicevano. In realtà erano dei grandissimi scrocconi, invisi alle genti che dovevano sopportare il loro passaggio.
Oggi succede, più spesso di quanto si creda, la stessa cosa. E’ normale che la coppietta di giovani di scarse risorse voglia comunque concedersi una bella vacanza e cerchi di risparmiare sui voli, sugli alberghi o i campeggi e che mangi un panino sulla panchina dei giardini. Del resto è una lotta accanita ed infinita fra il turista risparmievole e l’esercente avido. Il primo a chiedere accanitamente … Continua a leggere...
Valorizzazione turistica popolare: la Forra del Lupo e la Flaminia Militare.
Due esempi importanti di iniziative che coniugano tre fattori che sono fondamentali per il turismo del futuro. I fattori sono: coinvolgimento popolare, recupero di beni culturali, promozione turistica di base.
Le due iniziative sono la Forra del Lupo a Serrada (Folgaria, Trentino) e la Flaminia Militare sull’Appennino fra Firenze e Bologna.
Della prima ne ho parlato abbondantemente qui. La storia della seconda dura ormai da 40 anni. Due amici di un paesino dell’Appennino si appassionarono ad un enigma storico: da dove passava la romana via Flaminia che legava Faesulae alla recentemente fondata Bononia (189 A.C.)?. Cerca cerca hanno finito per trovarla, scavarne dei tratti, identificare il percorso fino nel Mugello. Hanno scritto dei libri (scaricabile gratuitamente), fatto dei video, preparato un sito web. Dopo il primo ritrovamento i due, fino ad allora considerati un po’ squinternati, sono stati appoggiati ed aiutati dal loro paese e da quelli vicini. … Continua a leggere...
Turismo radioattivo a Chernobyl
Nelle pieghe del mondo del turismo si trovano, a volte, delle faccende sconcertanti. Una di queste è l’aver trasformato un luogo maledetto come Chernobyl in una importante destinazione turistica; quest’anno deve aver raggiunto i 100.000 visitatori. Ripeto centomila. Roba da non credere.
La storia è semplice: dal 2011 si sono cominciate ad organizzare delle visite, partendo da Kiev, che dista un paio di ore di macchina. Evidentemente i livelli di radioattività lo permettono; non ci sono reali pericoli. Alcuni dei vecchi abitanti sono anche tornati a vivere nelle loro case, nelle campagne circostanti la centrale atomica. Magari muoiono di tumore, ma gli ci vuole anni e lo fanno a casa propria. Nonostante si trovino nell’area di esclusione, le autorità lasciano fare, forse stanche di dover lottare con vecchi bisbetici ed incapoiti.
Qualche ora di visita non rappresenta nessun inconveniente sanitario per i turisti. E non deve nemmeno essere un … Continua a leggere...
La complicata festa dell’Alarde di Hondarribia
Questa è una vicenda tutta spagnola in terra basca ed è anche molto istruttiva di come vanno certe faccende turistiche.
Hondarribia (in basco, mentre in spagnolo sarebbe Fuenterrabia) è una cittadina proprio alla frontiera con la Francia, sull’oceano Atlantico. Nel 1638 la popolazione difese con successo la città dagli attacchi francesi. Da quel momento tutti gli anni, fino ad oggi, in settembre, la popolazione sfila in ricordo dell’evento. Tale sfilata è chiamata Alarde che vorrebbe letteralmente dire rivista militare. Ci sono stati molti cambiamenti nei secoli; da metà del 1800 si sono formate delle “compagnie” per quartiere o per mestiere, che sfilano l’una dopo l’altra, vestiti alla basca, suonando dei pifferi e/o portando dei fucili. Sono migliaia di persone. In testa una compagnia di “boscaioli” che in realtà è la crema della società cittadina, una specie di massoneria nella quale non si entra che per nascita e reddito. La manifestazione … Continua a leggere...