Tag: Cultura popolare

Molti turisti, durante i loro viaggi, sono attratti dalla cultura popolare del paese o della località che stanno visitando.

Si tratta certamente del migliore fra i turismi possibili, quello che si occupa più delle persone che dei musei o delle spiagge o dei monumenti circondati dai negozietti di ciarpame per turisti. Il turista responsabile si occuperà soprattutto delle persone che abitano il luogo dove si trova. Vorrà sapere cosa mangiano, cosa bevono, che abitudini hanno, quali sono le loro feste, abitudini, vizi e virtù. In poche parole, la loro cultura popolare. L’essenza di un popolo; ciò che fa la differenza fra i siciliani ed i veneti; fra i maroniti e gli sciti in Libano, fra i sardi del nord e quelli del sud. O, per meglio dire: cercare la differenza fra la cultura del turista e quella del locale in modo che l’uno impari dall’altro un pò della meravigliosa variabilità culturale del pianeta, prima che la globalizzazione finisa di uccidercia tutti quanti, rendendoci tutti uguali. Il buon turista cercherà tutto questo con pazienza, naso, perseveranza e tanta esperienza per puntare agli aspetti più interessanti.

Le giornate si diluiranno quindi nei bar, nei mercati, a chiacchera con questo e quello, cercando di addentare la mentalità locale; la loro cultura. Si cercherà di farsi invitare ai matrimoni, si discuterà di politica, si cercherà di capire chi tromba con chi. E tutto ciò non per vana ficcanasaggine pettegola. Ma per ricerca antropologica sul terreno.

Si scopriranno meraviglie, e saranno i ricordi più belli di quel viaggio. I musei ed i monumenti stantii lasciateli da parte: seguite la vita, cercate la cultura popolare.

Uomini e donne a Tokyo

Marco Bi aggiunge un altro capitolo della sua esperienza di abitante di Tokyo: ” Uomini e donne a Tokyo “. I due precedenti articoli sono qui e qui.

I rapporti personali fra uomini e donne a Tokyo, come nelle nelle altre grandi città sono sovente caratterizzati da due elementi: gran quantità e una generale superficialità; in una metropoli di 30 e passa milioni di abitanti come Tokyo, questi aspetti sono ovviamente ben presenti.

Se si conosce la lingua, socializzare a Tokyo è relativamente facile: eventi, appuntamenti, mostre, locali notturni, amici di conoscenti, colleghi, sono tutte occasioni valide per venire in contatto con facce nuove, mentre le nuove tecnologie stanno ulteriormente oliando questo meccanismo.

Anche se la lingua giapponese fosse fuori dalla nostra portata, per la legge dei grandi numeri, di possibilità ce ne saranno sicuramente.

La facilità di conoscere persone crea una sorta di superficialità nei rapporti che si … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Marzo 30, 2020 3

Regole giapponesi

Marco Bi continua ad affascinarci con le sue analisi della società giapponese. Oggi si parla di regole giapponesi. Qui il primo articolo.

L'inchino è una delle principali regole giapponesi di educazione.

Come già osservato, il Giappone, avendo goduto di un lungo periodo di isolamento con influenze limitate dall’esterno, è riuscito a mantenere una società omogenea, che è stata un potentissimo collante per garantire l’armonia sociale all’interno del paese.

Andiamo per ordine.

In Giappone, non esiste una religione pervasiva come quella cattolica in Italia, bensì esiste una religione “leggera” come lo scintoismo (che tra l’altro non ha dogmi), la quale non insegna ciò che sia sbagliato fare (perché se no si va all’inferno), ma ciò che sia meglio fare per raggiungere una pace spirituale, ed uno di questi insegnamenti è quello di offrirsi per aiutare il prossimo, mettendo quindi il bene comune come via per raggiungere indirettamente il proprio benessere, evitando il conflitto (in estrema sintesi: “se stiamo bene … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Marzo 9, 2020 0

Vivere a Tokyo

Marco Bi, un lettore del blog, ci manda questo interessantissimo articolo sul vivere a  Tokyo, lasciandoci con la voglia di saperne di più. (qui e qui)

Il Giappone si è aperto al mondo nella seconda metà del 1800 in concomitanza con la restaurazione Meiji: fino ad allora, il paese insulare era rimasto al riparo da quasi ogni influenza che provenisse dal di fuori dei patri confini. Ciò significa che culturalmente, l’arcipelago – che rimane tutt’ora ampiamente omogeneo nella composizione della società – ha potuto proteggere la sua cultura intatta fino a relativamente poco tempo fa, rimanendo in una sorta di “medioevo” prolungato.

Non sorprende quindi che, ancora nel 2020, il Giappone conservi tratti unici, antichi, quasi mitologici, che agli occhi di un occidentale sono senza dubbio misteriosi. Come paragone basti pensare che lo sviluppo della civiltà, scienze, economia, ecc. registrato in Europa dalla fine del medioevo ai giorni … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Marzo 2, 2020 0

Cadice

Anni fa il vostro Viaggiatore Critico decise di andare a vivere a Cadice. Questa decisione fu presa per tre motivi: quello immediato fu l’ennesima lite familiare; quello di base fu l’esserci passato per caso anni prima ed esserne rimasto folgorato; quello aggiuntivo fu l’aver letto la notizia che il centro di Cadice ha il maggior numero di bar per abitante di tutta la Spagna. Ed il bar, in Spagna, è il centro del mondo, con le sue tapas.

Quindi andò a Cadice, affitto un appartamentino, comprò una bicicletta da Decatlon e visse per 100 giorni esatti in quella città. 100 perché poi si ruppe le palle e se ne andò a Montreal.

Furono 100 giorni intensi, vide e scoprì mille cose. Poté vivere faccende che aveva solo sentito dire da lontano; scoprì aspetti molto interessanti, capì una quantità di cose. Ma poi alla fine, se ne venne … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Febbraio 24, 2020 0

Marsiglia

Obenda Perkins, un misterioso lettore del blog, ci manda questo bell’articolo su Marsiglia, pieno di passione, che pubblichiamo più che volentieri, ringraziandolo. Anche le foto sono sue.

Per i Marsigliesi “la fine del mondo” esiste e coincide con Callelongue, un minuto paese che delimita a sud l’immensa baia che ospita la città. Oltre iniziano le Calanques, l’altro mondo marsigliese, una serie di fiordi, ora parco naturale, che spaccano il massiccio montuoso che separa Marsiglia dal resto della Francia. E dall’Europa. Perché Marsiglia è, assieme a Cadice, Livorno e Napoli, una di quelle città che hanno una personalità talmente forte da stagliarsi sopra, e forse anche contro, la cultura nazionale e continentale che la ospita.

Marsiglia è in effetti un mondo a parte. Geograficamente, la sua bellissima e ampia baia è costellata di isole e isolotti, fra i quali quello che ospita il castello d’If, la prigione che ispiò Dumas per … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Febbraio 17, 2020 0

Il necroturismo

Il necroturismo è una bellissima cosa ed il Viaggiatore Critico lo pratica con grande passione e costanza. Del resto i vivi sono a volte infastiditi dai turisti e poco propensi a lasciarsi osservare, mentre i morti si lasciano avvicinare tranquillamente e non chiedono nemmeno la mancia.

Vanno distinte due grandi categorie di necroturismo: il paleonecroturismo ed il neonecroturismo. Il primo, più banalmente, si occupa delle tombe degli antichi e si confonde con l’archeologia, la storia dell’arte, la museologia. Visitare antiche necropoli, ammirare le piramidi d’Egitto, studiare le tombe monumentali delle chiese barocche sono attività ovvie ed alla portata di ogni turista. Il neonecroturismo consiste invece nel visitare e frequentare i cimiteri moderni, ancora in funzione.

I cimiteri sono dei luoghi del tutto particolari, nel tessuto urbano delle moderne città. Sono una sorta di “luogo fuori dallo spazio” normale. Resistono all’omologazione selvaggia del sistema di vita globalizzato. Sono spazi chiusi, separati … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Febbraio 10, 2020 4

I 7 peccati capitali del turista

I turisti si macchiano di numerosi peccati, che possono essere divisi fra capitali e veniali. Per alcuni dei primi si meriterebbero di perdere definitivamente la loro qualità di turisti e dovrebbero essere condannati a restare a casa loro a vita. Una sorta di DASPO turistico.

Vediamoli:

  1. Visitare le attrazioni palesemente fasulle. Che le trappole per turisti esistano e siano numerose è un fatto noto. In alcuni casi anche i più avveduti ci cadono. Ma ci sono alcune trappole assolutamente evidenti, visibili e smaccate. Caderci è un peccato capitale. Un buon esempio è la Finlandia d’inverno, a Rovaniemi. Città di scarso interesse, tappa per andare più a nord. Ebbene, hanno inventato l’assurdità del villaggio di Babbo Natale, un posto dove hanno fatto delle casette di legno dove ti vendono il solito pattume da turisti, ti mettono un timbro e ti fanno una fotografia con Babbo Natale. Sempre in zona vanno
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Di ilviaggiatorecritico Febbraio 3, 2020 3

Vivere all’estero

La globalizzazione ha vinto, siamo ormai tutti cittadini del mondo e potenzialmente liberi di andare a vivere all’estero; là dove vogliamo; ormai ci siamo spogliati delle ristrettezze dei patri confini!

Verissimo, ma dove andiamo? Chi è nato nei paesi poveri non ha dubbi! Va nei paesi ricchi. Ma chi è nato nei paesi ricchi, che fa? Il Viaggiatore Critico è una vita che si sta facendo questa domanda e non è ancora riuscito a darsi una risposta. E sta perdendo la speranza di trovarne mai una.

Vediamo i luoghi che ha preferito per vivere all’estero. La città più bella e più piacevole che abbia mai visto ha un dolce nome: Rio de Janeiro. Paesaggi stupendi, mare meraviglioso, vita frenetica, gente simpatica, un grande paese, molte cose da fare, prezzi abbordabili, non manca niente (buona cucina a parte). Il brasiliano si impara facilmente. Ma gli … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Gennaio 20, 2020 11

Il turismo della miseria

Vogliamo parlare di quelli che vanno a visitare la miseria?

Fra le tante distorsioni del turismo ve ne è una particolarmente grave, complessa, preoccupante, densa di significati. Sono i turisti che vanno a visitare luoghi particolarmente poveri, dove vive una umanità in piena miseria. I visitatori delle bidonville, delle favelas, degli immondezzai dove rovistano battaglioni di capatori. E’ il cosiddetto slums tourism.

La cosa è antica; la visita delle sofferenze altrui è sempre stato molto interessante. Lo stesso Dante non si privò di un bel giro fra i disgraziati dell’inferno. I nobilastri europei, che scendevano in Italia per il loro Grand Tour formativo, amavano osservare la plebe italiana ed i loro poveri tuguri comparandoli stupefatti con le magnifiche rovine dei loro antenati dell’Impero Romano. E al tempo del positivismo si andava nei quartieri operai di Londra per concepire (e forse realizzare) azioni filantropiche.

Nel turismo moderno, alcuni cominciarono, già … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Gennaio 13, 2020 9

Nuovi turismi in Africa dell’Ovest

Vastissimi spazi pieni di cose interessanti da vedere e da fare esistono al mondo. Non è necessario ammassarsi tutti nei pochi luoghi dove tutti i turisti pecoroni vanno felici a farsi spennare.

In Africa dell’ovest, per esempio ci sono molti luoghi interessanti. Un bel viaggetto in quei paesi è del tutto da raccomandare. Della Guinea Bissau abbiamo già parlato ampiamente.

Poi c’è il Togo, paese che si visita facilmente perché è stretto, lungo e percorso da una sola strada importante che va dalla capitale sul mare fino alla frontiera con il Burkina Faso. La faccenda del Togo che più mi è piaciuta è una zona a nord, oltre la città di Kara; si chiama Kotammakou ed è abitata da una etnia chiamata Batammariba; regione agreste e bucolica. Ma l’aspetto interessante di questo simpatico popolo è la fabbricazione delle loro case tradizionali, ancora oggi comunemente abitate. Sono delle specie di … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Dicembre 30, 2019 0