Bulgaria si, ma perchè?
Paese poco turistico, è da consigliare di tutto cuore, per i luoghi, la cucina,la sua gente.
Non c’e’ niente di assolutamente eccezionale, ma vi è un’aria di vecchi tempi, di uno stile di vita che altrove non esiste più, di speranza di un futuro migliore. Quindi un viaggio quasi più sentimentale che turistico.
E in un’atmosfera da Balcani profondi che già di per se si presenta come ben differente rispetto a quella dei paesi dell’Eurpa Ocidentale. Le influenze ottomane sono enormi: l’architettura strana che sa di Austro-Ungheria ma che non lo è affatto; l’impianto urbanistico contorto e delizioso, rotto com’e’ da moschee, chiese, mercati, giardini. E pur essendo ricco di brutti edifici monumentali ottocenteschi, questi sono contornati e resi più leggeri da stradine alberate che fanno della città quasi un luogo di campagna.
Insomma, siamo pienamente in Europa, ma il vento orientale vi ha soffiato a lungo … Continua a leggere...
La cucina bulgara
Par di capire che l’eccellente cucina bulgara si basa su quattro caposaldi.
In primo luogo le zuppe, molto numerose. Per l’estate vi è la deliziosa Tarator: fredda a base di yogurt e cetrioli. Sempre presenti quella di fagioli e quella di trippa. Poi le altre. Sono tutte piuttosto liquide, ma con degli elementi solidi abbastanza grossi dentro: pezzi di cetriolo, polette di carne, fagioli interi, brandelli di pesce o di trippa. Sono quindi dei “mangia e bevi” . Quasi tutte deliziose, che fanno bene al corpo e all’anima. Evidenti gli influssi delle ciorbe turche.
In secondo luogo le insalate. La più comune è simile a quella greca, ma con il formaggio
grattugiato invece che a pezzi. Altre sono comunque tipo “del contadino”, molto basiche. Vi entrano anche ortaggi grigliati, soprattutto i peperoni dolci. Ogni ristorante ne ha una bella sfilza nel menu.
In terzo luogo, gli spezzatini in umido, … Continua a leggere...
Kovachevitsa, un gioiello
Colpisce di Kovachevitsa, in Bulgaria, la straordinaria architettura delle case del paese. Si tratta di un villaggio di poche centinaia di abitanti sui margini dei bei Monti Rodopi, in Bulgaria.
Sono case costruite fra la fine del ‘700 e la metà dell’800. Alcune sono in abbandono, altre sono state ben restaurate, altre ancora sono diventate seconde residenze ristrutturate in modi a volte un pò leziosi e fastidiosi, snaturando l’originaria rusticità della costruzione. I fondi europei, allocati spesso senza una vera consapevolezza dell’opera che si va ad realizzare, sono parzialmente responsabili di questa deriva.
Il paese, nel suo complesso da una immagine di grande potenza, di elevata omogenieità. L’effetto generale è portentoso; si rimane veramente sbalorditi ed affascinati da questo borgo, certamente uno dei più meritevoli di visita in tutta Europa.
Il modello è quello tipico dei paesi bulgari: grandi case grossomodo quadrate, separate le une dalle altre da strade … Continua a leggere...
Viva i Bulgari.
Nel lodevole tentativo di risollevare la nomea dei maltrattati Bulgari vediamone i numerosi lati positivi.
E’ vero che a prima vista sembano simpatici quanto un calcio nelle palle; ma, riflettendo, par di capire che sono semplicemente molto riservati. E ciò è comprensibile dopo tutto quel che hanno passato nella storia. Soprattutto i contadini ed i poveracci; i giovani e le persone colte sembrano molto più aperte. Comunque sia, in caso di bisogno, ti aiutano volentieri. Basta chiederglielo con decisione; infrangere la scorza che li protegge.
Anche l’ultimo dei choschi ti da lo scontrino fiscale. Quindi non sono degli evasori compulsivi come gli italiani.
Si fidano. Quando ti danno da bere al bar o lo spuntino al tavolo non vogliono immediatamente i soldi, come i meschini bottegai italiani. Aspettano che tu abbia finito e poi li paghi con comodo; dei veri signori. Un ulteriore esempio dell’ospitalità di origine ottomana.
Il nostro debito con la Bulgaria
Ci son paesi che hanno sfortuna. Uno di questi è la Bulgaria. Eppure sarebbe anche in una buona posizione climatica, ben affacciata sul Mar Nero e dotata di belle pianure e ricche montagne.
Cominciò subito male, all’inizio della Storia. Ci abitavano i Traci, che non ne azzeccavano mai una giusta: si allearono con i Troiani contro i Greci e persero. Per rifarsi si allearono con i Persiani sempre contro i Greci e ripersero. Poi furono sottomessi dai Macedoni e successivamente dai Romani. Dopo tante sconfitte la loro fama divenne pessima; nessuno voleva avere a che fare con loro, portavano anche sfiga. Il Trace più famoso della storia romana fu lo schiavo Spartaco: si rivoltò, mise in serie difficoltà l’esercito romano. A scuola ci era molto simpatico, ma sappiamo come finì. I Giochi Olimpici del mondo sovietico erano a lui dedicati: le Spartachiadi. Ma anche quella manifestazione non durò a lungo.… Continua a leggere...