Categoria: In Croazia al mare

Molti sono gli italiani che vanno in Croazia al mare. Cominciarono i primi pionieri a metà degli anni ’60 quando la Jugoslavia aprì le forntiere ai turisti dell’Europa Occidentale. Fino a quel momento solo i cittadini dei paesi socialisti potevano andarci, ma non erano numerosi.

Erano tempi da pionieri: lo erano i turisti e lo erano i minuscoli imprenditori locali. Affittavano qualche stanza delle loro perennemente in costruzione case; ammannivano cibo casareccissimo e molto monotono; vendevano essenze di lavanda e rosmarino. C’erano alcuni alberghi, pensati e gestiti per le modeste esigenze dei turisti nazionali e che arrancavano un pò per venire incontro a quelle, più raffinate, dei turisti occidentali. In realtà non venivano affatto incontro; se ne fregavano altamente e continuavano con il loro ritmo assonnato. Il simbolo di questo periodo erano i sandali delle cameriere, con il buchino dietro.

Bellissima era quell’atmosfera. Vacanze scomode, ma in posti bellissimi e pochissimo frequentati. Vita assolata ed un pò randagia in ciabatte e magliette con qualche patacca.

Poi arrivò la guerra, la dissoluzione della Jugoslavia, la caduta del muro di Berlino. La stretta e scoscesa costa croata si è riempita all’inverosimile di alberghi, tedeschi, parcheggi, cechi, slovacchi, ristoranti finto chic, ungheresi, appartamenti in affitto turistico, polacchi, negozi di pattume per turisti. Quelle poche spiaggette sassose tipiche della Croazia sono ormai delle scatole di sardine.  Parcheggiare è una impresa. I prezzi sono esosi.

Ormai gli imprenditori turistici croati vogliono solo i turisti ricchi, gli altri li scoraggiano, mettono blocchi. La perla che fu Dubrovnik è ormai tremendamente massificata.

Non è più possibile andare in Croazia al mare.   Pochi i luoghi ancora potabili, fra i quali questa isola di Susak

Non come in Croazia

La Croazia è un eccellente esempio di come non fare turismo. Si veda questo articolo sulla stupenda città di Dubrovnik, di estrema bellezza, e di come sia stata prostituita in favore dei turisti. Fino a perdere l’anima, oltre ai propri abitanti. La stessa cosa che avviene a Venezia, a Barcellona, in Trentino ed in mille altri luoghi.

Il turismo in Croazia cominciò intorno al 1966, quando la buonanima del Maresciallo Tito aprì la Jugoslavia all’entrata degli europei occidentali. I primi avventurosi trovarono il meraviglioso mare della Dalmazia ed un popolo povero che si faceva in quattro per offrire qualche stanza e qualche cibo agli inaspettati visitatori. Pionieri gli uni nel turismo e gli altri nell’accoglienza; si arrangiavano come potevano, spendendo poco i primi (soprattutto italiani e gli immancabili tedeschi) ed incassando molto i secondi; ciascuno con il proprio metro. E tutti soddisfattissimi, nonostante la precarietà di tutta la faccenda, … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Agosto 6, 2018 0

L’isola inaspettata molto vicino

Il Viaggiatore Critico girovaga a lungo, come un cane da tartufi, spesso a vuoto. Ma a volte trova dei gioiellini che non immaginava. Allora è tutto contento e lo scrive.

In questa occasione il gioiellino è l’isola di Susak; in Croazia, ma molto a nord, vicinissima a Trieste. Vi si arriva prendendo un traghetto dall’Istria, per l’isola di Cres; si percorre quest’ultima per tutta la sua lunghezza, fra bellissimi boschi, fino ad arrivare alla fine. Lì vi è un ponticello che porta alla seguente isola di Lussini. In quest’isola ci sono due paesi i cui nomi, senza molta fantasia sono Lussin Piccolo e Lussin Grande. La particolarità sta nel fatto che Lussin Piccolo era tale nei tempi passati. Ora si è molto sviluppato ed è diventato pià grande di Lussin Grande. Tutto il percorso è fattibile anche in bicicletta: è dura perchè è un susseguirsi di salite, ma si percorrono … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Gennaio 22, 2018 0