Tag: bicicletta

Everesting

Fra le mille forme di turismo vi è questa, sportiva e pazza, che si chiama Everesting. Si tratta di bicicletta, ma non di quelle gare/non gare che sono le Gran Fondo che muovono, solo in Italia, migliaia di ciclisti non professionisti durante tutta la bella stagione, con un giro economico impressionante. E non si tratta nemmeno del ciclo-turismo che consiste nel fare viaggi ciclistici su certi percorsi come lungo il Danubio o la Drava o mille altri, sempre più frequentati.

Questo modo di pedalare è del tutto particolare.

Si tratta di salire sull’Everest inEveresting sull'Everest.

Sua maestà l’Everest. Foto di Rdevany – Wiki Commons. bicicletta: da qui il nome Everesting. Siccome l’Everest rifiuta di farsi scalare in bicicletta, i cultori di questo sport scelgono una salita che piace loro, ne misurano con grande esattezza il suo dislivello (con questo strumento), dalla base di partenza al culmine di arrivo e … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Marzo 18, 2019 0

Come girare il Delta del Po.

Ci vogliono alcuni giorni. Inutile andare affrettatamente, non si capirebbe niente. Almeno tre notti bisogna dormirci. E ci vuol pazienza, perchè il turismo non è la prima preoccupazione della gente del Delta, fortunatamente.

Gli alberghi sono più frequenti all’inizio del Delta: ad Adria, Porto Viro, Rosolina; ma li sconsiglio. Se si vuole vedere il vero Delta bisogna andarci a dormire nel mezzo. Qui gli alberghi sono pochi: alcuni B&B, degli affittacamere, degli agriturismi, due ostelli.  Poche cose e poco pubblicizzate, alcune non sono nemmeno su Booking. Io consiglerei di dormire nell’isola della Gnocca, attualmente rinominata dal perbenismo veneto in Donzella. E’ centrale. Io sono stato più volte all’Hotel Bussana: nuovo, pulito, funzionale, economico.

L’ideale è spostarsi in bici, sugli argini. Ci sono 400 o 500 km da fare senza troppe ripetizioni. Tutto piano, ma con gli insidiosi strappi delle salite sugli argini, brevissime ma traditrici. Occhio al vento. … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Novembre 7, 2016 6

Il mondo del Delta del Po.

Pare incredibile, ma in fondo alla pianura padana ed al mondo industriale del nord d’Italia vi è un luogo semideserto, curiosissimo, dotato di una atmosfera rara ed affascinante. E’ un mondo molto diverso da quello al quale siamo abituati; da avvicinare con calma e pazienza. Non ci sono luoghi spettacolari, ma piuttosto, un insieme di ambienti inusuali da conoscere con rispetto. Aspetti naturalistici, agricoli, ma anche umani, tutti molto particolari.

L’attuale Delta del Po nasce il 16 settembre del 1604 alle 19. In quel momento viene aperto un canale scavato dai Veneziani (timorosi che il Po si congiungesse all’Adige e finisse nella loro laguna) che muta radicalmente il corso del fiume. Da quel momento il fango portato dall’acqua comincia a costruire quel che vediamo oggi.

Le bocche del Po sono 6 o 7 e formano fra di loro delle sorte di isole, molte delle quali, nei secoli, sono state circondate … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Novembre 7, 2016 0

La ciclovia del Danubio.

E’ probabilmente la pista ciclabile più nota al mondo. Detta in tedesco Donau-Radweg. Va dalla Germania al Mar Nero, devono essere un paio di migliaia di chilometri. Il cuore della ciclovia è il tratto da Passau (al confine fra Austria e Germania) a Vienna. Qua vi transitano più di 50.000 persone l’anno.

Il Viaggiatore Critico ha percorso circa 800 chilometri (comprese deviazioni ed errori) fra Ratisbona in Germania e Bratislava in Slovacchia. Tre paesi, due capitali, una decina di giorni, un attacco di diarrea, un piccolo ictus cerebrale dopo uno sforzo colossale. Non male. Lo sforzo colossale dovuto a un sentiero montano percorso con la bicletta sulla spalla per non aver voluto seguire la segnaletica. E di corsa, perche ero in trance agonistica. Poi una bella birra gelata.

Assolutamente da evitare il tratto tedesco: fa proprio schifo. Segnaletica scarsa, contraddittoria, fuorviante. Mancanza totale di fontanelle o di punti dove … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Maggio 9, 2016 0

La ciclovia della Drava

Non vi è piacere maggiore per un viaggiatore che esserlo in bicicletta. La sensazione di libertà è infinita, il contatto con il mondo è totale, il piacere del viaggio è moltiplicato. In alcune occasioni questo piacere è ancora più pieno: ciò avviene quando si pedala su vie riservate alle biciclette, eliminando il fastidio ed il pericolo del traffico. Molte ciclovie corrono parrallele a dei fiumi dei quali discendono la valle. Due sono famose: quella della Drava e quella del Danubio.

La Ciclovia della Drava parte solitamente da Dobbiaco, proprio al confine fra Italia ed Austria; siamo già nel versante geografico austriaco e quindi si parte direttamente in discesa.

In teoria si potrebbe incominciare la via da Bressanone, a circa una sessantina di km da Dobbiaco, sul versante dell’Alto Adige, percorrendo una pista ciclabile che va verso il confine. Ma è sconsigliabile in quanto questa pista è pessima. E’ stata … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Maggio 5, 2016 0

Il Balaton

IMG_20150607_200347Vi consiglio il Balaton, in Ungheria, solo se siete appassionati di storia del turismo ed anche un po’ masochisti. Non è un gran bel posto e non è nemmeno molto allegro. Sta fra il malinconico, il tetro, il popolarissimo, il demodè e la menopausa. Insomma, il Balaton è un gran lago che si vorrebbe il mare di un paese che il mare non ha. Ma non ce la fa. Tanto che gli ungheresi s appena possono farlo vanno in Croazia o in Grecia.
Eppure il Balaton fu un centro turistico importantissimo negli ultimi decenni del’Impero Austro-Ungarico, prima della I guerra mondiale. Vi affluivano da Vienna e da Budapest piccola nobiltà e buona borghesia. Quelli che non si potevano permettere di andare sull’unico mare dell’Impero: Trieste e l’Istria. Vi andava il ceto moderno che si apriva ai costumi liberali, goderecci: uomini e donne insieme. Gli stessi che andavano anche sui … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Novembre 9, 2015 0

La bella Ungheria

035E’ veramente un peccato che l’Ungheria abbia preso una via politica brutta e che negli ultimi anni abbia avuto delle posizioni veramente sgradevoli sugli affari europei e sul problema de migranti. Proprio loro che sono dei migranti venuti chissà da dove ed approdati in quei luoghi solo da una decina di secoli. Prima di quel momento era gente che si trascinava in tutto l’est europeo, come quegli sfollati che ora rifiutano con il filo spinato. Peccato proprio, perché sarebbe un bellissimo paese, da frequentare volentieri.

In realtà non c’e’ niente di clamoroso da vedere o da fare in Ungheria; ma vi è un insieme di piacevolezze che rendono la visita, ed anche un soggiorno un pò più lungo, una cara esperienza.

I prezzi son comodi, le strade facili, le persone gentili e riservate, il cibo buono ed abbondantissimo, gli alberghi frequenti, le distanze modeste. Tutti vantaggi con pochissimi contro. Uno … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Novembre 9, 2015 0