Le crociere sul Danubio
Non solo le famigerate crociere caraibiche, o le carissime crociere patagoniche, quelle invernali a Capo Nord o quelle archeologiche sul Nilo. Vi sono anche le crociere sul Danubio, a conferma che alla gente piace stare seduti sul ponte di una nave e vedere il mondo che gli passa accanto.
Le crociere sul Danubio si fanno su delle chiatte: imbarcazioni molto lunghe e con i bordi molto bassi (tanto non ci sono onde), strette (devono entrare negli angusti bacini delle numerose chiuse che permettono di superare i dislivelli del fiume), leggere (il pescaggio deve essere modesto a causa dei fondali a volte bassi), lussuose (i clienti sono soprattutto pensionati teutonici, i quali amano le comodità e non difettano di liquidità).
Il Danubio comincia ad essere navigabile, per queste navi, da Passau, al confine fra Germania ed Austria; da qui partono le crociere. Parte da passau anche la ciclovia … Continua a leggere...
L’Austria ed il puzzo di rinchiuso
L’Austria ha un sacco di vantaggi. E’ vicina, ci si va in macchina, ha belle montagne, fanno lo strudel buono, si spende poco, ha una capitale importante, ha delle belle ciclovie lungo il Danubio e la Drava, ci son perfino le terme. Niente di veramente eccezionale, ma un sacco di piccole cose piacevoli. E’ probabilmente per questi motivi che l’Austria raccoglie numerosi premi come destinazione turistica raccomandabile. Anche quest’anno (2019) si è piazzata al primo posto di una importante classifica).
Ma c’e’ un problema grosso, che è saltato agli occhi del Viaggiatore Critico. E il problema sta proprio in quell’aggettivo usato poco sopra: piccolo!
L’Austria è un posto piccolo. E ciò non sarebbe affatto un male se non fosse per il fatto che l’Austria soffre di esser piccola. Il cuore di quel popolo si deve esser fermato al tempo in cui il paese era il grande Impero dell’Europa … Continua a leggere...
La ciclovia del Danubio.
E’ probabilmente la pista ciclabile più nota al mondo. Detta in tedesco Donau-Radweg. Va dalla Germania al Mar Nero, devono essere un paio di migliaia di chilometri. Il cuore della ciclovia è il tratto da Passau (al confine fra Austria e Germania) a Vienna. Qua vi transitano più di 50.000 persone l’anno.
Il Viaggiatore Critico ha percorso circa 800 chilometri (comprese deviazioni ed errori) fra Ratisbona in Germania e Bratislava in Slovacchia. Tre paesi, due capitali, una decina di giorni, un attacco di diarrea, un piccolo ictus cerebrale dopo uno sforzo colossale. Non male. Lo sforzo colossale dovuto a un sentiero montano percorso con la bicletta sulla spalla per non aver voluto seguire la segnaletica. E di corsa, perche ero in trance agonistica. Poi una bella birra gelata.
Assolutamente da evitare il tratto tedesco: fa proprio schifo. Segnaletica scarsa, contraddittoria, fuorviante. Mancanza totale di fontanelle o di punti dove … Continua a leggere...
La ciclovia della Drava
Non vi è piacere maggiore per un viaggiatore che esserlo in bicicletta. La sensazione di libertà è infinita, il contatto con il mondo è totale, il piacere del viaggio è moltiplicato. In alcune occasioni questo piacere è ancora più pieno: ciò avviene quando si pedala su vie riservate alle biciclette, eliminando il fastidio ed il pericolo del traffico. Molte ciclovie corrono parrallele a dei fiumi dei quali discendono la valle. Due sono famose: quella della Drava e quella del Danubio.
La Ciclovia della Drava parte solitamente da Dobbiaco, proprio al confine fra Italia ed Austria; siamo già nel versante geografico austriaco e quindi si parte direttamente in discesa.
In teoria si potrebbe incominciare la via da Bressanone, a circa una sessantina di km da Dobbiaco, sul versante dell’Alto Adige, percorrendo una pista ciclabile che va verso il confine. Ma è sconsigliabile in quanto questa pista è pessima. E’ stata … Continua a leggere...
Bad Gastein e Bad Hofgastein: nudismi.
La vecchia Austria, un pò polverosa, demodé ed asfittica, così vicina e così poco considerata, nonostante le molte bellezze ed i bassi prezzi, ha questi due gioiellini:Bad Gastein e Bad Hofgastein. Il primo è una destinazione antica, dove soggiornavano imperatori, re, nobili e banchieri. Ora il paese è decisamente decaduto e francamente bruttino. Il secondo, più in basso e meno stretto in ripidi valli, è invece ridentemente pieno di alberghi.
Ma a che si deve tanta fama?
Alle terme, in funzione da sempre ma ora riviste con criteri moderni. Due paesi due terme, abbastanza simili: ecco i link all’una e all’altra. Molto grandi, fatte per passarci l’intera giornata con 30 – 40 euro. Non pochi, ma meritati. Molto diverse dalle terme ungheresi e dalla loro atmosfera.
Entrambe le terme hanno due parti nettamente distinte. Una per le famiglie con piscine per nuotare, scivoli e giochi d’acqua. Niente … Continua a leggere...