Stupefacente storia mediterranea
Il Viaggiatore Critico va spesso nella località marittima di Tabarka, nel nord della Tunisia, proprio al confine con l’Algeria. Va in un gradevole alberghetto e si aggira per le montagne retrostanti, godendo la frescura estiva, mangiando un insospettabile cinghiale pur in ambiente mussulmano e cercando oggetti artigianali nei pregiati legni della zona.
Chiacchierando con questo e con quello, si è imbattuto nella seguente curiosissima storia poi verificata su prestigiose fonti storiche quali Wikipedia.
Già subito dopo l’anno 1000 Pisa era molto attiva nei traffici marittimi e nella loro difesa contro i pirati provenienti dal nord-Africa. In una delle incursioni contro i pirati riuscì a prender possesso di porzioni di terra nell’attuale Tunisia, fino a che il bey di Tunisi, nel lontanissimo 1087, per evitare un eccessivo contatto fra i suoi sudditi e gli infedeli (per di più pisani, vedasi quel che ne pensava Dante, mica tanto tempo dopo) … Continua a leggere...
I pericoli del turista in Africa
I pericoli del turista in Africa. Per quanto i turisti si sentano al di fuori ed al disopra delle leggi, come avveniva ai pellegrini medievali, succede loro, a volte, di finire sotto l’attenzione degli sbirri.
E ciò può non essere piacevole, come ben ricorda il Viaggiatore Critico. Che ci è finito alcune volte, sotto quelle attenzioni.
E non si parla dei banali controlli stradali dove le cose si risolvono con modesti esborsi pecuniari, siano essi a titolo di pagamento di legittime multe o per corruzione del pubblico ufficiale che vi ha trovato a fare cose proibite. No, in questo articolo si parla di cose più gravi in cui il Viaggiatore Critico si è trovato dalla parte del delinquente e non del derubato, come successe a Lisbona.
La prima volta fu bruttina propria. Si trovava con un collega a Douala, in Cameroun. Fermandosi a far benzina, il pompista … Continua a leggere...
Nuovi turismi in Africa dell’Ovest
Vastissimi spazi pieni di cose interessanti da vedere e da fare esistono al mondo. Non è necessario ammassarsi tutti nei pochi luoghi dove tutti i turisti pecoroni vanno felici a farsi spennare.
In Africa dell’ovest, per esempio ci sono molti luoghi interessanti. Un bel viaggetto in quei paesi è del tutto da raccomandare. Della Guinea Bissau abbiamo già parlato ampiamente.
Poi c’è il Togo, paese che si visita facilmente perché è stretto, lungo e percorso da una sola strada importante che va dalla capitale sul mare fino alla frontiera con il Burkina Faso. La faccenda del Togo che più mi è piaciuta è una zona a nord, oltre la città di Kara; si chiama Kotammakou ed è abitata da una etnia chiamata Batammariba; regione agreste e bucolica. Ma l’aspetto interessante di questo simpatico popolo è la fabbricazione delle loro case tradizionali, ancora oggi comunemente abitate. Sono delle specie di … Continua a leggere...
L’iboga, la sostanza degli antenati
Quello allucinogeno è uno dei molti turismi possibili. Ne abbiamo parlato a proposito dell’ayahuasca in Brasile e delle canne in India. E’ un turismo come un altro, esperienziale diremmo. In Gabon si può andare per provare l’iboga, una sostanza allucinogena. L’alcaloide responsabile degli effetti psicotropi è stato denominato, con pochissima fantasia, ibogaina. Si estrae da un cespuglio – alberello dai caratteristici frutti gialli a forma di uovo appuntito. La pianta è originaria dell’Africa Centrale: Gabon, Cameroun, Congo. L’alcaloide è contenuto nella corteccia delle radici. Che io sappia le altre parti della pianta non sono utilizzate.
Intorno all’iboga ruota tutto il mondo spirituale di gran parte dei popoli del Gabon. E’ probabile che siano stati i Pigmei a scoprirne gli effetti. Le conoscenze botaniche di questo popolo sono stupefacenti; si può dire che fanno parte della foresta, che ne sono figli e fratelli. Nei millenni hanno imparato … Continua a leggere...
Il cosiddetto Mal d’Africa
Sono tutti lì a parlare del Mal d’Africa. Dice di soffrirne anche chi è stato 15 giorni in un resort a Malindi. Ci si sente così importanti e giramondo e viaggiatori incalliti e cosmopoliti quando si soffre il Mal d’Africa. Mi paion tutti dei Livingstone appena sbarcati a Londra dopo 5 anni di esplorazioni nelle foreste dell’Africa non nera, ma nerissima.
Del resto l’origine di questa singolare sindrome deve essere collocata in ambiente letterario, romantico e coloniale. Quei funzionari spesso inglesi o francesi che, dopo aver passato decenni in Africa a fare le peggio ignominie, tornavano a casa e sospiravano, nei tramonti grigi della loro vecchiaia, pensando ai mezzogiorni torridi di colori della loro gioventù in Africa.
Non si sa cosa sia il Mal d’Africa, ma prima che quest’articolo finisca, ve lo dirò io.
Non è solo la malinconica nostalgia di quelle terre esotiche. C’e’ chi afferma che è la … Continua a leggere...
Atmosfere da Blade Runner a Luanda
Decadenze di imperi coloniali e difficile sopravvivenza nella metropoli di Luanda. Due film diversissimi che si incontrano su un lungomare africano. Atmosfere difficili da credere e stupefacenti da vivere. Tutto ciò in questo post.
Nella prima scena africana del film “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa” Alberto Sordi esce dall’albergo vestito come Livingstone nella savana e si ritrova, invece, nel mezzo di una moderna e piena di traffico città. Siamo sul lungomare di Luanda, corre l’anno 1968 e l’Angola fa ancora parte dell’impero coloniale portoghese che crollerà solo nel 1975.
Alle spalle di Sordi, nel film, si scorgono una serie di modernissimi palazzi pulsanti di attività economiche e commerciali. Pare di essere a Milano.
In uno di quei palazzi, ben visibile alle spalle di Sordi, mi son ritrovato a vivere. Era il palazzo comunemente conosciuto come “edificio Nocal” dal nome della birra che aveva … Continua a leggere...
La storia dei cani pescatori dell’Isola delle tigri, Angola
Questa è una delle storie più strane che abbia mai sentito. Si svolge all’estremità meridionale dell’Angola, ad una sessantina di chilometri dal confine con la Namibia. E’ una zona assolutamente desertica, con le dune che arrivano fino sul mare. E’ praticamente una spiaggia profonda decine di chilometri. A Rimini ci metterebbero infinite file di ombrelloni.
In quel punto scorre la famosa corrente di Benguela che viene dal sud e richiama acque profonde; fredde e ricchissime di plancton. Ciò fa sì che lungo la costa faccia molto più freddo di quanto ci potremmo aspettare e che vi sia spesso la nebbia, anche se ci troviamo in pieno deserto. Il plancton nutre una ricchissima comunità animale composta da infiniti pesci, molti uccelli ed anche foche che vengono a riposarsi sulla spiaggia.
La corrente di Benguela è venuta costruendo delle lingue di sabbia che nascono nella costa e che si prolungano per chilometri … Continua a leggere...
L’olio di palma
Ogni turista che si sia aggirato nei paesi tropicali sarà passato accanto o avrà attraversato, una piantagione di palma da olio. Proprio quella che produce il famigerato olio di palma, scacciato dai nostri cibi da qualche anno; in seguito ad una campagna irrefrenabile contro quest’olio.
Dal momento che è bene capire quel che si vede durante il viaggio (se no tanto vale restare sul divano) proviamo un po’ ad esaminare queste palme che l’ignaro viaggiatore avrà trovato bellissime ed avrà fotografato volentieri, probabilmente senza rendersi conto che stava ammirando il diavolo in persona (ironico).
Non perdiamoci nella suspense e riveliamo subito perché è nata quella campagna. Rivelazione sconcertante. E’ stata concepita, organizzata, finanziata e condotta dall’associazione americana dei produttori dell’olio di colza. Al semplice scopo di distruggere il loro principale concorrente: l’olio di palma, appunto. Trappolone nel quale i benpensanti europei sono caduti diventando, ignari, gli utili idioti al servizio … Continua a leggere...
Domenica pomeriggio con i Pigmei
Cosa c’e’ di meglio che passare il pomeriggio della domenica in compagnia dei Pigmei, nella foresta? E’ la domanda che ci facemmo con la mia fidanzata, quando abitavamo a Lambarené, in Gabon.
Avevamo saputo di un gruppo di tale simpatica gente che si era insediato lungo una pista forestale, non lontano dalla città. Mi feci indicare qualcuno che frequentava quella zona, lo contattai e fissammo. Da persone civili quali siamo, mi feci consigliare su cosa portare, per non arrivare a mani vuote. Acquistai quindi un paio di lampade a petrolio, tipo minatori di carbone, un po’ di stoppino e una stagnina di petrolio; aggiunsi un sacchetto di qualche chilo di riso.
La storia era questa, press’a poco. I Pigmei sono gli antichi abitatori della densa foresta pluviale del Gabon (e non solo). Il loro territorio è stato eroso dalle successive invasioni dei popoli del sud del paese e poi … Continua a leggere...
L’oasi di Tozeur zoppica
Le oasi sono una delle meraviglie del mondo. Quella di Tozeur è una delle piu’ belle per dimensioni, organizzazione, storia. E’ nel sud della Tunisia. Fu citta’ romana, tappa dei commerci nord africani, citta’ medievale di primaria importanza, culla di scuole filosofiche. Ora é tappa di un turismo cialtrone e distratto che passa accanto ad un tesoro, senza nemmeno accorgersene. Fa male al cuore.
Tozeur sta sul margine di una conca. Sul fondo giace una enorme distesa di sale, il Chott el Djerid, altra meraviglia da visitare con raccoglimento. L’acqua, proveniente dalle montagne dell’Atlante sgorga sul lato della conca e, prima di finire sul fondo salato, da vita all’imponente palmeto di Tozeur: 1000 ettari con 400.000 alberi.
Il contrasto fra i dintorni montuosi e riarsi o con il Chott piatto e bianco di sale, é scioccante. La macchia del verde dell’oasi é una gioia per gli occhi. Passeggiare fra le … Continua a leggere...