Categoria: Viaggio in India

C’e’ chi lo ama e chi lo odia, il viaggio in India. Chi lo ripete un anno dopo l’altro e chi ci va una volta e giura di non tornarci mai più.

Il Viaggiatore Critico è fra i secondi e non capisce i primi; ha passato un paio di mesi in giro per quel continente e per quanto abbia visto poco rispetto alle dimensioni sterminate di quel paese, si è ripromesso di non metterci mai più piede e per nessun motivo.

Perchè non mi è piaciuto quasi niente, salvo la cucina che, invece è adorabile. Quindi ho passato due mesi a mangiare con grande soddisfazione i piatti più speziati, saporiti, piccanti ed agressivi che si possano immaginare. Piangendo calde lacrime per quei livelli di piccante, ma con un piacere infinito. A cominciare dal latte mattutino speziato per finire con il dessert della cena: mango verde piccantissimo. E cercando di mangiare anche nei ristoranti popolari per assaporare appieno il cibo di un popolo apparentemente ossessionato dai sapori forti. Pranzare non su piatti, ma su foglie di banano intingendo il loro pane tondo in ciotoline dai sapori che stendono. Apprezzando anche tantissimo la cucina vegetariana, per una volta frutto di una apprezzabilissima filosofia di vita e non di una scelta frufru come da noi. Insomma, un delirio di piacere il viaggio in India, ma solo in cucina.

Tutto il resto di quello che ho visto, quasi per contrappasso, l’ho trovato sciapo. Gente, traffico, case lungo tutte le strade anche in campagna, affollamento, disordine, sputi rossi sui muri. La natura scomparsa dietro la sovrappopolazione, le industrie. Giorni e notti in treno, pochi contatti con la gente e poco interessanti. Ashram palesemente trappole per turisti mistici. Assalto continuo ed inarrestabile al turista per vendere qualsiasi cosa, senza riposo o rispetto. Monumenti complessi, antichi, importanti ma molto lontani dalle nostre conoscenza e cultura e quindi difficilmentee apprezzabili.

Ma quello che più mi da fastidio è l’inno alla religiosità ed al misticismo indiano che molti occdentali elevano. Quando, invece, l’induismo, con quella faccenda della reincarnazione e del karma è il più perfetto, crudele e spietato sistema di oppressione dell’uomo sull’uomo. Una faccenda che il nazismo, in confronto è acqua di rose.

Eccezione notevole e positiva, il Sikkim, dove, però, sono buddisti.

L’isola dove non si può andare: Sentinel Nord.

A me questi tipi stanno simpaticissimi. Ben determinati, anche se un po’ brutali; e soprattutto decisissimi a conservare la propria pace e l’indipendenza.

Si parla dei Sentinelesi, gli abitanti dell’isola di North Sentinel, nell’arcipelago delle Andamane, Oceano Indiano, formalmente appartenente all’India, ma, di fatto, lo Stato più indipendente del mondo. E’ un’isolina di appena 59 km quadrati, equivalente a poco più di Ischia. Minuscola, quindi. E nemmeno troppo remota e lontana dalle rotte abituali. Si trova, infatti, a solo una quarantina di km dalla capitale delle Andamane, Port Blair; poche mezz’ore di navigazione di un qualsiasi natante, quindi.

L’ultimo straniero che ha voluto sbarcare a North Sentinel era un invasato missionario evangelico, convinto di dover diffondere la parola del suo Dio. I Sentinelesi lo hanno ucciso a colpi di freccia direttamente sulla spiaggia su cui era arrivato, in solitaria, dopo essersi procurato una barchetta. Non è stato possibile recuperare il … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Aprile 8, 2019 0

Sikkim

Chi fosse andato in India ed avesse capito che ha sbagliato meta, sia per quanto riguarda la spiritualità che per il turismo in generale e volesse rimediare all’eerore, senza tornare subito a casa, potrebbe visitare un luogo incantevole ed interessantissimo, lì nei pressi: il Sikkim.

Vi si respira tutt’altra aria. Quasi il più piccolo ed il meno popoloso fra gli Stati della Confederazione Indiana, ha una fortissima presenza buddista ed un chiaro sapore più cinese che indiano, per dirla semplicemente. Fra le montagne, scoscesissime, ha una vegetazione densissima ed accattivante, moltissime le orchidee. Anche con le persone mi ci son trovato molto più a mio agio. Senza aeroporti o ferrovie vi si arriva su complicate strade che durante i monsoni sono aleatorie; le frane e le interruzioni frequentissime.

La capitale Gangtok è un paesone tutto scale e salite, non c’e’ molto, ma ci si sta bene. La cucina riacquista … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Gennaio 4, 2018 0

Andare in India? Direi di no.

Durante il lungo viaggio in India, tutto il tema della spiritualità indù si è rivelata essere una enorme trappola che si è venuta creando nei millenni al fine sottomettere le oceaniche folle che popolano quello sterminato paese.

Questa pare essere una affermazione molto forte e che solleverà l’indignazione degli irriducibili dell’India, ma che il sistema filosofico dell’induismo sia (anche? soprattutto?) uno stratagemma da furbacchioni salta agli occhi di tutti. La massa di occidentali “modello New Age”, che andavano in India per misticismo, non hanno fatto che cadere nella stessa trappola.

Non è qu9indi per il misticismo, la religosità, la filosofia che andremo in India. Bkisognerà trovare un altro motivo; questo è omai usurato ed inservibile. (Ben diversa, invece, la situazione in uno degli Stati satelliti dell’India che è il Sikkim. In questo Stato del nord la religione ed il modo di pensare sono buddisti e l’atmodfera è ben più … Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Gennaio 1, 2018 4

Il malinteso indiano

Mi è sempre apparsa misteriosa la smania di molti italiani di andare in India. Lo zoccolo duro di questi turisti non è composto  da amanti dell’arte, dell’avventura, della natura, del viaggio a buon mercato. La maggioranza dei viaggiatori verso l’India sembrano persone attirate dalla famosa “spiritualita’ indiana”. Ci vanno e ci ritornano più volte. Quando tornano ne parlano con occhi sognanti e voce rotta dall’emozione. Cadono quasi in estasi. Ma non rispondono mai in modo preciso alle domande su cosa trovino di così eccezionale in quel paese enorme.

Quindi, per curiosità e non perchè ne fossi attratto, sono andato a vedere anch’io.

Devo dire che di spiritualità ne ho trovato poche tracce, che non fossero mero folclore di scarsa levatura per animi semplici. Ho frequentato Ashram scoprendo poco misticismo e molto interesse pecuniario. Ho battuto infiniti templi, annusandovi più oscura superstizione o vuota ripetizioni di riti, che  liberazione dell’anima.… Continua a leggere...

Di ilviaggiatorecritico Novembre 27, 2017 0