Brasile, vale la pena?
Alla fine del terzo, lungo viaggio, un’idea sul Brasile comincio a farmela. Partito con l’idea che i Brasiliani fossero antipatici ed arroganti ed il Brasile un bel paese; ritorno con la convinzione esattamente contraria: che i Brasiliani sono deliziosi e il Brasile un gigante inutile.
Sono rimasto incantato dai Brasiliani: calmi, gentili, carini, rispettosi, tranquilli, riservati e disponibili. Un amore di gente. Come dicevo per le donne, sembrano sempre a loro agio e moderatamente soddisfatti di se. Non sono arroganti, pretenziosi, non se la tirano, non sono aggressivi. Se ti urtano, si scusano, se li urti ti sorridono. E’ un piacere averci a che fare. Anche coloro che mi hanno rapinato, lo hanno fatto con una certa affabilità. Mai un ubriaco, un mendicante aggressivo, una rissa in strada.
Ed è forse questa grande tolleranza ed accettazione di sè e degli altri che ha provocato l’emersione di numeri sconosciuti … Continua a leggere...
La tremenda cucina brasiliana
La cucina del Brasile è passibile di un processo per crimini contro l’umanità aggravati da disastro ambientale e strage di fegati.
Non è una cucina: è una lotta corpo a corpo fra il sedicente cuoco e gli ingredienti, potenzialmente ottimi. La vittoria è sempre del cuoco, gli ingredienti ne escono distrutti, annichiliti.
I sistemi messi a punto per distruggere, in un colpo solo, la qualità degli ingredienti, il sapore ed il piacere del cibo (insieme alla salute del consumatore) sono numerosi, variati, raffinati ed efficacissimi. Eccone alcuni:
- Cotture accanite. La carne e il pesce vengono tenuti sulla fiamma fino a che non divengano delle solette bruciacchiate prive di ogni morbidezza e gradevolezza. Il churrasco (carne alla brace) è uno dei piatti tipici della cosiddetta cucina brasiliana. Si prepara sul fuoco di un grande barbecue dove si appoggiano degli enormi spiedi, fissi e non rotanti, su cui si sono infilzati
Navigare sul Rio delle Amazzoni: l’emozione
L’emozione di navigare sul Rio delle Amazzoni: 24 ore di nave fra la riva sud del delta, Belem, e la riva nord, Macapà. E si è subito nel romanzo, l’emozione ti prende lo stomaco. Dedalo di canali, a volte così larghi che non si vede nè l’una, nè l’altra riva; a volte così stretti che si possono osservare le faccende domestiche nelle palafitte che punteggiano la densa ed ininterrotta foresta. (Altre foto qua)
E’ la vita del fiume, come si legge nei libri, m che non si riesce facilmente ad immaginare. I ponti della nave su cui si viaggia sono 3, completamente aperti. Il primo, in basso è per le merci, quasi vuoto alla partenza. I due superiori hanno delle barre saldate al soffitto alle quali, ordinatamente, in tre file parallele, i passaggeri appendono le loro amache coloratissime e vi si stendono, come se non avessero fatto altro in … Continua a leggere...
Affascinante, Belem.
Finalmente un posto con l’anima, in Brasile. Una città mitica, una porta fra due mondi. Belem è l’entrata al Rio delle Amazzoni e al suo immenso bacino. Immenso di spazio, di genti, di flora e fauna, di risorse e soprattutto di resistenza alla penetrazione.
Da qui si passa per entrare in quel mondo; qua arrivano le persone e gli strani prodotti di quel mondo. La città si muove intorno al chilometro e mezzo di banchina del porto. Al suo inizio vi è un mercato tripartito: del pesce, della carne, di tutto il resto, compreso il cibo preparato. I prmi due sono di ferro, allo stile della torre Eiffel, bellissimi; il terzo è sotto moderni tendoni.
Sono mercati affascinanti dove si trovano pesci, frutti, verdure, spezie che sembrano venuti da un altro pianeta. Tutta roba sconosciuta anche a chi di tropico se ne intende. Nella gente predominano i caratteri … Continua a leggere...