Bucanieri e resort ai Caraibi
La ciclica e terribile violenza di Haiti, le continue truffe di Santo Domingo e di Barbuda, la mafia di Saint Martin, il razzismo della Guadaloupe, l’inconsistenza della Martinica, le commissioni del 25% al bancomat di Dominica, hanno la stessa causa. I Caraibi sono state terre di bucanieri, filibustieri, corsari, pirati. I primi erano dei disgraziati che su quelle isole cacciavano, arrostivano e vendevano vacche e capre alle navi che arrivavano dall’Europa. Quel bestiame era stato sbarcato dai primi esploratori e si era riprodotto in liberta. I bucanieri (dalla parola francese boucaner, affumicare) conoscevano perfettamente i luoghi e diventavano predoni appena ne avevano l’occasione, taglieggiando i naviganti quando sbarcavano. Quando potevano permettersi un’imbarcazione ed assaltavano in mare le navi di passaggio, venivano chiamati filibustieri. Quando poi avevano un’autorizzazione da parte di una Corona europea diventavano corsari. Se invece si organizzavano bene, per conto loro … Continua a leggere...
Il fascino di Haiti vince le difficoltà
Ovunque passiate la notte, ad Haiti, vi addormenterete udendo, vicini o lontani, dei tamburi che punteggiano la notte. Suoni profondi, ripetitivi, invocanti. Vi chiederete chi batte su quei tamburi con così tanta forza e così a lungo. Non oserete uscire dal vostro albergo dalla vostra casa per seguire quel ritmo e raggiungere la cerimonia, ma vi addormenterete nella calda notte con la consapevolezza che sta succedendo qualcosa, da qualche parte, nell’oscurità. E’ il caldo cuore nero di Haiti.
Haiti è il paese più povero dell’Occidente, è la prima repubblica nera del mondo, è il primo paese sudamericano che si è liberato dalla colonizzazione dei francesi (che, invece alle Antille ci sono ancora).
E’ quasi scevro dal turismo ed è abbasanza complicato da visitare. Ma ritengo che riservi emozioni importanti ed ormai rare. Lo sto assaggiando poco a poco com incursioni timide ma avvincenti partendo dalla Repubblica Dominicana.
Le strade … Continua a leggere...
E’ il momento di andare a Cap Haitien
Questa città è un bel gioiellino, di eccellente bigiotteria, ridotto in cattivo stato, ma di grande interesse. Haiti è uno Stato in assoluto sfacelo, da sempre e senza speranza di uscire da una miseria incattivita e pericolosa. Ma non per questo, (o forse proprio per questo) non offre al turista coraggioso degli aspetti di enorme interesse, difficili da trovare altrove. Cap Haitien è uno di questi aspetti: quasi vergine, con pochissimi visitatori (soprattutto stranieri residenti nel paese per scopi umanitari), ma ricchissimo di spunti per il viaggiatore accorto, esperto, interessato più al fatto umano che alla spiaggia. Cap Haitien è la seconda città di Haiti, facilmente raggiungibile in bus da Santo Domingo, la capitale della della Repubblica Dominicana o da Santiago de los Caballeros. Ma anche dalla caotica capitale di Haiti, Port au Prince.
Cap Haitien conserva un bel centro storico fatto da strette strade su cui si … Continua a leggere...
Il paradiso proibito della Penisola di Paria
Un luogo affascinante, la natura avvincente, delle spiagge fra montagne verdissime e mare tropicale, l’elemento umano particolarmente complesso, grandi porzioni disabitate e difficilmente raggiungibili fra verdissime montagne e valli erte, Parchi Naturali assolutamente intatti, flora e fauna particolari, le tartarughe che depongono le loro uova, un turismo ancora embrionario.
La Penisola di Paria sarebbe una frontiera turistica di grandi promesse. E’ l’estrema punta del Venezuela verso l’isola di Trinidad. La Penisola chiude il grande arco dei Caraibi che comincia in Florida, a nord. E’ un luogo dove viene voglia di andare a vivere tutte quelle bellezze appena dette; ma anche per aiutare lo sviluppo di un turismo che si vorrebbe naturalistico e rispettoso. E’ un luogo praticamente vergine, dal punto di vista turistico; lo si vorrebbe prendere in mano, prima che arrivino gli squali e rovinino tutto. Come hanno fatto nella vicina Isola Margarita con il suo capoluogo Porlamar.