Per la prossima volta
Avete passato o state per passare, ancora una volta, delle vacanze esecrabili? Vi spennano in cambio di servizi da centro di accoglienza immigrati? Non vedete nulla perchè sempre immersi in una folla sudata ed appiccicosa? E’ perchè non seguite il Viaggiatore Critico.
Ecco delle idee per la prossima volta che volete partire.
Costi bassi, Europa, auto propria. I Balcani. Sono la nuova frontiera del turismo europeo. Ci si sta benissimo, si mangia bene, si spende poco, la gente è molto gentile ed accogliente. I luoghi sono poco frequentati dal turismo sborrone ed il livello di sicurezza personale è molto alta (contrariamente a quello che pensano gli italiani). Gli inconvenienti sono la mancanza di lingue in comune e le non molte cose da vedere. E’ soprattutto un tursmo di sensazioni, di atmosfere. Quel che salta principalmente agli occhi è l’aria di passato, anche del nostro passato: scorre … Continua a leggere...
Traffici di frontiera a Melilla.
Melilla (con Ceuta) è l’unica frontiera terrestre fra l’Europa ed il mondo arabo. Se all’interno della città vi è una lodevole situazione di mutua accettazione fra genti diversi, sulla frontiera succedono cose veramente strane e turbanti.
La città è isolata dal resto del Marocco con una tripla o quadrupla linea di rete di notevole altezza accompagnata dal filo spinato, rinforzato da tremende lame. Su queste lame vi è sempre stato un gran dibattito, in Spagna. L’attuale Governo socialista ha annunciato di volerle togliere.
In questa muraglia di ferro vi sono tre varchi dei quali uno, solo pedonale. La frontiera è controllatissima sia da una parte che dall’altra.
Dal lato marocchino vi è una modesta montagna, il Gurugù, sul quale vivono accampati centinaia di africani ed arabi che cercano il modo di passare le reti. Fanno blitz, aspettano le circostanze favorevoli (notte oscura, maltempo, forti venti che abbattono le barriere), attaccano … Continua a leggere...
Interessantissima Melilla.
Melilla è città dai mille volti. Non solo la pacifica convivenza di culture altrove fortemente contrapposte o i mille traffici clandestini alla frontiera o gli attacchi degli extracomunitari alla fortezza Europa.
E’ anche una bella città dotata di storica fortezza ben restaurata, di spiaggia non da buttar via, di ricca gastronomia e soprattutto di un delizioso quartiere centrale.
Fu costruito all’inizio del ‘900, in pieno boom economico dovuto alle miniere del Rif, a quei tempi sotto controllo spagnolo. Per quanto non vi sia niente di eccezionale, l’insieme è delizioso. Vi coabitano insieme i numerosi stili archettottonici di quel momento, primo fra tutti il Liberty, o modernismo come lo chiamano in Spagna; ma in buona compagnia degli altri stili coevi. Il risultato è estremamente armonioso e piacevole. Gli edifici di interesse architettonico sono oltre 500 e se si pensa che siamo in Africa e che tutt’intorno c’e’ il Marocco, l’effetto … Continua a leggere...
Melilla, un universo, un esempio per l’Europa.
I 12 km quadrati di Melilla (enclave spagnola in Marocco) contengono moltissima variabilità umana e culturale, più di tante nazioni di grandi dimensioni. Vi si trova di tutto, come fosse una esposizione antropologica. E’ affascinante, inesauribile. Dà le vertigini, un pò come succede nei Balcani e per gli stessi motivi: un affastellamento di culture, di popoli, di storie diverse e spesso contrastanti, ma che finiscono per trovare un modo per andare avanti. Da notare che Melilla è una delle poche colonie ancora esistenti al mondo (e nessuno vuole che il suo status cambi).
Nei pochi giorni che ho passato a Melilla ho visto:
- Spagnoli residenti lì da generazioni, spesso con una netta tendenza politica a destra; ma si sa, i coloni lo sono spesso. E Melilla ha da sempre vussuto sui militari che vi erano e vi sono di stanza. E’ anche l’unico luogo di Spagna che conserva una
Nador, nuova tristezza
Ci sono ricascato. Nonostante tutto quello che avevo detto del Marocco qui e qui, ci son tornato. per poche ore, a Nador, uscendo dalla frontiera di Melilla; frontiera terrestre, passata a piedi e quindi il cambiamento fra i due lati ti colpisce immediatamente e fortemente.
E subito ho ritrovato tutta la tristezza del Marocco, di quegli uomini depressi e mal rasati, di quelle donne deprimenti ed infagottate, di quella torma di giovani esasperati dalla misera e dalla mancanza di ragazze; dallo sguardo obliquo ed incattivito. Stanno sulla porta che da sulla Spagna, in attesa che possa succedere qualcosa per gettarvicisi dentro. Sono famelici di soldi, possibilità, libertà, donne. Fanno male al cuore, sono infelicissimi. Il supplizio di Tantalo. Poi si vede il resto: il disordine delle strade, sempiterni mercati di cianfrusaglie, la sporcizia della cialtronaggine neghittosa. La corruzione e la violenza della Polizia di frontiera.
Mi sono aggirato … Continua a leggere...
Las tapas: gioie e dolori del turista italiano in Spagna
Dopo aver parlato del famoso Jamon dalle negre zampe, affrontiamo un altro argomento spagnolo pieno di mistero: las tapas. Che altro non è che il cibo che si mangia in molti bar spagnoli, spesso decente, molto invitante, comodo e a buon mercato. Una vera goduria, ma, come spesso succede con gli spagnoli, abbastanza complicato da capire come funziona. Molto complicato, spesso. Anni di studi e notevoli capitali investiti mi permettono di aver capito quanto vi esporrò qui di seguito: OLE’!
Las tapas vuol dire “i coperchi”. Queste mini-porzioni prendono il loro nome collettivo dal piattino che veniva posto anticamente sopra il bicchiere di birra perchè non ci cadessero le mosche; un coperchio, appunto. E per non usare un piattino vuoto vi si metteva dentro una piccolissima porzione di qualcosa di buono. E’ un pò l’equivalente delle noccioline sui banconi dei nostri bar. Questo tipo di tapa è ormai abbastanza … Continua a leggere...