Hanno i turisti una responsabilità politica?
Hanno i turisti una responsabilità politica?
La domanda è del tutto legittima; e non parlo degli aspetti ambientali, economici, sociali. In una parola, della sostenibilità del turismo o dei comportamenti del turista solidale, che son parole tanto di moda quanto povere di significato.
E non parlo nemmeno della lotta alla turistificazione che sta nascendo in certe citta particolarmente colpite dalla speculazione turistica.
Parlo proprio della politica in senso proprio; delle scelte che hanno un valore strettamente politico. Faccio alcuni esempi.
Una amica mi propone un viaggio in Dancalia; il posto mi affascina, da sempre lo tengo d’occhio, mi piacerebbe andarci. E’ un posto scomodo, è quasi inevitabile fare il viaggio con un gruppo. Mi spiega meglio come stanno le cose e fra le varie informazioni mi dice che il gruppo sarà accompagnato da alcune guardie armate. Io sobbalzo ed annullo, indignato, ogni mio interesse al viaggio. Io dico che … Continua a leggere...
Un angolo molto denso
Non è il momento di andare a visitare la Turchia ed il suo bel popolo. Non bisogna dare appoggio internazionale al dittatore Erdogan ed al suo fascismo. Dobbiamo aspettare che i turchi se ne sbarazzino.
Quando lo faranno potremmo tornare a visitare un luogo non molto turistico (come lo sono l’insopportabile Cappadocia o la frustra costiera egea); parlo di Konya e di Catal Huyuk.
La seconda è uno dei luoghi centrali del mondo; è là che, un giorno, si decisero le sorti della civiltà umana. La nostra è ormai una civiltà urbana: nel 2014 i cittadini superarono, per la prima volta nella storia, i rurali; questi ultimi, a partire dal 2020, diminuiranno anche in numeri assoluti e non solo percentuali.
Quel processo incominciò a Catal Huyuk, la prima città del mondo finora riconosciuta. Risale a poco meno di 10.000 anni fa. Fu lì che l’umanità decise che forse era meglio … Continua a leggere...
Turismo d’atmosfera nei Balcani
I Balcani possono essere un eccellente campo per l’esercizio di un nuovo turismo molto più soddisfacente di quelli che si vedono in giro attualmente. Il turismo d’atmosfera.
Siamo stanchi del mare sovraffollato, appiccicoso e caro; ma anche delle Dolomiti che lo sono altrettanto (affollate). Non ci interessano più le città d’arte, diventate dei parchi tematici, come Firenze. Ci sono venuti a noia i borghi storici, snaturati, leziosi e pieni di negozi di fasulli km 0. E non cadiamo nel trappolone del turismo esperienziale o solidale, concepiti per spennare i poveri turisti con attività bidone.
No, tutto ciò non ci interessa più, lo lasciamo ai forzati dei selfie, basta con quei turismi.
Vogliamo andare in luoghi dove i turisti siano pochi e che qeui pochi siano locali, provenineti da luoghi vicini; quasi più residenti che turisti. Non vogliamo per forza vedere cose eccezionali, quelle che … Continua a leggere...
Formidabile Svanezia: le montagne
Il Viaggiatore Critico ha trovato, un luogo ben nascosto incredibile, potentissimo, che consiglia con tutto il cuore. Il merito della scoperta va riconosciuto a Walden – Viaggi a piedi che mi ci ha portato con un trekking non facilissimo, ma nemmeno mortale.
Il luogo è piuttosto sconosciuto, pur essendo abbastanza vicino e facilmente accessibile a modesto prezzo da Roma o da Milano. La Svanezia è una regione nel nord-ovest della Georgia, sul Caucaso. Si tratta di una valle molto lunga (Svanezia superiore) risalente da ovest verso est con numerose valli minori sui lati ed una seconda valle parallela alla prima chiamata Svanezia inferiore. Il limite nord della valle della Svanezia superiore è il crinale del Caucaso che divide la Georgia dalla Russia, l’Europa dall’Asia, il mondo slavo da quello, variegatissimo, meridionale. Uno dei grandi confini del mondo, vi si respira la storia, grande emozione.
Del resto la Georgia, insieme all’Armenia … Continua a leggere...