Due giornatucce a Terceira

Due giornatucce a Terceira

Ottobre 24, 2010 0 Di ilviaggiatorecritico

Il torello ed il giovane. (foto di José Luís Ávila Silveira/Pedro Noronha e Costa da Wikimedia Commons)

Ho passato due giorni a dormire, più morto che vivo. Non riuscivo a stare in piedi, in equilibrio, senza sorreggermi alla parete. Cominciavo già a pensare ad un ictus al cervelletto che avesse fatto andare a pallino il senso dell’equilibrio. Poi ho telefonato al medico e il malanno è stato derubricato alla più semplice intossicazione alimentare. Probabilmente dovuta ad un intingolo di polpo, apparentemente buono, ma che lasciava notare, ad osservazione approfondita, una notevole antichità. Così imparo a mangiare nei ristoranti per turisti fuori dall’epoca dei turisti. Nelle bettole dei locali bisogna mangiare! Ma lì, il mio amato polpo non ce l’hanno.

Peccato perchè ho perso stamattina, domenica, una camminata organizzata dal locale gruppo trekking “Os Montanheiros” con barbecue finale alla quale mi avevano molto amabilmente invitato.

Non avendo quindi fatto nulla in questi due giorni, se non russare, e dal momento che ora sto un pò meglio, vi ammanisco dei video (da Youtube) sulla passione che anima le estati di quest’isola Terceira, anche autonominata “Capitale atlantica del toreo”.

La festa, sentitissima, consiste in cio’: in certe  domeniche, vengono lasciati scorribandare, nelle vie dei paesi, dei torelli, trattenuti solo da una lunghissima e robusta corda, mantenuta da sei o sette nerboruti ed esperti pastori. La corda viene lasciata lasca ed il torello sentendosi libero e fiero si lancia contro i giovani che gli si fanno sotto, in modo provocatorio, un po’ come fanno a Pamplona (ma quelli sono tori veri, tre volte piu grandi e pesanti come locomotive!!).

Quando il torello arriva ad estendere al massimo la corda, questa viene violentemente tirata e l’animale torna vicino ai pastori per cominciare un nuovo galoppo. Le punte delle corna del torello sono opportumente coperte in modo che non facciano troppi danni ai frequenti incornati, cmq ricevere addosso duecento chili di toro può fare molto male. Il gioco consiste nello sfidare, nello sbeffeggiare il toro e scappare prima di essere raggiunti. I pastori sono i maestri del gioco e la loro capacità sta nel massimizzare lo spettacolo, evitando, al contempo dei danni troppo gravi agli astanti.

La popolazione virile gioisce nello sfidare il selvatico animale e prende spesso delle gran botte.  Non temano gli animalistianimalisti. A fine giornata i torelli tornano nei loro pascoli, un pò contusi anche loro, ma certamente soddisfatti di aver passato una domenica diversa.

watch?v=v2lJ-S71-rw&p=2BEAD456AC535589&index=37&feature=BF

http://www.youtube.com/watch?v=F3QlWGYZSQA&list=QL&feature=BF

http://www.youtube.com/watch?v=dogKXKEXP1U&feature=related