Lo straordinario volo 236 di Air Transat
Questa è una fantastica storia di un volo di un aereo passeggeri in cui cialtroneria e genialità si mescolano indissolubilmente, con un susseguirsi incredibile di colpi di scena.
La storia si svolse il 24 agosto 2001 e durò esattamente 102 minuti. Il volo era il numero 236 di Air Transat da Toronto a Lisbona, con 306 persone a bordo. Air Transat è la “compagnia di bandiera” del Quebec ed è un orgoglio nazionale per il popolo Quebecois alla perenne ricerca di elementi nazionalisti che lo differenzino dall’odiato popolo fratello degli anglofoni del Canada. Dopo questa vicenda il pilota è diventato un eroe nazionale e la compagnia è ancora più saldamente ancorata nei cuori dei Quebecois. Sulla vicenda è stato realizzato un film, sfortunatamente assai mediocre, ma che ha avuto grande successo in Quebec.
Ecco la storia.
Alcuni giorni prima del volo in questione, un motore di quell’aereo era stato … Continua a leggere...
A caccia e pesca nel grande Nord
Si trovano, a volte, dei tipi di turismo che non avremmo mai immaginato. Questo è uno di quelli, nel nostro amato Quebec.
In altri post abbiamo parlato della nascita di questa colonia francese, ora regione canadese francofona e dei suoi famosi cacciatori di pelli che vagavano in quelle umide e fredde foreste boreali. Erano avventurieri europei finiti in quel mondo selvaggio e senza leggi; erano indiani che si erano avvicinati ai bianchi e ne accompagnavano le gesta; erano meticci che conoscevano come cacciare da indiani e come vendere le pelli da europei. Noi abbiamo visto mille film su questo tema, ma per i canadesi quell’epopea è ancora molto presente. Il tema della caccia, della vita selvaggia nelle sterminate e disabitate foreste del nord è ancora fondamentale nella cultura canadese. È uno dei loro miti fondatori, non avendone molti altri.
Del resto questa parte del paese è enorme, disabitata, inospitale, inaccessibile, … Continua a leggere...
Poi c’e’ l’altro Quebec
Si arriva nel Quebec, in Canada, si visitano Montrel e Quebec City. A quel punto del viaggio, se abbiamo tempo e soldi, bisogna andare a Nord. Impossibile non andarci. Il Nord chiama, il richiamo della foresta, diventiamo tutti Zanna Bianca. Erano i luoghi dove i cacciatori bianchi andavano a cercare le pelli, nella nebbia perenne ed in compagnia dei meticci indiani. Trappeurs erano chiamati, perchè usavano le trappole e non i fucili, le cui pallottole avrebbero rovinato le pelli. E son posti molto, molto strani per noi. Anche la gente è stranina. E’ un altro mondo nel quale ci si sente stranieri per davvero. Altre regole, altri comportamenti, altre attese.
I Quebecois restano gentili, ma vanno presi con calma. Anche i primi coloni francesi non si devono essere sentiti molto a loro agio in quei posti, almeno all’inizio; ed ancor gli duole, sembrerebbe; molte generazioni non sono bastate … Continua a leggere...
Il famigerato piatto quebecois: la poutine.
La pervicace umiliazione del gusto; la rinuncia nighittosa ad ogni sforzo culinario; la voluptas dell’annullamento del piacere del cibo; lo sprofondare negli abissi dell’abiezione gustativa. Il piacere dell’orrore ed inorgoglirsene.
Montreal e Quebec City
Non c’e’ molto da vedere in Quebec, la cosa probabilmente più interessante da fare è osservare come vivono i Quebecois. E soprattutto gioire della loro semplice gentilezza, un pò ingenua, alla buona, sorridente e casareccia. Ci si sente veramente a proprio agio, in famiglia.