Voglio rinascer cane in Cile.

Voglio rinascer cane in Cile.

Agosto 30, 2016 0 Di ilviaggiatorecritico
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Il cane dorme beato fra i passanti.

E’ del tutto particolare il fatto che le città, i paesi, le campagne ed anche le montagne del Cile ospitino un numero impressionane di cani randagi o, come vengono chiamati qua, callejeros. Se ne trovano in ogni dove. Io ho anche paura dei cani e quindi li osservo attentamente quando mi capita di incrociarli.

E’ ancora più interessante il fatto che questi cani convivano con gli umani in totale armonia, tanto che i miei timori iniziali si sono rapidamente sciolti ed ho cominciato anch’io a ritenerli come elementi del paesqaggio e non come possibile fonte di pericolo.

In effetti i cileni non badano ai cani e viceversa. Sono due comunità che coabitano ignorandosi quasi sempre. Un po’ come le mucche in India; esempi di pacifica convivenza fra specie diverse.  Anche i cani in Cile sviaggiano e bivaccano nelle strade senza che un umano si sogni di infastidirli, scacciarli, prenderli a pedate o sassate. I cani ricambiano limitandosi a qualche annusata senza dimostrare di accorgersi in altro modo dei loro vicini a due zampe. Quindi li vedi dormire sdraiati al sole sui marciapiedi più affollati, con la gente che li scansa, senza curarsi di loro. La cosa è abbastanza sorprendente, quando la noti per la prima vlta; sarebbe impensabile in Italia. Dove i solerti cittadini allarmati chiamerebbero immediatamente il Comune, gli accalappiacani, l’Ente Protettore degli Animali, la Protezione Civile e, probabilmente, i pompieri.

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Al tramonto, sul Pacifico, giocatori di PokemonGo (siamo nel 2016) e cani randagi, in compagnia.

E’ inoltre impressionante che questi cani non si aggruppino in branchi organizzati e pericolosi. Stanno o da soli o, al più, in due o tre, tranquilli, senza cercare o subire risse. Sono tranquilli tanto con gli umani quanto fra di loro. Nessuno li teme e non temono nessuno. Sono pochissimi i casi in cui li ho visti abbaiarsi o rizzare il pelo: e in quei pochi casi si doveva trattare di ruggini individuali e non di guerre per bande.

Ma ciò che fa abcora più piacere è il fatto che tali cani siano in eccellenti condizioni di salute. Belli grassottelli, con il pelo folto, lucido e spesso pulito. Segno che anime pie non fanno loro mancare cibo ed acqua. Tanto che non li vedi mai aggirarsi intorno all’immondizia. Evidentemente ogni cane deve avere un umano che gli apparecchia la tavola in luoghi ed orari convenuti; non ho mai assistito a risse canine intorno al cibo. Segno che ce ne è in abbondanza per tutti.

Alcuni umani si spingono a mettere, in qualche angolo dei marciapiedi, delle scatole di cartone perchè il primo cane che arriva possa accucciarsi dentro e ripararsi dal peggio degli spifferi gelidi del freddo inverno cileno.

Succede, a volte, che i soliti politici ignoranti e truci sollevino il problema (quale?) dei cani callejeros, invocando la soluzione finale: il loro massacro. Ed allora il popolo insorge compatto in difesa degli animali.

Cane al riparo dal vento in una scatola di cartone.

Questo cane ha trovato rifugio dal freddo e cibo in questo angolo.

Questa pacifica coabitazione uomo-canina non può che apportare ulteriori meriti al lodevole spirito dei cileni.  Come si vede quando un popolo è gentile, anche i suoi cani randagi lo sono. Meditate italiani, meditate…