La Maremma è un bluff.
La Maremma è una faccenda complicata.
La Maremma è un brutto posto per viverci. E’ un clamoroso bluff. Chi afferma il contrario fa finta di non capire.
Quella regione, pur ricca, andò in crisi verso il terzo secolo dopo Cristo, con la crisi dell’economia schiavistica, e non si è mai più ripresa. Per secoli è stata sinonimo di febbri malariche, morte, spopolamento, solitudine, abbandono, ignoranza, confino, banditi. Luogo infame, vi si andava giusto per cacciare; alcuni gruppi di pistoiesi a fare il carbone, d’inverno, nella macchia, come viene chiamato il bosco, fitto.
Il semplice epiteto di Maremmano divenne spregio ed insulto. Bello il brano di Romano Bilenchi da Siccità del 1941. La frase di Dante sulla Maremma è fin troppo conosciuta.
E’ sempre stata terra piena di difficoltà: non ci son mai stati i Liberi Comuni, ma eran tutti feudi di nomi altisonanti: gli Aldobrandeschi, i Pannoneschi, gli Orsini, i Corsini, temibili despoti; da Grosseto la popolazione, d’estate, si spostava sulle colline per sfuggire alla malaria; vi furono conflitti sanguinosi intorno alle saline di Marina di Grosseto; la pesca delle anguille era riservata ai Medici, che la appaltavano a commercianti che impedivano con crudeltà la pesca agli abitanti. I porti erano sottoposti alle rigide regole doganali che si cercava di evitare con il contrabbando, fiorente. Intorno vi erano i confini sia con lo Stato della Chiesa, sia con lo Stato dei Presidi di Piombino. Insomma, un perenne gioco a guardie e ladri dove i locali erano sempre i ladri ed erano sempre molto duramente puniti. Come si vedrà secoli dopo con i briganti, poco più a sud. Altri scompensi si produssero con l’arrivo di nuove popolazioni quando la bonifica maremmana, dopo il fascismo, concesse le nuove terre agricole a poverissimi contadini veneti, secondo i clientelismi degli oratori democristiani.
Ed una popolazione, a forza di esser esclusa dal godimento dei beni della propria terra (sale, pesci, commerci) e di esser punita quando cercava di averne le briciole, diventa cattiva.
Soprattutto, tanta miseria. L’ultima carestia fu nel 1956 a Castiglione della Pescaia. La gente non aveva più niente da mangiare, letteralmente.
Poi arrivò il miracolo. Il turismo ha invaso la Maremma. Monte Argentario con i nobili; Punta Ala con i milanesi; Castiglione della Pescaia con i fiorentini; l’intellighenzia della sinistra romana a Capalbio; Marina di Grosseto con i grossetani che si facevano la casa invece di passare l’estate nelle baracche di legno; tutti gli altri nei mille campeggi lungo la costa. Mancando totalmente uno spirito imprenditoriale, non vi furono grandi progetti, ma mille piccole attività che, da una parte hanno diffuso risorse in seno della popolazione; dall’altra hanno evitato troppi mostri di cemento. Chi affittava casa propria andando a dormire per l’estate in garage, chi vendeva l’orto edificabile della nonna, chi metteva il chiosco di frutta comprata al mercato spacciandola per propria, chi vende gelati, chi fa finta di pescare, chi s’improvvisa muratore, chi ripara barche, ad occhio.
Ciò, sulla costa. All’interno si è dovuto aspettare qualche decennio ancora perchè l’interesse turistico arrivasse ai borghi con i B&B, i ristorantini di nicchia, le seconde case, le ristrutturazione degli emigrati in città che ritornano d’estate al borgo.
In modo abbastanza spontaneo e senza una reale volontà dei politici o degli imprenditori maremmani, si è diffusa un’immagine della Maremma come di luogo ancora naturale, quasi selvaggio, dove la natura è ancora sovrana. Il paradiso possibile e vicino; la macchia mediterranea con l’odore del rosmarino, le spiagge vaste, il cibo buono e pulito, il mare con le molte Bandiere Blu, la campagna e le colline; gli ultimi butteri, addirittura. Una specie di Africa della Toscana, se non di tutto il centro-nord italiano. Si è parlato di Maremma Felix.
Si collocano in Toscana i due caposaldi della cultura italiana: da una parte la vetta dell’ingegno umano con il Rinascimento a Firenze; dall’altra, a poca distanza, il permanere della natura intatta e del buon selvaggio che la abita: la Maremma.
Vi è stato quindi l’arrembaggio dei borghesi del nord Italia e dell’Europa benestante. Ammaliati da codesta immagine che si era creata, sono arrivati in grande numero comprando case e casette, venendo ad abitarci, allestendo B&B, cercando, infine, di inserirsi in quel mondo. I prezzi sono aumentati, fortemente e di tutto. E i Maremmani sono diventati sempre più ricchi e han creduto che tutto quel benessere era loro dovuto per grazia divina e che l’impegno nel far bene le cose fosse un optional inutile. Nel frattempo il turismo estivo continuava a furoreggiare. E’ solo negli ultimissimi anni che ha cominciato a dar sintomi di stanchezza.
Purtroppo la realtà è ben diversa e ben più triste. E’ come la novella del Re che era nudo, ma nessuno lo diceva.
La pianura di Grosseto era una fantastica palude piena di ogni tipo di vita e di attività. Era certamente la più grande ed interessante zona umida italiana. Con la bonifica è stata completamente distrutta, salvo un misero resto accanto a Castiglione della Pescaia, sottoposto ad ogni tipo di pressione antropica. Al posto di questa enorme palude vi è una campagna piatta ed inutile coltivata soprattutto a grano, giusto per prendere i contributi europei. Spesso non si fa nemmeno il raccolto. Mantenere questa brutta campagna fuori dall’acqua richiede il pompaggio continuo con grandi costi per gli abitanti (anche chi non ha terra) e l’utilizzazione di tanta energia. Bisognerebbe tornare ad inondarla, basterebbe spengere le pompe. Le zone di Scansano e di Massa Marittima sono state soggiogate alla produzione dei vini Morellino e Montecucco con centinaia di ettari di tristi vigne con i pali di cemento allineati come soldatini. La piana di Scarlino è piena di industrie chimiche che furono fonte di enorme inquinamento nei decenni passati. Si estrae gas naturale trivellando la pianura. La costa è piena di porti turistici, la pineta costiera è ritagliata in mille concessioni private dotate di ville. fenomeni di abusivismo e di appropriazione di beni demaniali sono frequenti. I Comuni, complici, tacciono.
E questa sarebbe la natura incontaminata? La supposta bellezza della Maremma sta nel fatto che è terra poco popolata, piena di spazi vuoti di attività umane. Ma da quando l’abbandono è bello?
Dicevo che i Maremmani sono cattivi. E’ proprio così. Secoli di tremenda miseria e di aperto disprezzo da parte degli altri toscani, mescolanza di polazioni poverissime proveniente da altrove, in occasione della distribuzione delle terre bonificate, l’improvviso benessere arrivato senza il lavoro, ma grazie ad una rendita di posizione, una grande emigrazione verso il nord della Toscana. Tutto ciò è una miscela esplosiva che ha prodotto una popolazione senza una cultura condivisa. E’ un pò quel che è successo in America Latina o nel Delta del Po. Vi è quindi molta indfferenza sociale, una forta e diffusa aggressività interpersonale, molta violenza, individualismo sfegatato, pochi valori condivisi, poco valore della parola data.
Gli interessi sui prestiti nella provincia di Grosseto sono fra i più alti in Italia; semplicemente perchè i maremmani hanno una certa tendenza a non rendere i soldi. E non è la cultura della furbizia o del fregucchiare; è la cultura dello spregio degli altri, dell’arraffare con tracotanza quel che si può, ignari del domani, indifferenti al rispetto. Come succedeva ai tempi, quando si rubava il sale nelle saline o si pescava di frodo le anguille dei Granduchi fiorentini o si andava a caccia di svedesi dicendo alla fidanzata di aspettar settembre. E non a caso molti maremmani sono grandi cacciatori; siamo al paleolitico: non si alleva, ma si caccia, si depreda il territorio. E quando si alleva si fa su grandi superfici, con il pascolo brado ed i butteri, come se fossimo nelle pampe sudamericane e non a 200 km da Roma. Mentalità da rapina, da bucanieri. Un’economia fatta di espedienti; la professionalità è merce rarissima, la cultura dell’accoglienza turistica è cosa sconosciuta. Il turista è da mungere con sgarbo. Lo si odia, lo si disprezza, specie se è senese o fiorentino.
Si diceva della proverbiale ignoranza maremmana citata dagli altri toscani in modo certo impietoso. Ma il vero problema non è la poca educazione, perchè ciò è molto diffuso in molti luoghi. Il problema è che il Maremmano è conscio di questa sua caratteristica e ne va fiero!!! E’ questo il punto: non cerca di migliorarsi, tutto il contrario; si incancrenisce nella rozzezza facendone un vanto. Come a dire: mi dite che sono ignorante? Ebbene, lo sarò di più! Tutto ciò è tragico per loro e per quelli che li frequentano. E’ il frutto di una tremenda ingiustizia nei confronti dei Maremmani che sembra non avere redenzione.
In questo clima la società fa fatica ad andare avanti. Difficile organizzare attività, iniziativi, gruppi di interesse. L’atmosfera è asfittica, molti se ne sono andati, chi resta pesca dove può pescare senza ritegno. Il professionista, il piccolo imprenditore turistico, l’artigiano. Tutti si approfittano di tutti cercando di urlare più forte. Ci provano, costantemente, senza vergogna: una jungla continua dove i prezzi vanno alle stelle e la qualità è infima. Mali italiani si dirà: è vero, ma qui più che altrove.
Il povero milanese un pò pirla che è finito in questa situazione, pensando di trovare la vita perfetta, finisce malamente. Economicamente è una tragedia, socialmente è isolato. Respira l’aria buona e si pente amaramente. Il senso di delusione è cocentissimo. E prima di capirlo son passati troppi anni e non è più possibile tornare indietro. Tutti noi abbiamo sperato di aver trovato dove vivere sereni; tutti noi ci siamo ritrovati fra i lupi, in mezzo ad un deserto.
Un pò diversa è la situazione sulle colline. In quei paesi la popolazione è molto più antica e più omogenea: la cultura vi è maggiormente condivisa e la comune convivenza è più sviluppata. Ma anche li’, la miseria secolare, l’abbandono e l’esodo, la povertà del territorio han fatto strage di vitalità. Borghi morti e muffiti.
E si mangia male in Maremma. L’acqua cotta, i tortelli di ricotta e spinaci, il cinghiale, la tegamata, il pesce sono lontani e sbiaditi parenti dei piatti simili del resto della Toscana. La cucina maremmana è come tutto il resto: tirata via, fatta per fare, per vendere, per liberarsi del problema.
P.S.
In questi due anni che son passati dalla pubblicazione dell’articolo alcuni lettori hanno lasciato dei commenti che si possono leggere qui sotto.
Ritengo straordinario che un’amplissima maggioranza di questi commenti diano perfettamente ragione a quanto ho scritto nel post. Ancor di più: sono esempi dell’atteggiamento di molti maremmani: aggressività, insulti, minacce. Pochissima capacità di riflessione o discussione, sia pure con eccezioni. E soprattutto: difesa se non esaltazione della propria ignoranza come valore fondante di una comunità. Come fare ad uscire da questa maledizione?
PS2: A quasi 5 anni dalla sua comparsa questo articolo gode ancora di buona vitalità. Gira sui gruppi di FB ed i commenti grondano (sangue).
Ciò che continua a meravigliarmi è la perfetta coincidenza fra il quadro che il Viaggiatore Critico presenta nella sua invettiva e la trucolenza della maggioranza dei commenti provenienti dalla Maremma. Alcuni sono d’accordo con quanto si dice nell’articolo, tutti gli altri gli danno ragione. Pochissimi coloro che cercano di riflettere prendendo spunto dall’articolo e facendo un pò di distinguo. Siam rozzi? Siiii. Ne siamo contenti’ Siiiiiii. Vogliamo vedere di cambiare? Noooooooo. Un bel quadretto.
In moltissimi dei commenti impera il luogo comune, il cliché, lo stereotipo vecchio, bolso e fasullo della Maremma: terra dura (ma dove? Siamo in Italia, ci sono le strade, l’Usl, le scuole, perfino internet); gente forte (che fanno? zappano ancora a mano?); schietta (no, maleducata; è molto diverso); aria buona, bei tramonti, cielo stellato (il resto del mondo credete che viva nelle miniere di carbone?), belle spiaggie (ma ci siete stati in Sardegna o in Puglia?). Ma il cliché più assurdo è quello secondo il quale i Maremmani sarebbero sani e non si ammalerebbero mai (è quanto affermava sempre anche il mio meccanico). Sono andato a vedere. La durata di vita in provincia di Grosseto è inferiore sia a quella toscana che alla grande media italiana. Tutte balle. Anche perchè la sanità è tirata via, come tutto il resto. O si pensa che un buon chirurgo decida di fare carriera a Grosseto?
Insomma, tutta questa faccenda sta diventando un interessantissimo trattato di antropologia.
” Ich fürchte, ich schreibe ein requiem für mich ” (Wolfgang Amadeus Mozart)
Caro bombino … Hai chiuso tutte le vie che accedevano al fiume, illudendoti che non si possa riaprirle con un semplice decespugliatore. Sì, caro pantegano ballerino … Che balla pensando che il gatto non ci sia. Là, tra le pecore e il mare, sta accovacciato un gatto Pallas. Lui ti guarda e ti ascolta, al seguito di ogni tua fetente mossa. M&M, nome in codice unico, come quell’altro ritardato con cui ti buttasti dall’aereo. Non ci capirete mai abbastanza, e specialmente tu non capisci proprio, non capisci neppure se sei nato o hai ancora da nascere, come un buco nero supermassiccio. Potete giocherellare con qualche escavatore, questo sì, ma gli sputazzi della vostra sbruffonaggine permangono nell’aria davvero a lungo, anzi si espandono insieme con l’entropia dell’universo. E i grezzetani, e gli stronzetani, direte voi, che cosa c’entrano. Niente, c’entrano. Ma hanno quello che meritano. Il prossimo cretino ? E’ un agreste personaggio …
Per semplice curiosità, con chi ce l’ha, esattamente?
Posso pure capire in parte, conoscendo bene il posto, ma la Maremma non sta bluffando, non si è neanche seduta al tavolo per giocare. Il problema è questa retorica (un po’ milanese per dire la verità – loro l’hanno creata e loro ci cascano per primi) della fuga in un posto in un’altra latitudine per trovare la pace, lasciare la routine, iniziare una nuova vita e accessori vari. La Maremma con la gente schietta e i tramonti, la Puglia dove c’è sempre il sole 24 ore al giorno, l’aria pura dei paesini isolati di montagna, l’Emilia Romagna con la gente di cuore e il cibo buono, lo slow-tutto, le foto con i pc a lavorare in spiaggia. Una coda di persone speranzose davanti alle agenzie di viaggi o alle agenzie immobiliari, che comprano l’ingresso in una cartolina a due dimensioni.
Poi arrivano e stranamente c’è la vita quotidiana, la gente troppo ignorante o troppo snob, le usanze del luogo che non piacciono, il dialetto che non si capisce, il tempo troppo caldo o troppo freddo. La maggior parte rimane delusa, se ne va piena di energie negative, nel frattempo hanno fatto triplicare i costi delle case e impestato le spiagge con il reggaeton.
Bravo, verissimo. In effetti il Viaggiatore Critico non ha detto che i maremmani bluffano. Ha detto che la Maemma è un bluff nella testa di chi ci casca. Ma bisogna anche dire che i maremmani ci marciano alla grande; oppure che hanno finito per crederci anche loro.
La Maremma era meglio che non si bonificava e rimaneva una palude.
Purtroppo, se non si generalizza, si rischia di non dire niente. Lascia pure accenti e apostrofi al loro posto, congela gli errori al loro stato originario, è meglio così. Così ti stimo ancora di più. Criticare non è detrarre, è rafforzare. Fingere è dichiararsi. L’ultima moda che attraversa Grezzeth, o Strontseth che dir si voglia, è quella delle domande sonnacchiose e affabulatorie. Domande che vorrebbero dissimulare una certa preoccupazione montante: ” Ma davvero a Grezzeth è così difficile vivere ? ” … ” Ma siamo sicuri che non sia un posto come un altro ? ” … ” … E che non sia proprio l’isolamento che lo caratterizza, il cuore della sua identità ? ” … E via sprofondando nei flaconi delle pillole della tranquillizzazione sociale. Ma di quelli col cappellino non ne parla mai nessuno. Loro ascoltano e catalogano. Loro sì, che comandano, altro che isolati, sono, sulle loro radiofrequenze. Poi fanno anche lavori a nero, con annessa imprevista scopata a domicilio, sempre che la padrona di casa o l’inquilina di turno non superi i settant’anni per gamba. Mentre il giornalista che le pone, queste domande, farebbe prima a chiedere ” Ma davvero pensate che me ne freghi qualcosa delle questioni a cui voglio istigarvi ? ” … ” … Per le quali voglio farvi combattere, come galletti nel pollaio ? … ” … ” … Davvero pensate che me ne freghi qualcosa degli eventi culturali, dei poli attrattivi, e delle varie e verbose compagnie cantanti ? ” … Perché, se così fosse, allora sareste stupidi come in effetti siete, miei cari. E noi potremmo così continuare a essere i finti tonti che credete. I dodi della situazione. Quelli urbani, affabili e cortesi, che a domanda rispondono, non privandosi di una certa affettata rusticità, e di una conturbante legittima indifferenza. Potremmo anzi continuare a fischiettare indifferenti, sotto i nostri baffetti stronzi, sotto i nostri occhialini imperscrutabili, col giornale sottobraccio, mentre ci accingiamo alla domenicale mattutina passeggiata con giacca da campagna color crema. Nessuno, almeno questo è ciò che crediamo, può seriamente dubitare della neutralità della nostra indifferenza. Perché noi siamo quelli furbi. Nessuno si accorge del foro del cecchino. Siamo quelli che hanno costruito Grezzeth. Rimaneggiando, rimpastando per essa un passato impossibile almeno quanto il futuro, ma pur sempre plausibile. Una nobile origine, che ubriaca e accontenta tutti gli invitati al banchetto. Che non è quella saracena, per carità. E che non è incentrata sul traforo che dal bastione della cow-girl porta alla piazzetta del sale, ci mancherebbe. Lì restano spiaccicate indelebilmente le ombre di scomode esistenze. Figli di preti e di nobili, eterosessuali benintenzionati, donne incinte, l’epilogo della ipertricosi universale congenita, allorché non poteva costituire attrazione per le dame maremmane, santarelline e ninfomani al tempo stesso, come dev’essere da che mondo è mondo. Basta sentirle, quelle ombre: sono lì per noi. Il passato, reale e invisibile, tanto quanto illusorio e ciarlatano è il futuro. E’ bello ritornare. Si spera di non essere cacciati, o al più di essere morbidamente redarguiti, come si fa coi cani che hanno preso tante legnate. Si spera di essere capiti. Noi … E adesso siamo davvero noi … Siamo lì, oltre il buio, oltre quel mitreo. E i grezzethan ci fanno solo pena. I travisatori del proprio intimo sentire ci muovono a compassione, o poco più. Ehi, grezzethan … Un bel prrrr possiamo ancora dedicarvelo … Prrr a tutti voi, di vero gusto !
Esiste il contadino, che è una persona di cuore, ed esiste il bifolco mal ripulito e infame. Vivo in provincia di Viterbo, quindi la parte piú povera e con il piú alto tasso di suicidi annuali. Tu butti in politica l’argomento dicendo che qua sono tutti fascisti. Ma non è cosi. Al massimo qua c’erano dei finiani senza nessun ideale, che di fatto hanno tradito l’MSI. E comunque io personalmente le peggiori persone che conosco nella tuscia salvo rari casi sono tutte benestanti e di sinistra. La Maremma, perlomeno considerando la tuscia viterbese occidentale, è una brutta zona e c’è molta brutta gente a prescindere.Infami, codardi, ottusi e falsi. Con tutto il rispetto per quelli che si salvano e che ci rimettono anche loro per questa situazione.
Brutta zona è anche la maremma viterbese. Forse anche peggio della maremma toscana. E io piú che violenza.parlerei di infamia e codardia.
Qualunque cosa dell’io non riconosciamo come nostra viene proiettata sugli altri. Caro viaggiatore critico, ti invito a fare un viaggio dentro di te, non è mai troppo tardi, e lo sai perché? Perché se non lo farai, ovunque andrai, troverai quello che hai trovato in Maremma e in noi maremmani, e cioè tutto quello che sei. Auguri e buon viaggio.
No, povera stellina con le sue frasine copiate da FB. Leggiti i miei post e guarda in quanti posti sono stato. Ma persone così pervicacemente ignoranti e orgogliose di esserlo, le ho trovate solo in Maremma. Mettiti l’animuccia in pace, non dipende da me, ma da quelli come te.
Ahahahahah la tua risposta denota la tua pochezza e quanto ho colpito nel segno. P. S. Non ha mai avuto FB e quello che dice un certo Jung lo condivido e se vuoi te lo riscrivo pari pari.
Quello che dici è anche vero, ma voi maremmani non siete molto migliori da quanto ho letto in questo articolo.
Ogni volta che rileggo questo articolo, mi chiedo come mai non l’ho scritto io. Milanese in fuga, mi sono trasferita qui dopo aver vissuto a Londra e NY, piena di belle speranze e certa di poter cambiare le cose. Cinque anni dopo, mi sveglio ogni mattina sperando di essere altrove. Sogni che si sono trasformati in incubi. Brutta gente, paesi morti, svogliatezza, maleducazione, mancanza di cultura e della più basica umanità. Orrore puro. Osservo il meraviglioso panorama deturpato qua e là da tristi ciminiere, e ormai so che l’unica salvezza è la fuga. Perdete ogni speranza, o voi ch’entrate.
E’ così. Sono tanti, sono spietati, non intendono ragioni. La fuga sarà sempre tardiva.
Che se lo tengano, il paesaggio. La ricchezza di un luogo è fatta dalle persone che ci camminano sopra, tanto di più quanto più passa il tempo.
Anche io, ogni volta che rileggo questo articolo, riconosco la me che mi grida dentro disperata.
I maremmani se provi a esprimere il tuo disagio si offendono neanche fossero bimbi della scuola materna.
Permalosi, grezzi, non includenti, ignoranti. Che fatica per una terra che non è davvero meglio di tante altre in Italia e nel mondo.
Non posso avere un’altra vita. Non posso dire “a me colpisce”, “a me emoziona”, né cose come “ministra” o “cerchio di ascolto”. Non esiste il “tema”, mio caro. L’esistente è tutto davanti a noi, e quando si avvicina, o quando noi ci avviciniamo, le parole evaporano come gli elettroni dal plasma solare. Sappiamo che cos’è, sappiamo con che cosa abbiamo a che fare, e non lo possiamo neanche raccontare. Mi sono chiesto tante e tante volte come sarebbe potuta finire, per me, se non fossi nato in un posto tanto stronzo. Se avrei potuto esprimermi in altri modi. Ma non posso. C’è un solo senso, molto chiaro.
Tutto va bene, se fai parte dei guaglioni. Guappi e guaglioni; drappi, gualdrappe e baldracche. Tammari e tamarri. Fizzi, airoli e arienzi. Cuozzi, vrenzole e vasciarole. Cuappi naporielli e amorino-frenzy. Ma loro discendono dagli Etruschi. Sì, dall’etruria sud. Dall’altra parte, ma neanche tanto altra, abbiamo: stretti nei loro foularini, i digital-bigotti, inclusivi ed elusivi, resilienti e condivisi, green e sostenibili. La barbina sempre lunga e oliata, occhialini da deficienti, analfabetismo da ministri. Sono i compagni che (non) sbagliano, che perseguono l’utile con la faccia del dilettevole. Ogni tanto passa qualche auto con una mini-whip appiccicata alla carrozzeria, ma tanto chi vuoi che se ne accorga. Poi una bella sagra, una iniziativa culturale sponsorizzata dai fratoptimist, una giornalata, una comparsata sui mass-merda, e questa è Grezzeth. Tutto qui. Come se non si capisse che, in realtà, si sta parlando con la polizia.
Bene allora, me lo fa un articolo da pubblicare sul blog? A nome suo (come le pare) e su questo tema che ci piace.Se vede ho già provato a far così con gli articoli sul Giappone e su Marsiglia o Alessandria.
Lo so, il blog sembra abbandonato, ma lo è solo per causa virus, la gente ha smesso di viaggiare. Ora si riparte e riparte anche il blog.
Scriva quel che le pare ma che sia un pò più comprensibile del solito. Si scrive per chi legge, non per il proprio ego, dovrebbe essere. Anche per rispetto alla gente (oltre che del prorpio ego).
Me lo metta qui (l’articolo), io lo recupero e lo pubblico. Ma che sia chiaro che è un articolo e non un delirio da Carmelo Bene rinvivito.
Sono diventati la seconda patria dei naporiella e degli spioni dei servizi, camuffati da agenzie, aperte ad ogni angolo. C’è anche la mafia, con le sue belle girandole, verso gli alti poggi. Insomma, siamo a Roma Nord, mancano solo i topi delle giuste dimensioni e le casamonache che, ricordiamolo, sono delle discrete topone. Ma non bisogna lamentarsi, anche perché tra bombino e il marraccione della Rocca, vedrai che risolveranno tutto loro. Hanno anche lo spin doctor messo lì apposta per metterli d’accordo (quello brutto come la fame) come se poi d’accordo non fossero già. Poi abbiamo il giornalista col fiocchino e il pizzetto, che parla -giustamente- del grande Landorph Ciappard. Abbiamo la femminista politicante, grande letterata, l’omonimo di un labronico vescovo, anche lui letterato; abbiamo fior di poeti e intellettuali col foularino, che citano l’Ombrone e -sic- la “belletta”. Sì sì, proprio lei, la belletta del vate. Hai ragione, eccome se ce l’hai, pur con tutti i tuoi difetti. Non è un posto per gente seria. Ma non lo è l’Itallia, l’Itaglia, insomma come si dice. Dài, quel pezzo di terra inutile, che circonda il Vaticano. Ah, un’altra delle loro stronzate, la vuoi sapere ? Discendono dagli Etruschi, così sono convinti.
Il fatto è che un algoritmo senza codice è una frase senza senso, o un discorso fuori contesto. Non tutti i pesci, evidentemente, discendono dagli Agnati. I Placodermi si sono evoluti negli squali e, forse, nei siluriformi. Allora bisognerebbe accettare una sorta di teoria della convergenza morfologica, anzi anatomica. Poiché il polmone del Celacanto è una struttura vestigiale, e non una struttura prodromica. Pensiamo all’assolotto, che è branchiato. Può darsi che siano stati proprio gli Anfibi a dividersi -chi va per terra, chi per mare- e a dare origine ai pesci ossei, e non l’inverso. Tutto questo finché non troveranno un pesce osseo risalente all’ Ordoviciano, almeno. E se i sistemi di datazione radiometrica fossero sballati ? E se anche le cronocorrelazioni globali lo fossero ? Bisogna allora che i matematici smettano di sbadigliare sulla solita, monotona programmazione di computer e lavatrici, per interessarsi finalmente alla matematizzazione della Biologia. Dovrebbero in particolare studiare la casualità delle mutazioni del genoma, ovvero la loro non casualità. Pensa: loro dicono che Oreste Piccioni è grossetano. Sempre coi vincitori, sempre dopo che hanno vinto. Eh eh, i nostri Grezzethan …
Ma lei,esattamente, chi è e di che parla?
La Maremma è un luogo magico, duro, che ti mette alla prova! Non è un luogo facile!
5 anni sono pochi, troppi pochi per arrivare a comprenderla, non con la mente ma col cuore.
E’ selvaggia come i suoi abitanti ma proprio li risiede il suo fascino e la sua profonda bellezza.
Devi abbandonare ogni orgoglio, ogni presunzione di superiorità per entrare nelle sue grazie…ti mette di fronte ai tuoi limiti, alle tue paure, alle tue debolezze, alle tue false convinzioni. Quando sarai spogliato di ogni orpello e sarai nudo davanti a lei senza vergogna scoprirai che tutte le difficoltà erano dentro di te, non in lei.
E arriverai ad amarla…profondamente! ❤️
La Maremma non è per tutti…
frasi fatte. la maremma è abitata dai maremmani, e ci si relaziona con le persone, non con i paesaggi. E di maremmani che si salvano ne ho conosciuti pochi.
Mi ci ritrovo appieno. I maremmani sono di ameno 3 tipi, quelli ignoranti davvero che pensano che il mondo sia tutto lì, poveri rozzi sottosviluppati mentali, tortelli sagre e maremme maiale, ovviamente ti auguri di non averci mai nulla a che fare, dato che la prima volta sorridi (forse), la seconda ti deprimi; poi ci sono quelli “acculturati” (si fa per dire) che ti citano qualche verso di poesia qua e là, che esigono rispetto come galletti nel pollaio, e che cercano di convincerti (e di autoconvincersi) che la maremma è il posto più giusto del mondo e che ci si va in punta di piedi (sì, per non acciaccare la merda del pollaio), piccoli uomini, piccole donne, piccoli cervelli insomma; poi c’è la terza categoria, quelli consapevoli della mestizia, che però ormai sono corrotti dentro da tanto putridume e che tentano di distinguersi dal volgo, ma anch’essi ridicoli galletti, spesso ridicolmente blasonati da questa o da quella confraternita. Scappi chi può. Anche gli anziani, andate a godervi la pensione altrove. Ai giovani dovrebbe essere reso obbligatorio l’allontanamento, soprattutto dal grossetano. La maremma è uno stagno putrido. Ridate acqua al territorio, spegnete le pompe, allagate tutto!
Buongiorno viaggiatore critico lei scrive che l’unica cosa che sa fare è viaggiare probabilmente è vero. Viaggiare è una cosa entrare in empatia con i luoghi e le popolazioni del mondo è altra cosa. Quando si viaggia non si deve farlo con mentalità colonialista ma bisogna essere aperti e pronti ad apprendere e ad accogliere le emozioni che quell’esperienza saprà donarci. Io sono nata nella splendida Orbetello (la gloriosa Aur-Betel cerchi la storia, le consiglio di leggere Mario Pincherle) la cui origine si perde nella notte dei tempi (ha presente le mura pelasgiche di Orbetello?) ho studiato, ho vissuto in diversi luoghi e ho viaggiato tanto. Vede io sono tornata indietro, ho preferito vivere nella mia Maremma che raggiungere un livello più alto al lavoro: preferisco vivere nella mia casa di fronte al mare dell’Argentario e vedere i delfini dal terrazzo invece che centri commerciali. Preferisco il volo dei fenicotteri nel cielo rosa “africano” della laguna di Orbetello al rumore di un aeroporto… Alcune cose che ha detto non sono sbagliate ma le ha dette veramente male senza rispetto per luoghi e persone, il vero viaggiatore lo fa con rispetto e voglia di imparare. Nelle sue parole leggo del dolore e dell’astio e mi dispiace che in Maremma non abbia saputo trovare una cura e mi viene da pensare che un odio tanto viscerale sia causato da altro. La Maremma sicuramente non è per tutti, è un’amante capricciosa questo è poco ma sicuro, se non la ami profondamente lei non potrà mai ricambiare: devi darle tutto . In Maremma si mangia (e si beve) molto bene: c’è una grande varietà e i prodotti sono ottimi e veramente a km zero (in alcuni casi) e non credo che in 5 anni non abbia assaggiato cose buone, siamo in Italia! Sarei quasi tentata di invitarla a cena o ancora meglio ad una delle nostre mitologiche “vignate” ma probabilmente ci riterrebbe gente troppo “rozza” per lei. La saluto sperando che possa prima o poi trovare un luogo perfetto dove sentirsi a casa, “nessun luogo è come casa”, che la faccia sentire come la Maremma fa sentire me e i miei conterranei.
Dice tante verità. Pensare che la più famosa canzone che parla di Maremma così recita: “sia maledetta Maremma Maremma, sia maledetta la Maremma e chi l’ama”, reinterpretata anche da Gianna Nannini. E i maremmani come la cantano, in una sorta auto stigmatizzazione. Perchè in fondo in fondo lo sanno di vivere in un posto povero e sfortunato.
È un articolo intriso di luoghi comuni, peraltro scarsamente condivisi da chi in questa zona ci passa le vacanze o decide di stabilircisi per la sua tranquillità, che non è desolazione. C’è anche chi, con possibilità di lavoro in altre province più industrializzate e titoli di studio di alto profilo tecnico, rinuncia a qualche centinaia di euro per continuare a vivere in un posto che garantisce una buona qualità di vita, un clima mite, una città a misura d’uomo con il mare a due passi. Ritengo che la faziosità e il livore che emergono da ogni frase di questo articolo siano frutto non di analisi socio culturali ma banalmente di qualche brutta esperienza personale. E comunque se non vuole tornare non lo faccia, venda la casa, magari però abbassi il prezzo invece di scrivere dei tassi di interesse, di gente che paga per venire qua, dove è la benvenuta, ce ne è abbastanza.
Ciò che ognuno di noi sperimenta a tutti i livelli e il risultato del suo atteggiamento, di come si pone nei confronti del resto del mondo.
Non c’è una verità assoluta…tutto e’ vero e tutto e’ sbagliato. Ognuno vive la sua realtà che dipende da ciò che attira e che provoca negli altri…ci sono persone che ti “tirano fuori” il meglio, altre “il peggio”!
Vale per le persone ma anche per i luoghi. Per tutto!
W la Maremma!!!
Interessantissima teoria. Andrebbe spiegata ai prigionieri dei campi di concentramento che, in effetti, tiravano fiori dai nazisti veramente il peggio. Era quindi, sostanzialmente colpa loro.
Caro viaggiatore (il minuscolo è voluto), si rilegga la storia dello Stato dei Presidi (qua il maiuscolo è dovuto!!). Poi, quando c’ha capito qualcosa, riprovi a scrivere l’articolo, visto che inizia subito con delle inesattezze, riprovi.
La lascio con una poesia, pensi non scritta da un Maremnano (anche qua la maiuscola è dovuta!!)
Per esse maremmano
.……..
Devi esse un omo che nun ha paura
di chiama’ pane il pane e vino il vino,
e nun conosce remore e censura,
modi cortesi senza fa il lecchino,
e guarda’ in faccia sempre le persone,
parlando a quelle triste e a quelle bone.
…………
Devi esse pronto alla burletta
e a fatti un gotto pure di mattina,
esse coerente e nun volta’ giacchetta
e in politica un fare la manfrina,
senza da’ retta a quelli che a ogni passo
il cervello lo portano all’ammasso.
Cordialità
Alessandro
Dovrebbe essere di Giuseppe Giusti ma non se ne ha certezza
Dovrebbe essere di Giuseppe Giusti ma non se ne ha certezza
Fattelo dire da un maremmano, pane pane vino al vino, come dice te…
Siete tutti ipocriti che fate tanta morale ma poi vi scannare per un orto che vha lasciato il babbo… Attaccati alle cose più di Berlusconi che tanto criticate… Ma che sotto sotto invidiate pella marea di tope che s’è montato. Falsi siete. Come quelli che si lamentano del pizzo di merda quando poi al bagno senza aprì la finestra c’erano stati proprio loro.
E so maremmano da 50 anni e di bugie maremmane l’ho sentite pure troppe
Francamente mi sento profondamente offeso da quel che ho letto in questa sorta di ritratto che lei, trincerandosi dietro un “nome d’arte”, fa della Maremma.
Nessuno è perfetto, non lo sono i maremmani come non lo è nessun popolo, ma lei scrive in modo – se lo lasci dire – livoroso e gratuitamente cattivo. Peraltro anche con descrizioni molto confusionaria (ad esempio i milanesi a Punta Ala, i fiorentini a Castiglione). La Maremma un torto ce l’ha: ha sempre avuto poca stima di sé. Altrimenti a quest’ora avrebbe reagito nei modi consoni per difendere la propria immagine da un ritratto denigratorio.
Ps: e comunque i tortelli sono maremmano. Idem.il cinghiale
invidia e frustrazione di un personaggio piccolo piccolo
Ma lei che dramma ha avuto da piccolo? Per scrivere certe fesserie, non sulla Maremma, ma su qualunque posto di Italia bisogna essere proprio cattivi.
Ma poi questo qualunquismo che ci inquadra tutti come primitivi e disonesti………
Ho molti amici e clienti che hanno comprato casa in Maremma, da tante parti d’ Italia e resto del mondo, tutti entusiasti, vengono ogni volta che possono. Ho fatto leggere il suo “articolo” ad alcuni di loro, si sono messi a ridere, uno mi a detto ” quando la volpe non arriva all’uva dice che non è matura”
Ho letto e sinceramente ringrazio la bellissima lezione di storia di 58100 che non conoscevo, ribatteva su ogni punto dell’articolo di viaggiatore critico, al quale do il beneficio del dubbio o della non profonda conoscenza su ciò che ha scritto ,mi sto riferendo al passato storico della Maremma. Vivo di fronte alla Maremma da ben 36 anni, momenti no momenti si, ma questo perché i miei momenti no erano negativi non propositivi. Tutti hanno il diritto di esprimere i loro punti di vista, criticare e altro, però………!
Questo è direttamente riferito a viaggiatore critico, Claudia Licia e Cristian Sensi, per amore, per lavoro o per nascita si vive, dove non si sta bene, si cercano soluzioni che o migliorano la nostra vita oppure come mi sembra di aver capito da viaggiatore critico, si va via. Niente è nessuno ha delle catene che lo tengano fermi, come niente e nessuno ci può incatenare, questo è direttamente rivolto a Cristian Sensi, non è la Maremma brutta arrogante e cattiva, dalla quale non vedi l’ora di andare via forse sei tu che non riesci ad andare via e incolpi qualcun’altro che pensi che ti incateni , hai mai provato ad andare via? Non devi rispondere a me ma a te stesso. Claudia,tanta rabbia e livore mal si combinano quando si parla di cuore, la persona che ti sta accanto non si è accorta della tua sofferenza, del tuo fastidio verso questo luogo e verso le persone? Ma tutto questo non ti ha dato il diritto di offendere e denigrare, non ti stupire di alcuni commenti poco signorili, lo riconosco, nei tuoi riguardi. Licia se l’unica cosa che hai rilevato è stato un accento posizionato in maniera errata, pensando che solo per questo errore grammaticale,viaggiatore critico avrebbe dato il fianco a critiche e altro, insomma…..
Sinceramente mi sarei risparmiata un commento simile. Hai voluto dare notizia della tua conoscenza della grammatica italiana, non hai certo portato argomenti a favore o sfavore di ciò che è stato scritto.
La denigrazione non porta altro che ad’altra denigrazione, le minacce di morte? Non credo solo per non aver apprezzato la Maremma e i maremmani, ci sarà sicuramente qualcos’altro!
Comunque io ci vivo bene, sono entrata in punta di piedi, ho sempre chiesto permesso , quando chiedevo dicevo per favore, rispondevo e ancora oggi rispondo grazie. Comunque per chiarire, conosco almeno 3 delle persone che vi hanno commentato e sinceramente almeno uno, conoscendolo bene, si è pure trattenuto. Comunque è vero, avete seminato vento ora state raccogliendo la tempesta.
Certo che vi conoscete tutti, siete accoppiati tra fratelli
…io ho vissuto li 5 anni. Io ho vissuto li 10anni… io ci sono nata in Maremma da generazioni! ci sono nati i miei genitori, e i genitori dei miei nonni! Voi per quale motivo ci siete passati, in questa terra fossi impervia? Siete stati “abortiti” dalle vostre origini, scacciati dalle vostre zone, perché? Se erano così accoglienti e la gente era gioviale, come vi siete trovati in Maremma? Sono felice di apprendere che adesso siete altrove. Magari “sbucherà” un prossimo articolo, mascherato da recenzione, di qualche altra parte di mondo che comunque non vi appartiene!!!
Che in maremma ci sia parecchia merda non si può negare. E la causa sono le persone. Non certo altri fattori esterni.
poveraccio ma questo è in confusione mentale, Si è innamorato di qualcuno che poi lo ha lasciato ed ha deciso di vomitare tutte le sue frustrazioni ( che sono tante)!!!!! …. mi ha fatto ridere di gusto!!!!
poveraccio ma questo è in confusione mentale, Credo che si sia innamorato di una donna che poi lo ha lasciato, così, si è messo a vomitare tutte le sue frustrazioni ( che sono tante) …. mi ha fatto ridere di gusto!!!!
Caro è dico caro viaggiatore critico quello che non capisco è perché abbia perso tempo a scrivere cotale articolo visto che ci reputa dei poveri bifolchi e soprattutto mi sorge una domanda spontanea chi l’ha chiamato a visitare la ns bellissima terra?…fossi in lei ne starei alla larga tante volte le attaccassimo un po’ di spontaneità e bellezza ….poveraccio
L’articolo ha il pregio di far riflettere su una realtà sfaccettata e contrastante che è quella della Maremma Grossetana. Aggiungerei però che i vari mali elencati siano riscontrabili nella stragrande maggioranza della aree rurali italiane, dove sopravvivono (sebbene agonizzanti) vecchie realtà e usanze che oggi si scontrano con la modernità. L’unico aspetto capace di seccarmi oltremodo di questo articolo è che i vari fatti storici menzionati (anche scorrettamente, fra l’altro) siano snocciolati con sicumera e distorti ad hoc proprio per avvalorare le tesi della Maremma come postaccio e dei maremmani come gentaglia. Fermo restando che la storia di questa terra sia complicata, dinamica e difficilmente riassumibile, noto con amarezza che l’autore non la conosca affatto e nonostante ciò in maniera alquanto arrogante snoccioli fatti storici ponendoli sotto una luce nefasta, come se la Storia Italiana fosse stata altro.
In sintesi, ben vengano le critiche, che potrebbero essere utili ad aprirci gli occhi, ma non fate passare le storielle per Storia.
P.S.
Si, sono un maremmano di Port’Ercole.
58100 ha detto tutto quello che avrei voluto dire io.
Non capisco lo scopo di questo articolo, se voleva essere una spinta alla discussione ed alla critica costruttiva forse non ha trovato il modo giusto ed in effetti ho l’impressione che durante il suo periodo “maremmano” non abbia approfondito bene.
Certo, l’articolo presenta molti stereotipi nel bene e nel male, ma le generalizzazioni non fanno mai bene.
Credo che oltre alla moltitudine di commenti a difesa della nostra terra, ci sia un problema molto più grosso a livello societario e comunitario nazionale e mondiale. Non è certo la Maremma l’unico posto dove manca umanità.
In ogni caso credo che se si vuole cambiare il mondo, non si può aspettare, ma tirarsi su le maniche e trovare soluzioni sentendo i bisogni e le esigenze delle persone che vivono un posto. Cosa che manca alla nostra politica, ma vabbè.
Abbiamo avviato un progetto molto ambizioso e comunitario e raccolto già diverse attenzioni. Questo perchè una Maremma diversa esista e noi con la nostra piccola comunità, stiamo creando un’alternativa accessibile, sostenibile ed UMANA. Tutto questo sostenendo davvero un’economia locale e i produttori della zona, alimentando una cultura della solidarietà, della comunità e della sostenibilità autentica vera e dal basso. Con le nostre azioni quotidiane possiamo fare la differenza e la Maremma ne ha un estremo bisogno, di aprirsi al prossimo, di fare rete e collaborare e creare sinergie, anziché chiudersi e portare avanti un modello di sviluppo troppo individuale e feudale.
Se avrai voglia di tornare qua ti aspettiamo ne Le Vie dell’Orto, per essere parte di un cambiamento che sentiamo necessario e ormai non più prorogabile. Dobbiamo agire ORA, dal basso e con azioni concrete.
Salve Marco
( il nome Marco è di mia invenzione visto che mi piace dare un nome alle persone con cui mi rivolgo)
Sono molto dispiaciuto per la sua esperienza.
Quando lei ha scritto questa critica io non abitavo più in Maremma da tempo, mi sono spostato negli anni per varie province e regioni rispettivamente con i loro lato positivo è negativi.
Con le loro esperienze umane delle più varie, Verona è una di quelle che più ho gradito a differenza di quello che avevo trovato scritto prima di arrivarci ma forse la mia è costata fortuna.
Alla volta di Firenze devo dire che la riterrei come dice un artista di Prato “La mia Regina”, forse ero avvantaggiato perché avevo una compagna autoctona che mi ha inserito nel migliore dei modi.
Per rispondere alla Signora che si lamentava dei supermercati di Grosseto devo dire che per i miei gusti sono anche troppi certo non sarà l’Esselunga di Campo di Marte ma Conad e Coop ancora prediligono prodotti locali che valorizzano l’economia locale, anche se in parte i proprietari non lo sono più a volte.
Ho oltrepassato gli oceani e visitato amici che ormai sono da anni diventati doc nelle nuove terre portando con se alcuni usi e abitudini ma acquisendone anche di locali.
Sa da qualche anno è attivo anche un po’ te sul fiume dedicato per l’attraversamento ciclabile pedonale evitando che venga affollata parte dell’Aurelia dai ciclisti.
Direi che qualcosa si muove.
La Maremma amara ne ha passate tante, le nuove generazioni non hanno più i valori dei nostri nonni quello è vero, una volta la vigna si faceva per il vino che si beveva a Natale in una tavolata lunga con tutti i figli e nipoti ora è per la maggior parte un business è vero ma i tempi cambiano in bene e in male che lo si voglia o meno.
Comunque è così un lato della toscana bella quanto odiata lo è sempre stato anche nella storia.
Ah, per quanto riguarda le minacce lasci correre, sono solo alcuni dei maremmani più rampanti che si sentono feriti nell’animo.
Se avessero voluto sapere chi era dove stava e fargli uno sgarbo ci sarebbe voluto meno di un minuto ma siamo maremmani, siamo fatti così colpiti nell’orgoglio forse perché sfruttati da chi li arrivava e poi dopo aver fatto e preso quello che gli serviva se ne andava senza lasciar buon ricordo.
Io esorterei a tornarci con più serenità, se può interessarle Ah, per quanto riguarda le minacce lasci correre, sono solo alcuni dei maremmani più rampanti che si sentono feriti nell’animo.
Se avessero voluto sapere chi era dove stava e fargli uno sgarbo ci sarebbe voluto meno di un minuto ma siamo maremmani siamo fatti così colpiti nell’orgoglio forse perché sfruttati da chi li arrivava e poi dopo aver fatto e preso quello che gli serviva se ne andava senza lasciar buon ricordo.
Io la esorterei a tornarci con più serenità, se le interessa ora ci sono nuovi percorsi per il tracking e per il ciclismo extraurbano attivi anche nel periodo invernale tra la natura dell’Argentario, si possono gustare scorci meravigliosi.
Saluti tutti quelli che hanno scritto sdegnati o meno, e vi consiglio di guardare questo video che sintetizza per quanto può il bello della toscana.
Saluti dalla Capitale, da me e non solo tanto odiata.
Duova feat. BLEBLA
https://youtu.be/8FQbszhT8M8
Nonostante ciò che i facinorosi sostengono, io la casa in Maremma ce l’ho ancora (aspetto che qualcuno me la compri, ma apparentemente non ci sono più le folle che vogliono venirci, chissa perché) ed ogni tanto ci passo e ci vado in bici, come mi consiglia lei. L’ultima volta intorno Natale. Son tempi difficili per via del Covid e gli animi sono cupi. I negozianti li ho trovati più garbati, certamente morsi dalla crisi; ma il popolo minuto, quello con cui dovrebbe essere una gioia condividere battute toscane ed osservazioni da filosofi di strada, l’ho trovato ancor più incattivito. Una cappa di comprensibile pesantezza si è aggiunta alla abituale rozzezza di modi. La miscela è sconfortante.
Ciao! ho letto il tuo articolo e da maremmano, per correttezza, ti allego il commento che ho fatto su un gruppo su facebook il quale mi ha fatto scoprire il tuo blog. Ammetto che il tuo punto di vista è interessante e dovrebbe pienarci di spunti. La riserva paludosa (La Diaccia Botrona, a Castiglione della Pescaia è veramente presa d’assedio) mentre quella di Orbetello è lasciata a se….causa fondi euoropei mancanti. Il grano, in maremma, non è il cereale in voga. Sicuramente saprai che in maremma si coltivava il Riso e l’orzo perchè più rustiche, meno “segose”. Mi piacerebbe aprire un dialogo con te, per capire cosa hai visto quando sei stato qui. Più che altro, perchè sei stato qui e che tipo di esperienze hai fatto nel periodo (quanto lungo?) che hai soggiornato a “casa mia”.
Ho letto anche io l’articolo. E devo dire che non mi è dispiaciuto. Il cappello di tutto è una gran confusione storica ed enogastronomica, accompagnata ed alcuni errori di battitura sui nomi delle famiglie nobili che erano presenti nei nostri territori. Uno dei primi liberi comuni in toscana (se non in Italia) è stata Massa Marittima (dove fanno il Monteregio e non il Montecucco), capace di coniare moneta (!) ed ona di invenzione dei Ricciarelli, Panforte e Cavallucci (i dolci senesi, “rubati” poi dai finiti figli della Lupa. Ora e Sempre Siena ). La riserva della Diaccia Botrona è perennemnete presa d’assalto da mille fotografi (tra i quali ci sono io he!) e poi in 4 si sà che Italo Calvino è sepolto a Castiglione della Pescaia. Non ha parlato della laguna di Orbetello, del parco della Maremma (del quale però ha preso le foto). Le righe dedicate alle “industrie” post-belliche della piana di Scarlino è intoccabile! come sono intoccabili tutte le frasi e/o parti nelle quali il Viaggiatore Cagacazzo, mette in mostra e descrive i nostri difetti. Purtroppo c’è da dargli ragione. La nostra classe dirigente, non sa gestire il nostro territorio. E quel poco che c’è non viene adeguatamente conservato per essere sfruttato a modo. Dobbiamo essere onesti e guardarci in faccia, siamo un po’ delle Zolle. Questo ha i suoi pro e i suoi contro, come tutte le cose…..i pro sono la “genuinita”” e la simpatica idea che viene associata a noi superstiti della malaria; il contro è che la genuinita’, spesso è accompagnata alla rudezza e dalla gostaggine. Come qualuque altra comunità che vive in un qualunque altro luogo, abbiamo pregi e difetti. Leggere un post critico come questo, oltre ai primi 5 minuti di incazzatura, dovrebbe donare a tutta la comunità la consapevolezza dei limiti che abbiamo e la voglia di studiare un modo per superarli. Per il resto, un si pole mica garba a tutti.
i miei complimenti 58100, mente sopraffina dotata di umorismo feroce tipicamente toscano, chapeau
Mi sono divertita a leggere alcuni commenti ed ho imparato qualcosa a leggerne altri. Quello che non capisco però è il perché di un’analisi così denigrante su di una terra orgogliosa e fiera delle proprie tradizioni. Sono nata in Maremma da padre di Roma e mamma sarda di Nuoro e come si può ben capire non sono cresciuta con i nonni paterni e materni anche perché non ho potuto nemmeno conoscerli. Nonna Gentile , una vicina di casa mi è stata nonna mi portava in campagna a coglie i carciofi , i cavoli a raccattá i pomodori ad ammazzá le galline ed il maiale, mi invitava a mangiá i tortelli fatti in casa col ragù ed era sempre una festa. Non ricordo parole dolci ma moccoli a tutto foco e quando mi capitava di ripeterle la manata arrivava puntualmente dalla mi mamma o dal mi babbo. Vivere 5 anni in Maremma non bastano per capirne l’essenza come non basta trasferirsi per amore per entrare a fare parte di una comunità, bisogna impegnarsi per farne parte bisogna sbatterci contro, farsi male, rimboccarsi le maniche e tentare di rialzarsi, allora si che verrai accettato a braccia aperte con tutti i tuoi pregi e difetti. Peccato che chi critica non abbia avuto il coraggio di mettersi in gioco perché il momento dell’accettazione che può regalarti un maremmano ti riempie il cuore di gioia e non ti lascerà mai solo. Ah… Non serve elargire denari a destra e manca in Maremma per compiacere chicchessia basta prendere solo tante musate e ripartire, ripigliarne e ripartire…. ma del resto non è così la vita?
Vergognati.
Te e quel tegame che e’ venuta in Maremma per il cuore e che ci augura di implodere nella merda che siamo. Io spero che prima o poi voi ci torniate in Maremma e che ci troviate la morte. Nessuno vi piangera’ tranquilli….
invidia e frustrazione di un personaggio piccolo piccolo
C’è da dire che anche se questo articolo mi ha fatto girare i coglioni, mi ha fatto sicuramente riflettere. Alcuni temi sono già ampiamente dibattuti nella comunità maremmana tipo il modo di fare turismo e imprenditoria. Sul resto devo dire che hai manipolato ad hoc la storia per farla convergere sulla tua teoria di odio verso i maremmani. Per carità non si può piacere a tutti e non abbiamo certo questa pretesa. Ma una cosa è certa, al maremmano non gli passerebbe mai dalla mente di fare un trattato sui fiorentini e senesi come hai fatto tu, perché semplicemente ci importa una sega del mondo. Sicuramente ci sono credenze che a voi fiorentini, senesi danno fastidio (perché sono convinta che appartieni a queste categorie), tipo che le vostre mamme sono state ingravidate dai bagnini maremmani, ma queste sono solo battute goliardiche. Siete fiorentini e sensi doc, e forse è proprio questo il problema. Perché dall’articolo si evince una supposta superiorità che contraddistingue sempre il fiorentino, ci avete da sempre trattato come retrogradi e con L anello al naso.
Tornando alla storia, il fatto che siamo stati depredati da popolazioni ingerenti è vero, un po’ come l’Africa dalle nazioni coloniali. E la colpa di chi è se non degli oppressori? I nostri Briganti sono esempio di ribellione e coraggio, che per noi sono impressi nella nostra storia e cultura.
Tu fai tutto un miscuglio, ma la Maremma è molto diversa. L’Argentario non c’entra una sega con Massa Marittima o con l’Amiata, quindi anche questo dimostra la tua superficialità e mancanza di conoscenza vera del territorio. L’unico appunto che faccio a chi ha commentato, oltre a non usare violenza verbale, è che è vero che i pistoiesi venivano a fare il carbone, almeno sul Monte Argentario. Io, che vivo nella macchia sul monte Argentario (si proprio come i cinghiali, hai capito bene), mi ricordo delle storie che i miei nonni mi raccontavano su questi pistoiesi, gente per bene, poverissimi, che vivevano nelle CAPANNE in mezzo alla macchia senza niente, i maremmani li hanno accolti senza snobbarli, tra poveri ci si capisce e ci si aiuta, cosa che i fiorentini non capiranno mai. In ultima analisi, ci tengo a precisare che non sono maremmana doc e che un po’ di mondo l’ho visto ma io sono un esperimento straordinario di unione di due zone rurali d’Europa, la Maremma e il Lincolnshire (Regno Unito), ma non per questo mi sento menomata a livello intellettivo o sociale.
A me MI sembra che tu c’hai il dente avvelenato per qualcosa, e faresti bene a dirlo se vuoi fare il “superiore” come ti senti di essere. Affronta il problema e butta giù la maschera, amico mio. Nella vita, da adulti, si fa così.
Non avete nemmeno il coraggio di ammettere quello che siete? Guarda che chi vi disprezza, anche fosse esagerato o sbagliasse in alcuni aspetti, di sicuro ha sufficienti ragioni per disprezzarvi.
ciao…. così comincio perchè veneto ed in particolar modo abitante delle dolomiti, quindi barbaro! Per esattezza cimbro! Gente grezza e di sicuro scontrosa! Abito im maremma da più di 20 anni e quanto da lei asserito credo sia frutto di stereotipi e, quel che è peggio, da una sua propria insoddisfazione personale. Purtroppo, per lei, non credo che esista posto al mondo in cui potrà provare pace con se stesso e quindi non mi resta che consigliarLe un buon psicologo! Oltre a leggere libri di storia al quanto leggeri le consiglio di leggere Freud!…. Forse, l’autore, si concentra molto sul lato sessuale delle persone, ma., sempre forse, è quello che a Lei manca di più!
La maremma è terra enorme e poco antropizzata, ecco perchè viene predata in particolar modo da poteri forti.
Io pure, anche se non sono maremmano , lotto per difendere questo piccolo angolo di paradiso. Si perchè per me è un paradiso! Poi , naturalmente, dipende sempre dallo stato d’animo in cui uno vive! Posso dire che passeggio felicemente tra borghi che vantano storia millenaria ed al contrario di come asserisce, addirittuira in un paese che fu assolutamente un comune libero, Massa Maritima, con propria moneta ed unità di misura!… Addirittura vivo giornalmente in quello che fu magione dei Pannocchieschi e di Margherita Aldobrandeschi! Giusto per non farmi mancare nulla!!!!!!
Mi pregio di mangiare molto bene: pasta fatta con grani antichi o semplici maltagliati, carni allevate allo stato brado, frutta e verdura coltivata a vero Km 0 e che compro dai miei contadini di fiducioa e molti prodotti che sono presidi slow food o PAT!…. Lei in 5 anni di maremma sa cosa sono i PAT?…
Insomma, forse il bluff o il critico nel nome sono un problema suo…. mi auguiro abbia la possibilità si curarsi! e mi creda… ne ha bisogno!!!!
Il suo articolo è del tutto superficiale e dettato semplicemente da profondo rancore…..
Leggerti è stato bellissimo. Ora i punti dove non sono d’accordo.
1- “Quella regione, pur ricca, andò in crisi verso il terzo secolo dopo Cristo, con la crisi dell’economia schiavistica, e non si è mai più ripresa.” – Prima cazzata, nel III sec. dc la Maremma antropologicamente, ma soprattutto fisicamente, non esisteva, al massimo di può parlare di Agro Rosellano. L’autore dimostra una discreta ignoranza, fino al 1400-1420, data in cui il tombolo chiuse gli stagni al mare e l’acqua da salmastra divenne dolce, si viveva piuttosto bene in quanto terra di sale, basta leggere Cecco Agiolieri (…ch’i’ tante volte sia manganeggiato, quant’ha Grosseto granella di sale..) o i registri della Biccherna o, ancora meglio, dar un occhio alla biografia di Andrea da Grosseto, non a caso sovente veniva a svernarvi Federico II, celebre per le cacce col falcone. Certo non era il massimo della salubrità durante l’estate ma neanche quello sconcio di miasmi cui far pensare il testo, tanto che già dal 1100 e anche negli anni immediatamente precedenti tutta l’aria attorno a Grosseto fu discretamente appezzata di grange e pievi nei cui registri si legge di frutteti, vigne e orti.
2- “Per secoli è stata sinonimo di febbri malariche, morte, spopolamento, solitudine, abbandono, ignoranza, confino, banditi. Luogo infame, vi si andava giusto per cacciare; alcuni gruppi di pistoiesi a fare il carbone, d’inverno, nella macchia, come viene chiamato il bosco, fitto” – Le febbri sono arrivate con la chiusura del tombolo e conseguente ristagno dell’acqua, quindi, come già spiegato al punto 1, successivamente al 1400. Il problema, in quegli anni, più delle febbri erano le esondazione dell’Ombrone. Il carbone poi non venivano a farlo i pistoiesi, piuttosto i casentinesi. Inoltre non è che siamo noialtri a chiamar “macchia” il bosco, fitto o meno che sia, è che si chiama proprio “macchia mediterranea” il tipo di vegetazione a basso ed alto fusto che si sviluppa in maremma, soprattutto lungo le coste. “Macchia” è una dicitura botanica, non vernacolare.
3-”E’ sempre stata terra piena di difficoltà: non ci son mai stati i Liberi Comuni, ma eran tutti feudi di nomi altisonanti: gli Aldobrandeschi, i Pannoneschi, gli Orsini, i Corsini, temibili despoti; da Grosseto la popolazione, d’estate, si spostava sulle colline per sfuggire alla malaria”. L’autore cita a sproposito famiglie longobarde, patrizi romani e nobili fiorentini tra le cui “esperienze maremmane” corrono secoli, soprattutto nessuna delle predette famiglie, se considerata nell’epoca in cui visse, può essere definita come schiatta di “temibili despoti”. Quanto al fenomeno dell’Estatura, cioè la migrazione estiva da Grosseto a Scansano, è stata un fenomeno del XIX sec. non una costante.
4- “Altri scompensi si produssero con l’arrivo di nuove popolazioni quando la bonifica maremmana, dopo il fascismo, concesse le nuove terre agricole a poverissimi contadini veneti, secondo i clientelismi degli oratori democristiani.” Questa penso sia la cazzata più grossa… la bonifica in Maremma l’ha fatta Leopoldo di Lorena nella seconda metà del 1700. Mussolini ci si è fatto giusto qualche foto per convincer voialtri ebeti a battergli le mani, la Maremma non è l’Agropontino. Le terre le ha date l’Ente Maremma, che è del 1951, quindi non dopo il fascismo ma dopo la guerra, 5 anni dopo la guerra e 8 dall’armistizio. Che c’entra il fascismo? Malgrado le zone umide siano rimaste fino agli anni 50, la palude maremmana, il padule per intenderci, è scomparsa con l’arrivo della pineta.
5- “Soprattutto, tanta miseria. L’ultima carestia fu nel 1956 a Castiglione della Pescaia. La gente non aveva più niente da mangiare, letteralmente” – Mai sentito che nel 1956 ci fosse stata una carestia localizzata proprio a Castiglion della Pescaia, me la immagino quella povera gente, disperati, incapaci di prender non dico l’auto, ma la Rama, per tentar la sorte di una spesa a Grosseto.
6- “La pianura di Grosseto era una fantastica palude piena di ogni tipo di vita e di attività” – La pianura di Grosseto era un lago palustre pieno di marasche e zanzare, il lago Prile per intenderci, una figata incredibile scrive l’autore, bonificandolo abbiamo perduto per sempre ogni tipo di attività.
7- “Bisognerebbe tornare ad inondarla, basterebbe spengere le pompe” Penso sia tardi ormai. Ma poi perchè? Per recuperar ogni tipo di attività? Quel tempo non tornerà, è ora di accettarlo.
8- “Si estrae gas naturale trivellando la pianura. La costa è piena di porti turistici, la pineta costiera è ritagliata in mille concessioni private dotate di ville. fenomeni di abusivismo e di appropriazione di beni demaniali sono frequenti. I Comuni, complici, tacciono.” Ma dove? Mi viene quasi il dubbio l’autore abbia sbagliato posto,… in Maremma non c’è attività estrattiva, almeno in piano, hanno solo fatto una ricerca qualche anno cui non so sia seguito alcun impianto. Forse ti riferisci alla geotermia che però sta sull’Amiata (in montagna) o ai soffioni di Larderello (che non è Maremma). Stesso discorso per i porti o porticcioli turistici che sono pochissimi rispetto ai km di costa, quanto ai fenomeni di abusivismo o appropriazione dei beni demaniali non c’è posto in Toscana (forse il Chianti o la Val d’Orcia) dove rompano più i coglioni sull’abuvismo ecc, e questo dovresti saperlo visto che ci sei stato anni, per 3/4 è tutto SIC o SIR e quindi tra vincoli paesaggistici ecc non puoi tirar su praticamente niente. Poi se mi dici che hai visto delle baracche di lamiera a Marina o a Grosseto o in qualche rara di bosco tra Roccastrada e Paganico beh… grazie al cazzo, ma prova a metter su un qualcosa di più impegnativo di un telo da mare in pineta e vedrai quanto fanno presto ad spuntar da dietro i tronchi quelli col cappellino azzurro, indigeni sudati fradici che non hanno altra soddisfazione lavorativa di scriver il nome di qualche forestiero col costume a pua sul verbale di multa.
9-”E questa sarebbe la natura incontaminata? La supposta bellezza della Maremma sta nel fatto che è terra poco popolata, piena di spazi vuoti di attività umane. Ma da quando l’abbandono è bello?” Non la supposta bellezza. La bellezza e stop. Se non la vedi, il problema è tuo.
Da qua in poi i punti su cui invece sono d’accordo.
10-”E’ un pò quel che è successo in America Latina o nel Delta del Po. Vi è quindi molta indfferenza sociale, una forta e diffusa aggressività interpersonale, molta violenza, individualismo sfegatato, pochi valori condivisi, poco valore della parola data” Poco ma sicuro! Tu non hai idea di quanto possiamo esser violenti, d’altronde è il paleolitico da queste parti, ci fa una sega la favela di Rocinha, strappiamo a morsi le tette alle donne e le palle ai vecchi. Una volta ho visto pencolar un tale di Merano appeso per le caviglie al bastione delle Palle, per due giorni l’abbiamo riempito di merda, battuto, qualcuno l’ha pure trombato, aveva chiesto dove fosse il negozio locale di COS, prima di slegarlo gli abbiamo tagliato i lobi. Qua funziona così. A stento riusciamo a dire Ciao senza sputare.
11- “Gli interessi sui prestiti nella provincia di Grosseto sono fra i più alti in Italia; semplicemente perché i maremmani hanno una certa tendenza a non rendere i soldi” – puro dadaismo.
12- “siamo al paleolitico: non si alleva, ma si caccia, si depreda il territorio” Si caccia a mani nude, anzi i più prodi cacciano completamente nudi, e ammazzano le prede col cazzo.
13-”E si mangia male in Maremma. L’acqua cotta, i tortelli di ricotta e spinaci, il cinghiale, la tegamata, il pesce sono lontani e sbiaditi parenti dei piatti simili del resto della Toscana. La cucina maremmana è come tutto il resto: tirata via, fatta per fare, per vendere, per liberarsi del problema” – Su questo ti posso anche dar ragione, chiaramente appena t’hanno visto hanno capito che non ne valeva la pena, non voglio manco immaginare cosa potrebbero averti fatto mangiare perché ti giuro tutto ho sentito sulla Maremma tranne che si mangia male.
Ad ogni modo, se non ti sei trovato bene pace, non sentiremo la tua mancanza, tuttavia la prossima volta che vieni chez nous leggi prima Malaparte poi Bianciardi fatti una sega e solo a quel punto torna, umilmente, siedi su una roccia e guarda il cielo d’agosto macellar nuvole come fossero bestie sacrificate all’occaso, guarda il mare, guarda i cavalli sulle cui groppe Roma ha piegato il mondo, guarda le vacche, i cani, i coltelli, i pini, gli ulivi,i lecci, le sughere, le serpi, la mota e tutto quanto c’è dalla spiaggia ai colli e poi dimmi, in sincerità, che si sta meglio a Riccione, io ti dirò: Puppa.
10 minuti di standing ovation. Quando la cultura e l’ ironia la fanno da padrone.
grazie 58100, mi hai dato una gioia. Trovo che rispondere ironicamente sia l’unica maniera sensata.
Sono maremmano, ho girato l’Italia e il mondo per piacere e per lavoro e non mi pare che la Maremma sia come ho trovato descritto.
Sono orgoglioso di essere maremmano ed italiano.
Credo che questo articolo, in fondo, a chi ha un po’ di intelligenza, instilli curiosità sulla Maremma.
Scusami viaggiatore critico, non ce la faccio proprio a ringraziarti. Pazienza.
Ti chiedo, di dove sei?
Uno dei commenti migliori, un equilibrio perfetto di cultura ed umorismo , che difficilmente coglierà l’autore (o autrice ?) nel suo sentirsi superiore ad un popolo così retrogrado . Più che un’articolo , e definirlo articolo è un parolone , appare come uno sfogo , un vomito di livore , uno scrivere indispettito per problemi personali riscontrati durante il soggiorno , così non si fa cultura , non si fa proprio un bel niente , è denigrazione fine a se stessa.
Chapeau!!!
ha ragione su tutto, invito le persone che la pensano come il nostro scrittore a non venire in maremma, a non mangiare maremmano, a non bagnarsi nelle nostre acque, a non guardare i nostri tramonti, a non andare nei nostri paesi, a non parlare con i veri maremmani, a non prender parte alle nostre cose, noi siamo maremmani siamo quelli che un pratese definì quelli che coniugano le zolle con il cielo, siamo quelli che sempre definì quelli che hanno l’oro nelle mani e il diavolo in bocca, insomma siamo un po’ cignali un po’ poeti, e la nostra terra è la terra toscana, e è un po’ grulla, un po’ bischera ma Di fronte a un toscano, di fronte ad un maremmano tutti si sentono a disagio.
Un brivido scende nelle loro ossa, freddo e sottile come un ago.
Tutti si guardano intorno inquieti e sospettosi. Un toscano apre la porta ed entra? Un silenzio impacciato lo accoglie, una muta inquietudine s’insinua, là dove prima regnava l’allegria e la confidenza. Basta l’apparizione di un toscano, perché una festa, un ballo, un pranzo nuziale si mutino in una triste, tacita,
fredda cerimonia. perchè siamo toscani e soprattutto maremmani. e quindi non TI CURAR DI LORO MA GUARDA E PASSA…
Questo è un esempio di apertura alla narrazione di concetti con astio e supportati da fatti arbitrari e discriminatori. Inutile post e sito web. Rappresenta le posizioni di una persona che offende gratuitamente anche coloro che argomentano con tranquillità. Non aiuta a capire Uno dei tanti difetti della rete
Sembra di leggere lo sfogo di uno che è venuto per mangiare e bere bene e dopo gli è venuto il mal di pancia perché ha mangiato e bevuto troppo. E insieme al mangiare e bere cercava anche la pace, il silenzio, spiagge, mare senza troppe discoteche e una volta trovate gli è venuto lo scoramento per il troppo silenzio… Rispondere punto per punto sarebbe inutile e gli darebbe troppa importanza. Secondo me non c’ha capito niente. L’unica cosa ha ragione sulle industrie…. Peccato che chi le ha portate fosse milanese. Un ci veni’ in Maremma, la gente troppo delicata un ci sta bene.
Consiglio di leggere Luciano Bianciardi, Il lavoro culturale, storia di un grossetano illuminato emigrato a Milano negli anni del boom economico.
La storia personale dell’autore, inoltre, declina bene i sentimenti contrastanti che la maremma può ispirare.
Vivo all’interno, in quella che è conosciuta come Maremma collinare, o meglio “area dei tufi”, zona etrusca per eccellenza e se vogliamo anche e soprattutto (pochi lo sanno) una delle aree più importanti della preistoria italiana, localizzata lungo la valle del fiume Fiora. Nella sua ricostruzione storica mancano diversi passaggi, specie per ciò che riguarda la storia contemporanea. Mancano le lotte per la terra, iniziate già nel 1904, che furono lotte contadine e bracciantili contro i latifondi, mancano le occupazioni delle terre dopo la Grande Guerra, manca l’antifascismo e la Resistenza al nazifascismo (e questa è una mancanza grave, mi scusi), che ebbe, in provincia di Grosseto, esempi non riscontrabili in altre parti del territorio toscano. In una parola lei ha dimenticato il RISCATTO di cui sono stati capaci, nei momenti più critici e bui del Novecento, queste genti rudi di Maremma, segnate da una storia secolare difficile, questo sì, da una terra inospitale, dal brigantaggio, che fu, tuttavia, badi bene, una forma di riscatto anch’essa, violenta certamente, ma in un mondo dominato dagli sconfinati latifondi, dalla miseria, dalla malaria, dalle ingiustizie sociali e dall’analfabetismo imperante. Non si dimentichi del RISCATTO dei Maremmani quando vorrà venire da queste parti: in molti ancora qui ne andiamo fieri.
Non può pretendere da un articolo su un blog un trattato di storia. Conosco quei fatti, ma non mi sembrano che abbiano preso una dimensione preponderante rispetto al resto. E non dimentichi che Grosseto è stata una fonte importante di voti ai partiti neo fascisti come il vecchio MSI, che aveva qui percentuali che non toccava nel resto della Toscana. Ho sempre pensato che ciò dipendesse dal tragico bombardamento alleato su Grosseto. Che i grossetani presero per un mitragliamento sulla città mentre accurate ricerche storiche direbbero che fu un bombardamento sull’aeroporto finito male. Insomma, un errore militare degli alleati ed un errore di percezione dei civili. Ma cmq di fascisti ce ne erano molti, per molti decenni, dopo la guarra.
Però un po’ ha ragione.. Pensiamo al nostro orticello, che per noi è il più bello di tutti, e quelli degli altri fanno sempre schifo. Noi siamo sempre i più bravi quando le cose vanno bene, e non è mai colpa nostra quando le cose vanno male..
Sulla fortuna non sono d’accordo, vengo da due generazioni che si sono spaccate la schiena con la terra, e ora godono i frutti del loro duro lavoro, ma forse sono solo l’eccezione che conferma la regola..
Però mi ritengo contento, perchè io lavoro con la natura, non c’è mai un giorno uguale all’altro, non sentirò mai il calore estivo dell’asfalto e del cemento ribollirmi sotto i piedi, ma sentirò la terra e la polvere, e il maestrale che soffia per alleviare il caldo. A sera poi posso alzare gli occhi al cielo, e vedere l’universo che ci circonda.
Un poeta cantautore diceva “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior..”
La Maremma ha tantissimi drammi, verissimi ed insuperabili. Tendenzialmente per chiudere veloce la questione avrei annuito nella mia sala da maremmano cattivo con la testa e sarei passato oltre. Il problema Più grave in questo articolo è Però un altro. La prosopopea di chi scrive un articolo dedicato ad una terra complessa in cui probabilmente non si è soffermato se non superficialmente. Ciò si evince dalla limitatezza con cui chi Scrive, vede un solo lato della medaglia, perfettamente in sincrono con il ritmo di vita espansionistico di una grande città. La Maremma non vuole espansione. Non puoi mettere la cravatta a un cinghiale. Probabilmente lei ha una visione affine alla idee dell’amico Sensi, ma è totalmente distante da chi vive una realtà bucolica nel suo complesso. La debolezza delle critiche, viene scolpita nella pietra dal fatto che chi fa il blog non ha nemmeno il coraggio di metterci il nome sulle cazzate che scrive.
Dal momento che dei suoi colleghi maremmani mi hanno minacciato di morte, mantenere il riserbo sul nome mi pare inevitabile. Oppure dovrei chiedere la scorta armata?
Ops siamo addirittura arrivati a tanto noi maremmani? Allora vuol dire che siamo davvero cresciuti e le influenze foreste ci hanno cambiato… Sa il maremmano che conosco io non minaccia di morte… Ti vuole vedere in faccia prima di farti un bel giubbino, ti vuole dire nel muso quanto gli stai sui c******i… Non ti “minaccia” e tanto meno di morte…. Cosa che invece in altri idilliaci luoghi dell’italica terra è prassi…. PS: spero che abbia denunciato all’autorità competente tali minacce……. Lo ha fatto?
Quando si scrive bisogna avere testa.
Qualunque Terra venga nominata.
La Maremma ne ha passate tante. Ad oggi e’ una Terra Gloriosa,che tanto ha combattuto .Bruttissimo articolo sulla Maremma Viaggiatore Critico,soprattutto incompleto , tipico di chi non conosce o non approfondisce abbastanza .
Comunque è solo un mio parere personale .
Contento lei….
Sei veramente ridicolo prova ad andare a abitare 5 anni a Reggio Calabria capace ti piace di più. Ma chi cazzo ti c’ha chiamato da noi.. chi cazzo sei per sputare merda sulla Mia terra additandomi come ignorante e appartenente al terzo mondo.. vergognati te e quell’altro budello di merda che ha scritto che dobbiamo implodere nella merda che ci rappresenta . Spero che tu muoia ora e che ti seppelliscano in Maremma. Brutto. Si sono cattivo e ignorante bello robusto e sano sono Maremmano!. E salutami quel tegame che e’ venuta in Maremma per amore e si e’ trovata male poverina. Spero che si sia già levata dal cazzo dalla mia terra e abbia trovato l’amore e il cazzo più piccolo in qualsiasi altro posto che qui. Fanculo
Io abito a Viterbo, e i più infami che ho conosciuto in provincia fanno tutti parte del lato maremmano. Tanto da far sembrare Viterbo molto migliore di quello che realmente è. Vi ho conosciuti a decine. Quindi è meglio che stai zitto. Gente così infame, codarda e testa di cazzo non l’ho incontrata in nessun posto, se non in maremma. In particolar modo nella maremma viterbese. E quello che ha scritto che voi siete fascisti, evidentemente ha scritto una cazzata. Finora quelli di voi che ho conosciuto erano dei mezzi comunisti. Ma poi la politica importa poco. Quando uno è infame è infame.
Certo qualcuno avrai fatto incazzare andando in giro a dire che i maremmani sono la peggio razza del mondo e che sia il peggio posto dove vivere ,io sto in Maremma ,vengo da Torino mia moglie e di Milano e non trovo assolutamente veritiero quello che scrivi noi ci troviamo benissimo certo ci sono problemi ,la gente e particolare ma sincera non ci sono grosse opportunità professionali ma oggi dimmi dove trovi posti che veramente siano il paradiso, credo non esistono più purtroppo credo si sempre meglio un po’ di caparbietà, ignoranza che posti dove non si respira per lo smog dove la sera quando torni a casa devi fare lo slalom tra spacciatori ed elementi poco raccomandabili, io penso che ci sei andato in po’ pesante nel descrivere una zona ed i suoi abitanti,credo che sia successo qualcosa di più che giustamente non scrivi per essere così avvelenato con la Maremma , e per dirla alla maremmana se un ti si garba ci importa una bella sega se un ci vieni più e si farà a meno.
Viaggiatorecritico
PRRRRRRRRR!
E non son nemmeno maremmano, ma fiorentino.
Abito in Maremma, ci sono nato.
Non mi sento maremmano e credo che tu abbia perfettamente ragione.
Allora espatria anche te. Fenomeno
Condivido in pieno e ne avrei da aggiungere…
Potresti per favore correggere “pò” con “po’ ” così da poterlo condividere senza dare ai tuoi detrattori un vantaggio?
Grazie. Anche per il suggerimento. Ma non lo cambio; l’articolo è quello e quello resta; anche con gli errori (e questo è anche abbastanza grave…)
… E proprio là, tra le pecore e il mare, decise di sorgere, fatto di molta sabbia e poco ferro e cemento, un abitato etruscoide dal nome orientaleggiante. “Grezz-eth”, o, stando alle ultime e più realistiche decodifiche dell’alfabeto di questa misteriosa civiltà, “Stronts-eth”, nome probabilmente dovuto agi estesi giacimenti di stronzianite presenti in quei paraggi. Comunque, Grezzeto o Stronzeto che sia stato il nome, si sa che alla fondazione accorsero in gran numero marescialli dell’aria e vergini cuccie già fidanzate da prima della nascita. Poco appresso, sorsero quasi ovunque agenzie immobiliari e agenzie di investigazione privata camuffate da antiquari. A questo punto, ed a questo soltanto, fu la volta degli statali … [to be continued]
Hai ragione, sostanzialmente ce l’hai su tutto, fermo restando che non sai discutere, che ti piace vincere facile, che spazi poco col cervello, e che hai trasformato -come un Mida reverso- tutta la rilevanza delle tue osservazioni in qualcosa di più o meno pari a ciò che producono i pesci di allevamento entro il fluido acquatico. Mi dispiace per la tua esperienza, e non mi crederai se ti dico che ti capisco. A me della maremma mancano soltanto i posti, in particolare il “mio” fiume. Tra la gente, una gente da guardare da lontano attraverso il medesimo loro distacco, c’è, oltre a tutto ciò che hai detto tu, anche una certa tendenza modaiola, dovuta a una paura atavica di rimanere indietro. Perciò sono pronti a papparsi tutte le mode, anche quelle più palesemente obsolescenti; anzi più sono inutili, e più le seguono come spampanati pecoroni. Poi si sono fissati, adesso più che mai, con le origini etrusche, con le mosche cavalline, che non si sa da dove provengano visti i pochi equini rimasti, con le terme, coi vini barriccati, colle e-cig, coi tatuaggi di carpe e altri pesci squamosi, e con la cosa che ritengo più odiosa al mondo: la barba. Certe barbe lucide e potate come certi cretini di ministri, che immancabilmente portano con sé sempre un paio di occhiali dalla montatura andreottiana, a voler fare intendere di capire qualcosa che invece non si potrà mai capire. Infine, si cita qualche scrittore nato per caso in loco, che manco si è mai letto, e il gioco è fatto: ecco l’ultima frontiera della cultura maremmana. Qualcosa di diverso rispetto a ciò che vedi fuori, o in tv ? Assolutamente no, ci mancherebbe. Un ossimoro ? No, la cultura maremmana esiste davvero, nelle loro teste matte.
Tutto completamente vero. Mi sono trasferita per ♥️, mai errore più grande e perseverò stando in questo posto che da bello diventa un carcere nella speranza di portarlo via da sta gentaccia di basso livello. Appena arrivata a vivere qui aggredita perché lavoravo, perché ero pignola ed ordinata e perché ero troppo a posto. Famiglia di lui che mi ha dato della furba a venire in sto immondizaio, perché maremmani è così che tenete il vostro bel posto di mare, uno schifo. Vista come forestiera dopo 3 anni che vivo qui, senza fiducia. Per farvi lavorare bisogna pregarvi, sapete solo prendere i soldi. Cucinare non sapete manco cosa sia, avete dei supermercati ridicoli e mal forniti, case decrepite che vendete ai costi di una stanza di lusso a Milano. Cattivi arroganti ignoranti e sudici. Il 98% di voi meriterebbe di essere in galera per la maleducazione. Mai ho odiato un posto come questo e spero di andarmene velocemente. Poi i poveri turisti, additati come merda a uso e consumo. Io spero che implodiate nella merda che siete. E quando me ne andrò farò un sorriso lungo anni. Vi detesto.
Capisco perfettamente i suoi sentimenti. Molti dei quali condivido. Ma non cada nella trappola! Se ne vada, il prima possibile; non vale la pena rovinarsi la vita.
Purtroppo siamo ancora la riserva di caccia dei benestanti ,da lei citati nell’articolo e che pascolano come le pecorelle nelle nostre pianure, bagnandosi nei nostri bei lidi; sfruttando con istituti bancari, che nascondono loschi poteri in nome della massoneria e della croce, i piccoli risparmi di un popolo, forse poco imprenditore, ma molto risparmiatore.
Io mi sento cittadina del mondo, perché ho rispetto per la terra, le mie radici contadine, ma sono contenta di essere nata in maremma, sapete perché?
Semplicemente per la possibilità di vivere a contatto della natura e di far parte di una comunità ancora genuina anche se rude.
Mi é piaciuto molto il suo articolo, sopratutto per alcune specifiche e chiudo con questo detto maremmano:
LA VOLPE CHE NON ARRIVA ALL’UVA, NE LA MANGIA E NE LA VOLE FA MANGIA’.
Buona sera ,chiedo scusa anticipatamente per come scrivo e parlo perché non sono colto sono nato a Grosseto e ci vivo da quasi 50 anni e la mia famiglia prima di me da più o meno da 150 anni .posso comprendere alcuni argomenti che lei e altre persone intervenute avete sollevato ma non condivido il fatto di fare come si dice “tutta un’erba un fascio” cioè non siamo tutti uguali vivo secondo la legge ,la mia famiglia ha avuto un’attività commerciale dove ci passava dal fiorentino al senese allaretino ,io ho avuto attività commerciale anche a Castiglione e non ho mai frodato ,derubato ,maltrattato nessuno e dopo anni che non siamo più in attività i signori clienti che incontriamo ci salutano e ci ricordano con piacere e malinconia siamo schietti ma non falsi e forse questo può dare fastidio alla maggior parte delle persone che vive di finte facciate chi mi ha conosciuto bene senza fermarsi alla facciata un po’ burbera mi ha definito una brava e buona persona e ne vado fiero come sono fiero di abitare in questo fazzoletto di terra che tanto disprezzate ,la mia libertà finisce dove comincia la vostra. Si vero che tanti politici hanno fatto scelte discutibili su come gestire questo luogo da me tanto amato e di conseguenza anche gli abitanti si sono adeguati sbagliando, forse perché non ho visto nulla al di fuori di qua ma vedo anche tanti ci sono venuti e rimasti in questo “”schifo “” di posto e mi chiedo e gli chiedo ma chi ha obbligato chi a venirci o rimanerci??? Poi di posti che costano soldi allo stato c’è solo la Maremma??? Se si torna indietro nella storia moderna e si va a vedere quanto sono costate alcune aziende allo stato (che se non ricordo male siamo tutti noi cittadini) con casse integrazioni per anni oppure la cassa del mezzogiorno al sud Italia che comunque sono italiani come noi . Tiro una conclusione che non pretendo che sia condivisa ma solo rispettata come democrazia vorrebbe ma se i signori che dovrebbero governare il bel paese che dovrebbero dimostrarci come (insegnante alunno ) come vivere fanno peggio che mai il cittadino e dico quello italiano tutto da nord a sud non può essere tanto diverso .intendiamoci non pretendo di essere capito ma nemmeno trattato come un essere spregevole come avete descritto i maremmani .
Cordiali saluti
P. S .il nome è un po’ campanilista
Però è venuta a mendicare il lavoro qui. Se ne vada!
e meno male che ci ha portato i suoi denari sennò come facevamo a campare…. grazie grazie grazie.. sa noi grezzetani o stronzetani siamo pure approfittatori, sanguisighe, sudici, maleodoranti, vigliacchi, merde, bastardi perchè le nostre donne sono state ingravidate da forestieri, e chi più ne ha più ne metta… ah le volevo dire ha fatto bene ad andrsene è vero… ora in MAREMMA SI RESPIRA MEGLIO!!!
Ovvia bravo. Menomale
Ti sei levato dai coglioni.
Non ci tornare…..chi disprezza prima o poi compra e se torni ti può ricapitare ….non vogliamo arricchirci con i soldi di chi non ama la nostra terra
Addio
P.S. Perché ti nascondi e non ci fai capire chi veramente sei ?
Gentaccia di basso livello ci sarà lei
Non facciamo di tutta l’erba un fascio
Classico dei cittadini abituati a tutto e subito.
Carissima rispondo a lei per rispondere a tutti gli altri che denigrato la Maremma. Ci sono nata, ho viaggiato tanto, ho conosciuto altri luoghi e altri popoli. Ma sempre qui sono tornata a riempirmi gli occhi con i suoi tramonti, a respirare l’odore della pineta dopo la pioggia, ad ascoltare le cicale che cantano sotto il solleone. Abbiamo difetti è vero, come territorio e come popolazione ma quale luogo non ne ha? Un pregio però hanno i maremmani ed è quello di amare visceralmente la propria terra, lei invece da dove viene?
“Dolce paese, onde portai conforme
l’abito fiero e lo sdegnoso canto
e il petto ov’odio e amor mai non s’addorme,
pur ti riveggo, e il cor mi balza in tanto.”. Ha la sua terra un canto tanto bello? E comunque, detto un po’ meno poeticamente “chi ci sputa ci lecca”. Buonaserata
Cara signora , lei sicuramente è del nord , vi sentite superiori a tutti , ma non lo siete affatto , anzi , non capisco come possa stare in un posto che le fa così schifo , da maremmano le dico che sarei molto contento che lei se ne andasse al più presto , non merita li nostro calore , poi lei parla di cucina?? Ma davvero? Lasci proprio perdere e torni tra le montagne a mangiare palle di pane con gli avanzi dentro …
Buona vita
Vero il discorso sulla differenza tra interno e costa, verissimo che si mangia male, e che si fa tanto per fare, senza amore, per liberarsi del problema. Vero il fatto che disprezziamo senesi e fiorentini. Il punto della questione maremmana sta proprio, forse, nel suo isolamento. Perché romani, senesi e fiorentini, per vari motivi, non possono essere esempi né maestri di vita. Quindi, se il maremmano è gretto, lo si deve anche al fatto di esser circondato da zotici. C’è una notevole differenza tra le due categorie, una differenza originale, anche se gli effetti possono confondersi. Del resto, l’unico tra i popoli toscani a non essere zotico, cospiratore, ciclotimico, campanilista, facinoroso e fazioso sono gli aretini, poiché si aprono un poco verso l’Umbria e le Marche. Il resto dei toscani sono genti finte e in maleodorante contraddizione, genti unte di romano. La Maremma, che è senz’altro toscana, ne è una vittima e nient’altro. Ha ragione Berlusconi quando dice che l’Italia andrebbe detoscanizzata; dovrebbe però dire che va pure deromanizzata. L’ignoranza maremmana non ha alcuna bellezza (ché l’ignoranza schietta, invece, potrebbe avere); essa è soltanto una profonda, assoluta, ineguagliabile indifferenza verso gli altri. Una mancanza di curiosità e di forza polemica, nonché di forza in ogni senso. Se ci fai a botte, infatti – cosa che tu non avrai fatto, giacché probabilmente ti interesseranno più che altro i libri – ti accorgi che sono pure codardi. Naturalmente, non sono – non siamo – tutti così, ma a prevalere, alla fine, sono certe caratteristiche. La fortuna è che non tutti se ne accorgono. Tu hai toccato punti interessanti, ma intanto ti dico che quando parli di Scarlino, della depredazione dell’ambiente, della caccia, fai soltanto retorica. Si sente bene che di questi temi non ti importa nulla, che qualcuno o qualcosa te li ha suggeriti, che insomma non sono al centro del tuo interesse, poiché evidentemente ne parli in modo poco dettagliato e informato, a un livello non all’altezza di quello che hai mostrato negli altri argomenti. Poi, sei in contraddizione: ‘sto popolo maremmano è vittima dei nobili predoni, oppure non lo è ? Non sarà magari che sono quei nobili ad avere a che fare con un popolo ingovernabile ? Devi cercare un colpevole o delle cause perché sai che esistono, o solo per ottemperare a qualche logica politichevolmente corretta ? E se le cause non ci fossero, se si trattasse semplicemente di un popolo riottoso, refrattario, ingovernabile, simile a tanti altri popoli delle isole del mediterraneo, avresti il coraggio di dirlo ? Sapresti ammettere che non deve per forza esserci una spiegazione, se un popolo o una nazione sono tendenzialmente sovversivi. C’è un altro tuo errore clamoroso, e non si tratta di opinioni. Tu chiedi da quando l’abbandono è bello. E’ retorica, anche questa. L’abbandono certo che è bello: quella campagna che definisci vuota e inutile è bella proprio per questo. C’è un gran bisogno, oggigiorno, di quel vuoto, di quel niente. Che cosa è la cima di una montagna, se non un luogo abbandonato, un deserto, una sassicaia ? Se non cogli la bellezza nell’abbandono, nella solitudine, nella malinconia, allora non conosci proprio la bellezza. Poi, sul pompaggio – drenaggio di cui parli, ti sbagli in modo eclatante: la maremma non è più un basso strutturale – cioè una maremma – da secoli. Si può sapere quale razza di acqua dovremmo pompare via ? Di che cavolo parli ? Dei contributi europei per i cereali ? Perché non lasci perdere gli argomenti che non conosci – oppure te ne informi al riguardo – e non approfondisci quelli che invece tratti molto bene, anche fin troppo ? Chi sono i Pannoneschi ? Dove sono gli allevamenti estensivi di cui parli, a parte le zone limitrofe al Parco ? Le clientele venete della DC ? Perché, credi forse che qualche assegnatario, maremmano o non, non sia stato ammanigliato ? Le clientele sono state anche locali. La riforma fondiaria è stata un’idea concepita dai comunisti e portata avanti dai democristiani, in accordo con certi banchieri svizzeri che volevano togliersi di torno terreni infertili o poco produttivi, facendoseli spesso pagare due volte (una volta direttamente mezzadri, tramite vendite – truffa, operate in vista della ventura riforma, e una volta tramite l’ente di riforma). Ma questi terreni collinari non valgono niente, non producono niente, spesso non sono dissodabili, e c’è sempre il problema dell’acqua. Il verde della provincia di Grosseto (e basta, co’ ‘sta maremma !) diventa giallo già a fine maggio, perché è un ambiente pedologicamente simile al Nord Africa, come hai detto tu.
Insomma, dovresti scrivere meglio, e soltanto ciò che veramente pensi e che ti sta a cuore. Scrivere non è per tutti. Non è necessario – non è vitale – informarsi, ma è sempre meglio se lo fai. Se non lo fai, ciò potrebbe essere perché hai coraggio, perché vuoi osare, perché vuoi dire la tua così come te la senti; ma non mi pare sia il tuo caso; no, direi proprio che tu questo coraggio non ce l’hai. Hai comunque sollevato questioni interessanti, che è proprio l’ora di smuovere !
No, la Maremma non è affatto isolata. Era a 4 giorni di cavallo da Roma o Firenze; era ed è attraversata dall’Aurelia; ci sono due linee ferroviarie. Se vogliamo dare una caratterizzazione generale degli isolani, diremmo che sono chiusi, schivi, diffidenti verso lo straniero. Niente a che vedere con il carattere maggioritario presso i Maremmani; direi quasi il contrario. E io non ci ho mai visto niente di sovversivo in quegli atteggiamenti. Ci vedo rabbia riottosa destituita di ragionamento. Codarda lo aggiunge lei, forse ci sta. Un pò come certe sue critiche; l’ultima idrovora della bonifica maremmana è stata inaugurata nel 2014, quella di Piatto Lavato. I famosi fanghi rossi di Scarlino sono stati improvvidamente depositati nella miniera di Boccheggiano e le acque che ne fuoriescono devono essere costantemente trattate dalla Regione con forti costi. E’ sotto gli occhi di tutti che molti campi, pur seminati, vengono poi abbandonati e non raccolti, tanto i contributi son già partiti. E naturalmente parlavo dei Pannocchieschi, ci voleva poco ad immaginarlo. Ma no, non si ragiona; ci si avventa sull’altro. Ripeto: rabbia riottosa; è questo il problema, mille volte riproposto.
Veramente il problema non è stato riproposto mille volte, anzi la tua critica mi pare piuttosto inedita, quanto necessaria, e coraggiosa, come ho già detto. Dovresti però essere capace di separare cose tra loro non attinenti. Com’è che ti sembrano tutti arrabbiati ? Non è forse che sei tu a essere eccessivamente irritabile e insofferente alle critiche ? Insomma, “un po’ ” non si scrive come lo scrivi tu, ma se lo scrivi sbagliato perché le tue risposte sono scritte di getto, guarda, ché io lo apprezzo, per quel che può contare. Ben venga chi scrive su ciò che gli sta a cuore. Piatto Lavato è stato reso necessario dal carattere spiccatamente torrentizio di un paio di corsi d’acqua, cosa che riguarda anche l’Ombrone, che negli anni a venire necessiterà di monitoraggio e opere di smaltimento sempre maggiori. Il carattere incostante di fiumi che non sono veri e propri fiumi, e il cambiamento climatico, non c’entrano tuttavia nulla col fatto che la maremma di cui parliamo è stata drenata. Non mi pare di averti rivolto critiche codarde, né destituite di ragionamento, e non vedo perché si debba immaginare i Pannocchieschi dietro ai Pannoneschi. Destituire gli altri di ragionamento è atteggiamento della sinistra, ovviamente, ciò non significando, ovviamente, che tu ne faccia necessariamente parte. Voglio dire, invece, che il modo migliore per destituirsi di ragionamento è affrontare le questioni in modo religioso. La tua purezza, che è evidente, è una cosa; mentre l’atteggiamento religioso che ne deriva, che è una aberrazione, è un’altra cosa. E’ sotto gli occhi di tutti, certo, il fatto che i raccolti vengono abbandonati; ma ti posso assicurare che i contributi europei, se parliamo del grosso, della sostanza, non vanno certamente lì. Ancora non ti sei degnato di dirmi dove sono gli allevamenti estensivi di cui parli. Su Scarlino, infine, posso dirti che rende molto più di quello che costa, ma anche questa è una di quelle faccende che gli italiani si dimostrano duri a capire. Vai a spiegare, ad esempio, che la vendita delle sigarette, sommando e sottraendo, allo stato non rende nulla, o quasi: ti prendono per pazzo, per uno destituito di ragionamento. Ma io voglio continuare, se credi. Sono qui per discutere, incurante delle tue offese, e attendo risposte da parte tua. Ci stai ?
No, non ci sto. Semplicemente perchè quando si mescola politica, religione (??), sigarette, benefici dell’industria e apostrofi/accenti capisco che si cerca l’artifizio dialettico e non uno scambio di idee sulla maremmanità, che pure sarebbe interessante. Diventa una perdita di tempo. Per gli ultimi dubbi: fra piana di Grosseto e quella dell’Albegna ci sono 12 gruppi di idrovore in funzione (in fondo a: http://www.anbitoscana.it/eventi-news/251-interventi-realizzati-dal-consorzio-di-bonifica-6-toscana-sud-nel-bacino-del-fiume-albegna). Quando i tedeschi in ritirata li spensero andò tutto sott’acqua. Non mi sembra di aver mai parlato di allevamenti intensivi. Ho anche riletto l’articolo ma non ne ho trovato traccia. Ma uno ce n’e’. E’ quello di spigole del Fornaciari verso le Marze fra Castiglioni e Marina. Io ho molta stima per quella persona che fu un grande pioniere dell’allevamento dei pesci in Italia. Ma quell’allevamento versa (o versava, fino a qualche anno fa) una grande quantità di materia organica (resti di cibo e deiezioni) nella palude, in prossimità della Casa Rossa. Ciò era molto criticato da certi gruppi.
Io a nome dei maremmani la ringrazio vivamente per ciò che ha scritto.. veramente notevole…A volte sembra quasi “telefonato”..la ringrazio perché noi maremmani nella nostra ignoranza,e nella nostra supponenza,non ci siamo mai accorti di tutto ciò che di negativo ha scritto.. Però non mi spiego come una persona così raffinata ed acculturata come lei, che è riuscito a verificare tutte le nostre nefandezze,abbia potuto resistere per ben 5 anni tra il falso che vi è in questa terra schifosa… Quindi le consiglio,onde evitare ulteriori disturbi interiori di non ritornarvi,non vorremmo noi ignoranti maremmani darle altri disagi….. Grazie di nuovo…e buona vita altrove
Tipico articolo dove le fonti storiche sono manipolate per avvalorare le tesi dell’autore. Manca infatti tutta la parte dedicata alle rivolte, alle ribellioni e alla resistenza, nonchè gli enormi sacrifici che i Maremmani hanno fatto per rimanere nella loro terra amara, ma ineguagliabile. Alcuni punti sono stati centrati e sono tema di dibattito nella popolazione (ad esempio l’offerta culturale e imprenditoriale, il turismo, il lavoro). Il maremmano fa bene ad essere chiuso e scorbutico. Ha dato il sangue per la sua terra e ne è giustamente geloso. Il turista se la deve conquistare, oppure finire in una delle tante “tourist trap” che a onor del vero sono disseminate in tutto il mondo. Per un turismo semplice da aperitivo e finta cortesia, prego rivolgersi a Rimini o Riccione, sperando che qualche drink in più renda dignitosi gli orrendi paesaggi della costiera romagnola.
articolo pieno di supponenza e di prosopopea tipica di una scarsa conoscenza del territorio . La Maremma che io vivo non la trovo nella descrizione denigratoria data nell’articolo . E’ un oasi di pace e di serenità in cui la qualità della vita rimane prerogativa di felicità esistenziale nonché rifugio di intellettuali ( Calvino – Asor Rosa) e musicisti ( Puccini ) la cui gente non è solita concedere la propria amicizia con facilità in quanto troppe volte ne è rimasta delusa . Non è così ignorante la propria popolazione come la si vuol definire . Sfido l’autore a contattarmi proponendogli un nuovo tour per ricredersi nell’opinione che ho trovato denigratoria . Claudio Leoni tel 0564/413111
A presto
Io sono nata e vivo tutt’ora in Maremma e condivido in pieno ciò che ha scritto l’autore. Ho 68 anni quindi la penso come lui da almeno 60 anni
“Se la libertà di stampa significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire”
George Orwell
Ma l’autore del articolo è ancora vivo? No perché porcodio conoscendoci lo potrebbero aver scuoiato come un agnelletto.
Esempio perfetto, nel nome e nei concetti espressi, di quello che io chiamo l’orgoglio degl’ignoranza. Ci pensate avere un tipo così come vicino di casa? Ci volete andare ancora a vivere in Maremma?
Tipica descrizione di chi è venuto in Maremma e non c’ha capito niente, e ha fatto bene ad andarsene con il rancore denigrandoci e riportandosi a casa tutte le contaminazioni cittadine che , quelle sì, distruggono le società. In questo modo ci evita una bella fila di persone che qua non sono ben accette.
Fiorentini, senesi, aretini, pistoiesi, milanesi , romani.. In Maremma si viene in punta di piedi e non a fare i padroni, si abbassa la voce per non disturbare la natura , non si viene a sbraitare per far sentire la propria provenienza , lasciando poi la spazzatura in spiaggia. Nessuno qui è al vostro servizio, non portate la vostra frustrazione di cittadini in un mondo naturalmente sereno. Non cercate di correre dove tutto va felicemente a rallentatore.
Dopo tutto ci schifare tanto ma vi tuffate qua alla prima domenica di sole che avete per fuggire da quei covi di rumore,fumo,pioggia,nervosismo e invidia.
Grazie all’autore dell’articolo se ci avrà risparmiato le visite di chi qua non ha le qualità per starci.
Questo commento è il perfetto esempio della serenità maremmana!!!!!
Beh.. se la mia risposta è il perfetto esempio della serenità maremmana, allora la tua cosa è? Non è neanche una risposta.
Non c’è cosa peggiore di chi critica un luogo facendosi sfuggire quelli che sono i reali difetti , e trovandone altri dopo aver visto e letto qua e lá in una manciata di giorni. Direi che il critico in tal caso dovrebbe cambiare mestiere .
I Grossetani sono pieni di difetti , non sono certo migliori di altri italiani, me ne rendo conto ogni volta che faccio due passi in centro quanto il degrado sociale sia presente anche nella mia città, e me ne dispiaccio.
Tuttavia ho avuto modo di studiare, lavorare, vivere , in più di una città e per anni, almeno 10 .. quindi posso fare un confronto senza sparare giudizi dopo una settimana o una lettura su Wikipedia..
Oltretutto credo che una persona abbia tutto il diritto di esprimere quanto la propria “casa” lo rassereni e lo faccia sentire meglio rispetto ad un luogo in cui, per forza di cose, ciò che lo circonda sia differente .
Sembra che con questo articolo si sia aperta una guerra tra l’uomo di mondo e il provinciale , come se debba essere uno dei due a soccombere. Quando si viaggia si visitano culture diverse, e se non ci piacciono si possono anche criticare, ognuno è libero e esprimere la propria idea. Ma è il colmo quando si contesta ad un indigeno il suo attaccamento al suo modo di essere , usandolo come arma contro di lui. In questo caso sarebbe meglio stare a casa e capire il perché della propria insofferenza.
Già scrivere recensioni sui luoghi visitati è una cosa che lascia il tempo che trova, dato che i luoghi non sono degli elettrodomestici con specifiche tecniche e l’impronta soggettiva rende l’esito del tutto inutile , palesando inoltre una certa supponenza.
Ed è questo fatto che mi ha portato a scrivere un commento , perché fondamentale la Maremma non ha certo bisogno di essere difesa , e grandi poeti ne hanno già descritto l’essenza certamente meglio di me.
Non sono stato in Maremma una manciata di giorni, come dice lei con tronfia ignoranza. Vi ho abitato cinque anni. E me ne sono andato per non essere più circondato dall’arrogante e violenta maleducazione che pervade quella società e che si riflette perfettamente nei suoi commenti.
Peccato , nn gli sia piaciuta la maremma . Peccato perché se lei c’ha vissuto 5 anni nn può aver visto un gran che. Bhe in 5 anni nn si può giudicare un luogo pieno di storia dalla scorsa Dura, come chi l’ abita ma se si sa guardare bene , qui il bello è dappertutto. Dalla diaccia botrona al Mare alle colline che ci abbracciamo tutto intorno . Poi ad onorare del vero che siamo particolari e’ vero .. all’apparenza di chi forse in 5 anni nn è riuscito a Capirci .. peccato .
Sei un povero idiota, ma poi quella del gas naturale dove l’hai trovata, il problema è che su internet qualsiasi demente può scrivere quello che vuole.
https://www.ilgiunco.net/2012/09/21/estrazione-di-gas-in-maremma-il-movimento-5-stelle-in-piazza-contro-il-fracking/
Vivo in questa terra da sempre. Povera, selvaggia quanto basta. Una terra che da poco e chiede tanto. Bisogna tanto amarla, per viverci, per capirla. Esserne parte integrante, esserne un suo figlio, non è per tutti, come non è per tutti la dignità per esprimere un di lei giudizio.
Il dotto autore, purtroppo per lui, nulla possiede della ricchezza nascosta della mia terra, ed il suo volgere su di lei, lo sguardo orbo, ne mostra l’oggettivo limite.
Ritengo cosa positiva, il suo disgusto, ritengo onorificenza il suo non apprezzamento.
La mia terra, la sua gente, non è così miserabile, da dover farsi cruccio di chi la infama, di chi da di lei giudizio, dall’alto del suo esclusivo monte di letame, sul quale si crogiola, appestando l’aria, con le sue flatulente parole
In sintesi, la recensione, come diremmo in maremma, non è degna nemmeno di baciarci il culo.
Lei è un povero pezzente.
Hai provato mai con lo xanax? A volte funziona quando nel tuo caso il cervello funziona male…
Ci deve aver lasciato la penna in Maremma, proprio come l’uccello che ci andò’. Ritenti sara’ più fortunato e anche più felice.
Purtroppo è la veridica descrizione di chi ha visto visitato e vissuto in parti differenti del mondo.
L’articolo è veritiero e francamente abbastanza clemente.
It takes one to know one, recita un proverbio inglese… Ma sicuramente ogni maremmano che sta leggendo conosei sia il proverbio che la lingua , inglese.
Il dramma dell’ignoranza è che l’ignorante ne ignori l’esistenza.
io sono grossetano e per 10 anni ho vissuto all’estero stabilmente, lavorandoci. Da central park a windhoek.
E il confrontarni con cosi tanti posti mi ha aiutato ad uscire dallo stereotipo campanilista del “niente è come casa mia”.
E così mi sono svincolato dal concetto infantile, simile ad un complesso di Edipo, che lega le persone ad un luogo, non razionalmente, na emotivamente..
Maremma… Che nome.. tutti i maremmani lo santificano questo nome, lo portano come emblema…
Beh, lasciate che vi dica che tra Barcelona e Valencia c’è il Maresme.
A sud ei bordeaux c’è la Maremne.
E sono proprio simili alla vostra unica amata idolatrata Maremma.
E se facessimo il giro del mondo alla atessa latitudine ne troviamo altre dieci di Maremma..
Basta idealizzare ed idealizzarsi .
È sintomo di quella piccolezza che l’autore descrive nel articolo.
Per finire faccio i miei complimenti all’autore.? Che non conosco.
Spero che se ne vada presto.
Che Ci liberi della sua ingombrante, inutile presenza.
Anche la maremma non apprezza lei. Lo sappia.
Boh..io ci vivo da 10 anni e la cosa che mi salta più all’occhio è che i maremmani non sono padroni manco delle pinete nè dei castelli dei comuni..trasformati in ville private. A castiglione poi non usavate il mare fino a 40anni fa.. altro che punta di piedi..è svenduta la maremma
Bravo!!!!
Leggo oggi l’articolo che ha scritto. Purtropo non sono riuscito a trovare il nome del redattore che, in questo modo, si nasconde dietro un nome di comodo. Viaggiatorecritico, ha fatto una analisi antropologico/economica del “popolo” maremmano non tralasciando considerazioni estremamente discutibili. Dall’alto dell’anonimato che la contraddistingue ha offeso me ed i miei concittadini, io non sono un ladro, non sono uno che non mantiene fede agli impegni presi, non mi ritengo maleducato e cosi di seguito. Naturalmente le sue considerazioni sono inviate al mittente, nella speranza che dia raggiungibile.
Più che viaggiatore critico, mi sembra lo sfogo… Il vomitare di una persona che non potrebbe vivere in nessuna città perché insofferente verso gli altri e se stesso… Io non sono Toscana… Ho vissuto all’estero e in diverse città e paesini italiani! Ogni posto ha i suoi pregi e difetti… Come le persone! Come me!.. Ma vi ho vissuto cercando di prendere il bello ed il buono da tutti e da tutto! Motivo per la quale ho ancora contatti con le persone conosciute. I problemi ed i difetti ce ne sono molti, ma li ho sempre esposti come una critica, un punto di partenza per un percorso di miglioramento e non come unico scopo di offendere e buttare benzina su chi forse non gli ha dato giusta importanza! Spero trovi il suo posto…
Bravissima, grazie!!
Ecco il tipico esempio del becco che è venuto in Maremma a fare il ganzo… E gli abbiamo trombato la moglie, per cinque anni.
Capita l’origine di tanto livore?
Ciao becco… e salutaci quel tegame senza manici.
Caro viaggiatore critico,
Ecco con quali argomenti sani logici ed intellettuali ti confronti in Maremma..
“Ecco il tipico esempio del becco che è venuto in Maremma a fare il ganzo… E gli abbiamo trombato la moglie, per cinque anni.
Capita l’origine di tanto livore?
Ciao becco… e salutaci quel tegame senza manici.”
Negli scritti sacri, si legge:” chi vive di spada muore di spada.”
Auguri a tutti.
Grazie, ma non ti preoccupare. Il commento di questo fenomeno e dei suoi compari è nelle mani di un giudice.
Perché non ci metti la faccia?? Facile nascondersi dietro una tastiera e sparare critiche e disprezzo…..
Credi di diventare famoso criticando ogni posto che visiti? , Prima o poi i paesi , le città e u luoghi visitati finiscono , è vero noi maremmani siamo ignoranti , cattivi e vendicativi con chi non merita il nostro amore , e tu sei uno di questi….
Ripeto , facile sputare merda senza mettere i la faccia….
E uno che si firma Filippo e basta la faccia ce la mette?
Io per certe cose posso anche darti ragione ( sono di destra e non di sinistra) Ma già che fai causa alla gente (o almeno cosi dici) non sei migliore di quelli che critichi.Te lo dico da uno che vive nella provincia fi Viterbo quindi tutt’altro che bella zona e bella gente.
Per me sei un gran coglione.le la maremma non ti piace startene a casa tua ebete
Il probblema in poche parole, il mondo è grande con milioni di culture diverse ogni persona è libera di vivere dove vuole specialmente ogg,i quindi vada dove si trova meglio senza criticare i luoghi a lei non coerenti con le proprie abitudini e stili di vita ogni luogo ha il rovescio della medaglia in base alla propria cultura educazione ecc criticare perché non si è trovato a suo agio è dimostrazione di egoismo lei ha problemi seri secondo meio può darsi non mi troverei bene in altri luoghi mentre lei sarebbe a suo agio ma non mi permetterei mai di criticare . Scriva il suo nome come metto io pure vigliacco è poi ha da criticare ma è propio vero che l’essere umano andrebbe sterminato non ha nulla a che vedere con questo pianeta specialmente lei
Bene ho letto con interesse tutto ciò che ha descritto e non posso certo dire che non concordo pur essendoci nato in questa Maremma amara, mancano imprenditori , si sentono tutti commercianti dal vendere la frutta comprata dai grossisti proprio come cita spacciandola come prodotta personalmente e anche con un po’ di ignoranza spacciando per locali prodotti che in qualche stagione non abbiamo poi che dire del turismo è vero si tende a mungere turista prendendolo per il collo oltre che per la gola eppure molti sognano di venirci a vivere forse perché la troppa intelligenza degli altri ha creato solo grandi città che sono adesso grandissimi contenitori di abbandono delinquenza e ignoranza e allora sai che le dico io ci vivo in Maremma e ci rimango perché tutti voi intelligenti non troverete un altro posto che a 200 km da Roma offre una varietà così importante di ecosistema , dove è nata la cultura a meno di 200 km e dove l aria che era malsana adesso si respira a pieni polmoni senza paura di doverci morire . Una curiosità ha mai assistito alle albe e ai meravigliosi tramonti della Maremma? Provi a fare una riflessione e mi raccomando non venga a vivere in Maremma perché altrimenti avremmo un ignorante laureato in più .
Io sono nata in Maremma 68 anni fa e tutt’ora ci vivo, ma concordo in pieno ciò che ha scritto l’autore, qui si può vivere solo da ignoranti, tutto ciò che è buon senso non viene accettato, qui tutti alzano la voce e fanno a chi la sosta più grossa, ma per favore
Non sono maremmano ma vado in Maremma da 30 anni, e una tale violenza ed inesattezza nel descrivere quello che per molti, ma evidentemente non per tutti, è uno dei luoghi che ancora RESISTONO, non mi era ancora mai capitata.
Evidentemente lei non ha avuto la capacità di vedere quello che rende questa terra cosi speciale, ovvero macchia mediterranea a perdita d’occhio, mare che in alcuni punti non ha nulla da invidiare alla Sardegna, cibo fantastico, borghi incontaminati dove puoi andare in agosto senza essere assalito dalle orde di barbari.
Peccato perchè alcuni tratti dei maremmani da lei descritti sono senz’altro centrati, se non fosse per il livore che ha messo senza dare giustificazione.
E speriamo che questo articolo serva ancor di più da freno per i turisti che vengono in Maremma pensando di andare in Salento. In Maremma ci si rilassa, si va per condurre uno stile di vita che evidentemente lo scrivente ignora.
E poi basta con questi clichè un tanto al chilo Capalbio/sinistra borghese , Punta Ala Milanesi etc etc.. forse 5 anni non le sono bastati, ne avrebbe bisogno di almeno altri 5 per capire. Ma va bene cosi, la Maremma troppo piccola per ospitare tutti, soprattutto quelli che non la sanno capire.
Io ci vivo da 68 anni, cioè da quando sono nata, concordo in pieno ciò che ha scritto l’autore
Grazie Alida per il sostegno, da parte di qualcuno che non può che essere totalmente obbiettivo. E mi dispiace per la pena che hai provato in vita tua.
Molto spesso ciò che critichiamo ci appartiene, leggo un senso di profonda insoddisfazione. Buona fortuna viaggiatore critico.
Sono maremmana e ritengo questi articoli veritiero e monti interessante, io non condivido mai nulla ma molti pensieri descritti nell’articolo mi ho avuti spesso e una domanda me la sono fatta. Concordo
Proprio questo vola.dire.l autore, l arroganza la testardaggine a voler rimanere così ignoranti