Sono poche le differenze fra pellegrini e turisti
Si fa normalmente risalire l’inizio del turismo all’epoca in cui Goethe e gli altri suoi pari scendevano in Italia, curiosi di visitare i monumenti e le opere d’arte classiche e rinascimentali. Facevano un lungo giro turistico che durava mesi, se non anni, e che veniva chiamato Gran Tour. Venivano con quell’aria un pò boriosa del nordico vuol comparare le antiche bellezze con i corrotti abiti dei discendenti di coloro i quali quei capolavori avean prodotto.
Non è così, l’inizio della storia del turismo. E’ ben più antico e cominciò con il chiamarsi pellegrinaggio; per quanto quest’ultimo fosse del tutto simile all’attuale turismo. nel bene, ma soprattutto nel male. Si andava a Roma, a Gerusalemme, a Santiago di Compostela, in molti altri luoghi che conservassero reliquie e ricordi religiosi. Si diceva di farlo per devozione oppure per espiazione, per scontare un peccato.
In realtà lo si faceva soprattutto per levarsi dalle … Continua a leggere...
Lo strano pellegrinaggio del Rocio, in Andalusia.
E’ una delle feste più sentite in Spagna, paese pur ricchissimo di vivace folclore: basti nominare le corride , la Feria di Sevilla, la discussa Festa di Hondarrabia, giusto per citarne tre fra le mille e mille. Ecco, il pellegrinaggio del Rocio è proprio fra le feste più famose.
Delle confraternite di fedeli andaluse, spagnole e da qualche tempo addirittura internazionali convergono in uno strano paese, agglomerato rurale, congiunto di strane mansioni di nome, appunto, El Rocio. Vi arrivano in molti modi diversi: i meno a piedi, i più in macchina, alcuni a cavallo, altri su carrozzoni in legno, tirati da trattori. Comunque sia, l’ultimo tratto se lo fanno tutti a piedi o a cavallo, ipocriti.
I pellegrini sono organizzati in Confraternite che si spostano compatte, ognuna ben distinta dalle altre. Ogni Confraternita viene da un paese o cittadina diversa. Il gruppo dei Confratelli, a volte anche centinaia … Continua a leggere...