La Laguna di Venezia è separata dal mare da due lunghe e strette isole: quella di Pellestrina e quella del Lido. Sulle tre aperture (una fra Chioggia e l’isola di Pellestrina, la seconda fra le due isole e la terza fra l’isola del Lido e Punta dei Sabbioni, ormai già terraferma) vengono costruite le colossali opere del Mose che tanti soldi ci sono costate, probabilmente per niente.
Mentre sull’isola del Lido giace una città priva di interesse, l’isola di Pellestrina è un vero paradiso: è abitata solo da 4.000 persone e la penetrazione turistica appare ancora molto contenuta. Probabilmente una certa scomodità per raggiungerla l’ha preservata dall’invasione dei nuov
Si arriva a Pellestrina o da Chioggia o dal Lido. Da Chioggia c’e’ qualche vaporetto al giorno, solo a piedi o in bicicletta. Dal Lido, invece arriva il bus che percorre tutta l’isola. Quindi è possibile
L’isola di Pellestrina è lunga una decina di km e stretta poche decine di metri. Tutto il lato mare è di spiaggia. La quale non è molto bella, ma è totalmente libera e selvatica: nessun bagno, nessuna pulizia, nessun chiosco. Certo l’acqua è bassa ed un pò fangosa, così come la spiaggia stessa. Alle sue spalle si erge un imponente muro lungo quanto l’isola che la protegge dalle mareggiate. Oltre il muro corre
I paesi hanno sofferto dell’emigrazione. In effetti spostarsi tutti i giorni per lavorare a Mestre o a Venezia, pur molto vicine, diventa un notevole sacrificio. La gente se ne è andata e molte delle case, non più abitate, hanno preso quell’aria sbiadita e rilassata che è incantevole. Altre case sono ben mantenute, anche se i proprietari abitano altrove e vi vengono di tanto in tanto.
Pellestrina ha sempre vissuto di pesca e di un pò di attività cantieristica, per i vaporetti di Venezia. Si pescavano soprattutto le vongole, che davano eccellenti risultati e le famiglie, nei decenni passati, si sono ben arricchite. Non hanno, quindi, mai avuto bisogno di pensare ad altre attività, più impegnative, come il turismo. Hanno avuto la fortuna di evitare le ingombranti presenze forestiere che tanto hanno nociuto a Venezia.
Ora la pesca da risultati economici molto minori e gli abitanti vorrebbero molto volentieri uno sviluppo del turismo, ma non sanno come fare a richiamarlo ed a gestirlo. I primi tentativi di organizzazione sembrano piuttosto timidi ed incerti.
Niente traffico, sicurezza assoluta, urbanità degli abitanti, facilità nei contatti. I pochi bambini vagano liberi per le strade, i molti vecchi stanno al solicino
Niente di particolarmente bello, ma una atmosfera irripetibile. Un paradiso. Da visitare con lo stesso spirito calmo ed attento alle atmosfere locali con cui avremo visitato Comacchio ed il Delta del Po, non lontani.
Tale idilliaca atmosfera durerà o verrà travolta dal turismo dei grandi numeri? Non mi faccio illusioni.