I Balcani a Firenze: gli Ashkali
Per festeggiare il ritorno del Viaggiatore Critico, ecco una delle storie più intricate ed impensabili che abbia mai pubblicato. E, come d’abitudine, è tutto vero, nemmeno una virgola è stata aggiunta di fantasia.
La faccenda è terribilmente imbricata e va dipanata piano, piano, per livelli. Iniziamo dall’inizio, dal mio inizio.
Il chiosco-bar più minimo e malmesso di Firenze si trova dalle parti dell’Argingrosso (nome che già denota luogo privo di finezza e civiltà), a valle del ponte dell’Indiano, lato Scandicci, per intendersi. Vi si accede o per una stradina che parte da Via dell’Argingrosso e muore in un piazzale o da un passaggio pedonale che parte dalla pista ciclabile fangosa che percorre l’argine dell’Arno e sbocca nello stesso piazzaletto. Tutto ciò per dire che è assolutamente introvabile e che nessun fiorentino capiterà lì per caso. Tanto più che la zona è malfamatissima in quanto ospita un campo Rom (vedremo che … Continua a leggere...
Le terme di Rapolano Terme
Fa sempre molto piacere andare, d’inverno, a mettersi nell’acquiccina calduccina delle piscine delle Terme di Rapolano Terme, a circa 25 km da Siena, verso Arezzo. Una delle innumerevoli terme della Toscana meridionale.
Vediamo come fare per rend
La prima piscina esterna delle Terme della Querciolaia. La più bella. Foto dal sito delle Terme. ere piacevole al massimo l’esperienza.
Che tipo di terme? A Rapolano troverete le terme per il pubblico normale, un po’ come a Budapest. Non c’e’ spazio né per nudismi come a Bad Gastein,
per atmosfere tecnologiche come a Bucarest, per vezzi modaioli come all’Asmana. A Rapolano trova il loro spazio gente molto tranquilla e che si accontenta dell’acqua calda, senza altri ingredienti.
Quale edificio termale? In effetti gli stabilimenti termali o terme di Rapolano Terme sono due, a tre km di distanza l’uno dall’altro. Le Terme dell’Antica Querciolaia e le Terme di … Continua a leggere...
I marmisti di Carrara e la giornata Studi Aperti
Erano gli ultimi giorni di Agosto 2019. Faceva un caldo becco e stavo per andar via, in Tunisia. Non avevo nessuna voglia di schiodarmi dal letto con aria condizionata. Poi il dovere del Viaggiatore Critico prese il sopravvento e mi ritrovai in autostrada, con i miraggi sull’asfalto, per andare a Carrara a godermi il piacere delle Giornate “Studi Aperti” dei famosissimi marmisti di quella città. Ed ero anche abbastanza emozionato, perché non è cosa di tutti i giorni fare delle simili visite.
E fortunatamente che non si fanno tutti i giorni; non sopravvivremo a lungo. Organizzazione pessima; che certo non rende onore agli stupendi artigiani.
Ho letto bene il programma sul sito ed ho capito che c’e’ una quantità di roba da vedere; quindi arrivo prestino, il primo giorno d’apertura. Approdo che son le 14h30 di un venerdì infuocato. Vien voglia di piangere, dal caldo. M son portato anche … Continua a leggere...
Il Medioevo oggi a Poggibonsi e a Guedelon
La voglia di ritorno al Medioevo pare non placarsi in Europa. Non solo da un punto di vista sociale e politico (il che non piace affatto al Viaggiatore Critico), ma anche dal punto di visto culturale e storico (il che piace molto di più). Oltre alle varie e viete rievocazioni storiche di cui abbiamo già parlato abbondantemente qui, ci sono dei tentativi molto più seri e profondi per rivivere quei momenti storici. In particolare a Poggibonsi con la ricostruzione di un villaggio franco e a Guedelon, in Francia, con un castello di qualche secolo più tardo. Due esempi in pieno sviluppo e che riscuotono un successo di pubblico straordinario.
L’esperienza di Guedelon comincia nel 1998 quando apre un cantiere per la ricostruzione di un castello idealmente nato intorno al 1230. Vennero presi a testimone dei castelli realmente costruiti in quel periodo; se ne studiano le piante e le tecniche … Continua a leggere...
Le terme Asmana a Firenze
A volte chi scrive è un po’ scoraggiato da quel che vede e poi vuole raccontare. E non sa se rassegnarsi o continuare a dire che le cose non dovrebbero andare così.
E’ quel che è successo all’Asmana: centro benessere, terme, ecc, in posizione centrale fra Firenze, Prato ed i Comuni della Piana fiorentina. Una zona molto abitata. E’ aperto da ben quattro anni, ancora non me ne ero accorto.
Accanto all’autostrada ed in vista della chiesa del Michelucci, le terme sono ospitate in una costruzione di stile “villetta abusiva anni ’70 disegnata dal geometra” e sono dotate di ampio e comodo parcheggio.
C’e’ una piscina principale dalle forme rotondeggianti parzialmente all’interno e parzialmente all’esterno. Esternamente due piscinette più piccole. Pochi giochi d’acqua: solo una rotonda in cui l’acqua forma una corrente che ti trascina e qualche postazione con le bollicine. Nessun getto dall’alto per il massaggio alla … Continua a leggere...
L’orto delle meraviglie
In una Firenze ormai prostituta ed inutile, ho trovato un posticino la cui visita vi consiglio, poveri turisti che avete creduto a quel che vi hanno raccontato su questa città. Ma la consiglio anche ai locali.
E’ a una ventina di chilometri dal centro, oltre Grassina, a Castel Ruggero. E non parlo dell’omonimo lago frequentato prima dagli alternativi ed ora dai gay; tutti nudi, comunque. Poche centinaia di metri oltre il lago vi è un’antica villa-fortilizio al cui fianco troverete un delizioso orto-giardino. E’ una riedizione dell’orto del signore rinascimentale che si dilettava nel far coltivare piante rare e sorprendenti con cui stupire amici e ingelosire gli avversari politici. Fra le corti italiane e poi europee era tutto un fiorire di scambi, furti, spionaggi allo scopo di avere le piante ed i frutti più strani possibili. Si spendevano fortune per avere bulbi e semi di piante e varietà nuove … Continua a leggere...
Il budello di Oliveira al Pecci di Prato
Posate immediatamente quel che avete in mano: tastiera, cazzuola da muratore, borse della spesa, falce e martello, penna, chiave inglese, proprio o altrui pisellone, forbici da parrucchiere o da sarto e correte immediatamente a Prato, al Museo Pecci. (Se non ne eravate al corrente, sappiate che a Prato non ci sono solo tessili e cinesi, ma anche un pregevole Museo di Arte Contemporanea che un mecenate pratese, forte dei guadagni fatti con il tessile – non ancora con i cinesi – fondò alcuni decenni fa in un edificio appositamente costruito e che, pur invecchiato, è pur sempre degno di osservazione ed ammirazione).
Il brasiliano Henrique Oliveira ha costruito, in un salone del museo, una sua opera sconvolgente e meravigliosa che vi ingiungo di visitare ( e di percorrere, è questa la sua peculiarità) subito, o almeno prima che non la distruggono, forse nell’estate 2018. L’opera si chiama Transcorredor, … Continua a leggere...
La Maremma è un bluff.
La Maremma è una faccenda complicata.
La Maremma è un brutto posto per viverci. E’ un clamoroso bluff. Chi afferma il contrario fa finta di non capire.
Quella regione, pur ricca, andò in crisi verso il terzo secolo dopo Cristo, con la crisi dell’economia schiavistica, e non si è mai più ripresa. Per secoli è stata sinonimo di febbri malariche, morte, spopolamento, solitudine, abbandono, ignoranza, confino, banditi. Luogo infame, vi si andava giusto per cacciare; alcuni gruppi di pistoiesi a fare il carbone, d’inverno, nella macchia, come viene chiamato il bosco, fitto.
Il semplice epiteto di Maremmano divenne spregio ed insulto. Bello il brano di Romano Bilenchi da Siccità del 1941. La frase di Dante sulla Maremma è fin troppo conosciuta.
E’ sempre stata terra piena di difficoltà: non ci son mai stati i Liberi Comuni, ma eran tutti feudi di nomi altisonanti: gli Aldobrandeschi, i Pannoneschi, gli … Continua a leggere...
L’Isola del Giglio si merita le 4 vele di Legambiente? Direi di no.
Legambiente ha diffuso in questi giorni la Guida Blu 2014. All’Isola del Giglio attibuisce 4 vele, un solo passo sotto il massimo che sono 5 vele. Il giudizio è basato su un amplio spettro di criteri.
Il Viaggiatore Critico ha visitato l’Isola del Giglio e non ritiene affatto che questa località vada così premiata. Per i seguenti motivi:
1) L’energia elettrica dell’isola è fornita da una centrale termica privata di proprietà della SEI. Gli isolani pagano delle tariffe molto alte e l’impianto termico stona veramente in un quadro che vorrebbe essere molto pulito. L’Argentario è a soli 15 km e non sarebbe certo difficile tirare un cavo per l’elettricità. Ora sarebbe ancora più semplice dal momento che le importanti ditte che stanno lavorando intorno alla Costa Concordia si sarebbero dette disposte a posare tale cavo anche gratuitamente, come forma di ringraziamento per l’accoglienza ricevuta dalla popolazione. Ma sembra … Continua a leggere...
Il meraviglioso mondo di Nappino, Santa Brigida.
Il viaggiatore critico ha cenato da Nappino e ne è rimasto ancora una volta deliziato, non tanto per il cibo, modesto, quanto per la ruspantissima atmosfera. Riporta qui una descrizione che ne fece anni fa sull’antipatico sito 2spaghi, in quanto ancora del tutto attuale.
“Interessantissimo locale in un paesino, Santa Brigida, vicino a Firenze, ma veramente fuori mano. Menu abbastanza corto ma assai vario. Molto pesce, di carne solo tagliate o quasi. Naturalmente anche pizza. Buono ed assai composito l’antipasto Nappino, peccato i salumi con fette di taglio micrometrico. Porzioni abbondantissime, io ho fatto una scelta temeraria, penne ai gamberetti, porcini e broccoli. Non avevo messo in conto la panna, abbondantissima. La tagliata un pò bassina, ma convenientemente cotta. Dessert del tutto casalinghi e colesterolissisimi. Prezzi modesti ma non del tutto popolari: sui 7 – 8 i primi. Sui 12 – 15 i secondi. Ma interessante antropologicamente il luogo. … Continua a leggere...