Dove si, dove no.

Prima qualche post sui mali del turismo: turisti screanzati, vecchi pellegrini e recenti turisti, la morte del turismo, la calamità delle crociere, il turismo solidale, la responsabilità politica dei turisti, soprattutto nei paesi in cui è applicata la pena di morte; quel che il turista cerca e non trova, la rivolta contra il turismo. L’insopportabile fenomeno di chi va a visitare la miseria. Una rassegna dei principali errori dei turisti.

Da segnalare il turismo genealogico ed il turismo dei cimiteri.

Poi, alcuni consigli per chi vuole andare a vivere in qualche altro paese. E sui rischi che si corrono imbattendosi nella giustizia africana.

Poi i luoghi, in ordine alfabetico.

Amazzonia, il viaggio più bello della vita.

Andamane. A Sentinel non ci si può proprio andare.

Angola, l’incredibile storia dei cani pescatori dell’Isola delle Tigri. E quella di un palazzo sul lungomare di Luanda. Atmosfere strane, solo per amatori.

Arezzo, alla fiera dell’Antiquariato. No grande.

Argentina. Patagonia, è difficile ma emozionante. Buenos Aires, direi di no. Interessante il Delta del Tigre. Enorme e vuoto, tutto il resto.

Atene. Certamente, è un obbligo culturale.

Austria: Bad Gastein: piacevoli ed interessanti, le terme. La ciclovia della Drava: bella soprattuto la prima parte e la Ciclovia del Danubio: la più famosa al mondo, a volte noiosa. Ma in generale è un paese un pò asfittico, direi quasi di no.

Balcani. Un si molto convinto, per le atmosfere. Anche per la Macedonia, un pò meno per Skopje. Molto consigliati anche i laghi di Ohrid e di Prespa; e il Delta del Danubio.

Barcellona. Assolutamente no.

Belgio. A Bruxelles per bere la birra di Cantillon.

Bicicletta. Ciclovia della Drava si, Ciclovia del Danubio forse, Delta del Po si.

Brasile. La gente si, i luoghi forse, la cucina no. L’Amazzonia, si. Ma si anche per la Ayahuasca.

Bucarest. Aspetti interessanti, ma non travolgenti.

Bulgaria. Certamente si, per la gente, la cucina, l’atmosfera, Kovachevitsa, Plovdiv. Dei dubbi sul Mar Nero.

Canada. In Quebec, si, per curiosità. Montreal e Quebec City, si, senza troppe aspettative. Il Quebec profondo, un altro mondo, si. A Nord sarebbe forse bello andarci, ma è difficile. Ma non certo per cacciare e pescare.

Capo Verde. Brava, si. Fogo, no. Non bevete il vino di Achada Grande.

Caraibi. Un si enorme a Marie Galante e a Barbuda. Un si moderato a Santo Domingo. Un si con molte condizioni a Cuba e Dominica. Un deciso no a Guadalupa, Martinica, Antigua, Saint Martin. Comunque un luogo dalla storia difficile e pesante.

Carrara. Stupendi gli studi dei marmisti, ma pessima la giornata Studi Aperti.

Cile. Viaggio difficile e con punti oscuri; no le città, il mare, il nord; ma si Chiloè, le valli andine e siiiii Patagonia. Forse per sciare.

Colombia. No, troppa ingiustizia

Comacchio. Delizioso.

Congo. Il cuore oscure del mondo. Mille volte si.

Corea del Nord. Varrà la grande pena di andarci? C’e’ chi dice di si.

Croazia. A Susak, si, altrove proprio no. Peccato per Dubrovnik che fu bellissima.

Cuba. Poco interessante ad esclusione della musica e del sesso.

Danubio e le sue crociere: molto care, devono essere anche un pò monotone. Meglio in bici. Bellissimo, invece, il Delta.

Delta del Po. Un si entusiasta, meglio in bici, anche d’inverno.

Ecuador, certamente si; un pò meno certo sulle Galapagos.

Egadi, Levanzo. Un si di cuore.

Egitto,  Il Cairo  e Alessandria. Semplicemente, no.

Ercolano. Grandezza e bassezza.

Estonia. Moderato interesse. Castello di Kuressaare, si.

Faroer, in pieno boom turistico, ma cacciano le balene.

Flaminia militare, fra Toscana ed Emilia. Un bel si!

Finlandia, certamente si, per molti motivi. Indimenticabile l’inverno.

Firenze. E’ fasulla!! Come le sue terme Asmana. Ma merita l’Orto delle meraviglie a Castel Ruggero. C’e’ anche chi ci va per il Mostro di Firenze.

Francia. No, per via dei francesi, di cui è piena. Un mezza eccezione per il Medioevo a Guedelon. Può essere interessante il forte carattere di Marsiglia.

Fuerteventura, Canarie. Solo da un lato, Ma la spiaggia di Cofete è eccezionale.

Gabon e Lambarenè. Solo se con tempo, molta curiosità antropologica e molti soldi. Indimenticabile il contatto con i Pigmei. Oppure per andare a provare l’iboga.

Georgia. Si grande alla Svanezia, ni a Tiblisi.

Giappone. Vivere a Tokio? Molti dubbi. Molte e strane le regole da seguire. Troppo, forse?

Grecia: Creta, il lato sud. Particolarissima Kassos. L’ultimo paesino a nord, Psarades, un si emozionato. Atene, certamente.

Guinea Conakry. Solo sul Futa Djallon.

Guinea Bissau. Andarci è un obbligo.

Haiti. Difficile, difficile, ma di grande fascino! Anche Cap Haitien.

Honduras. un inferno, no, assolutamente.

India. Direi proprio di no, nemmeno per la spiritualità. Si convinto per il Sikkim.

Isernia, museo del paleolitico. Certo, ma potrebbe essere molto di più. Affascinante la storia del dentino.

Isola del Giglio, si, ma ci sono molti problemi ambientali risolvibili.

Libano. Troppo complicato e rovinato. Ma si per la cucina e la pasticceria.

Macedonia. Un si convinto, per le atmosfere, i laghi, un pò meno per Skopje.

Maremma. No, grazie.

Marocco. No e no.

Mauritania. A vedere gli schiavi?

Melilla, per un viaggio antropologico.

Pellestrina. Come dire no al paradiso?

Pitcairn, l’isola del Bounty. Se avete il tempo e i soldi…

Polo Nord; gli abissi di follia del turismo.

Poggibonsi, dove vive il Medioevo, vale la pena.

Portogallo. Lisbona: si, di corsa, ma anche tutto il paese per il suo fascino e la sua architettura. Da conoscere i ristoranti e per mangiare le ghiande,  ma non per mangiare la Francesinha a Porto.  Madeira: un si convinto. Azzorre: direi proprio di no, nemmeno l’Isola di Flores, ma si a l’Isola di Corvo,  è emozionante. A Nazarè per il surf. Qui un riassunto e qui la confessione della fine del mio amore per il Portogallo.

Prato, per il Pecci, ma non sempre.

Rapolano Terme. Una giornata nell’acqua calda ci sta sempre bene.

Riviera Romagnola. No e poi no, con la grande eccezione del Museo di Verucchio.

Romania. Certamente si nel Delta del Danubio, e a Sulina; ma anche per visitare le chiese fortificate. A Bucarest fra il si ed il no; potete andare alle Terme, se non avete meglio da fare. Ma, in generale, è un paese dove è bene andare per le atmosfere.

Rovereto. Delizioso, ma ectoplasmatico.

Russia. Destinazioni lontanissime ed affascinanti: si per la bellezza e no per l’arroganza di questi viaggi.

Rwanda. Mai, l’orrore umano.

Sao Tomè e Principe. Molto interessante, anche se con una storia difficile.

Sardegna. In bici, dura ma certamente si. Ma chi ha scoperto la Sardegna?

Scanno. Si per il paese vecchio; no per tutto il resto.

Sikkim. Un si certo.

Slovacchia. Si ai Monti Tatra Bassi e no a quelli Alti.

Spagna. Per il prosciutto, no; per las tapas, si od anche per i frutti di mare in Galizia. Poco interessanti le pur famose feste spagnole: no al Rocio, no alla Fiera di Siviglia, molta polemica ma poco interesse all’Alarde di Hondarribia.  Complicato esprimersi sulla corrida. I trasporti funzionano, ma sono da studiare. Il Cammino di Santiago è una bella esperienza. Anche Cadice è molto carina, ma finisce per deludere. Vedere, più in alto Fuerteventura, alle Canarie.

Sudamerica. Infelicità e monotonia. Ormai non ci va più nessuno.

Svanezia. Senza pensarci un attimo: SI.

Togo. Per andare a vedere gli abitanti dei nuraghi.

Trentino. In generale no, ha perso l’anima. Passo Coe, (Folgaria) no, è ridotto troppo male. Un bel si per la Forra del Lupo a Serrada, Folgaria anche per l’innovazione turistica. A Rovereto, mah…. A Lavarone sulle tenui tracce di Sigmuned Freud.

Tunisia. Si, pieno di suggestione antropologiche, bei mercati. L’oasi di Tozeur va vista, prima che sia troppo tardi. Ma non durante il Ramadan.

Turchia. Molto complesso, un si a Chatal Huyuk e Konya.

Turismo solidale. NO, NO, NO

Ucraina. Posto molto interessante. Ma non andiamo a Chernobyl.

Ungheria. Si per le terme e il vino. Soprattutto per le piccole terme.

Venezuela, Penisola di Paria. Bello ma se ne esce vivi?

Vietnam. Proprio no, ma si per la cucina .