Pagare in viaggio

Pagare in viaggio

Gennaio 21, 2019 2 Di ilviaggiatorecritico

Una delle preoccupazioni maggiori dei turisti riguarda il problema di come pagare in viaggio. Come procurarsi i liquidi e come evitare i diversi rischi. Pur nella grande variabilità delle circostanze vediamo di dare dei consigli SEMPLICI e PRATICI, nei limiti del possibile, perchè la materia è vasta, complessa e cangiante.

Portarsi dietro la mazzetta di € o $. Errore. Si corrono evidentemente molti rischi con il contante addosso o nelle borse o nelle fasce strette in vita, sotto i vestiti, come nel Medioevo. E comunque si starà sempre in apprensione, rovinando parte del piacere del viaggio. Se proprio volete percorrere questo cammino, meglio portarsi gli euro. Cambiando i vostri euro in dollari perdereste infatti i costi di questo primo cambio. Ormai l’Euro è una moneta di importanza mondiale e in tutti i paesi viene accettata allo stesso livello dei dollari.

Portarsi dietro una piccola somma in €. Giusto. Io ho sempre con me 200 o 300 euro. Avere una piccola disponibilità di soldi può risolvere delle situazione complicate: un guasto alla macchina in campagna, una sosta in un luogo senza banche, un poliziotto da corrompere al volo. Si terrà sempre addosso, in fondo ad una tasca, nella scucitura di un giubbotto.

Cambiare banconote presso i cambiavalute. Mai. E’ certo che perderete molto. I cartelli che annunciano il valore delle monete spesso non riportano le commissione che poi vi troverete a pagare. Oppure ci sono delle tasse, più o meno fittizie che vi vengono addebitate. In alcuni casi succede anche che vi rifilano banconote false. Da evitare come la peste i cambiavalute che si trovano nei dintorni del ritiro dei bagagli, negli aeroporti, hanno commissioni elevate.

Pagare in viaggio? Non con questi bancomat.

Non usare mai questo tipo di cassa automatica. Foto di FredTC via Wikimedia Commons.

Cambiare la moneta del paese dove andate presso la vostra banca. Non si fa più. Prima era la norma per pagare in viaggio. Chi doveva andare in Inghilterra passava la settimana prima al proprio sportello, ordinava un tot di sterline e tre giorni dopo tornava a prenderle. Evidentemente c’era il rischio di portarsi la mazzetta dietro.

Ritirare moneta locale dalle banche con la carta di credito. Bene, ma caro. La propria carta di credito permette di ritirare dei contanti, in valuta locale, sia alla cassa automatica delle banche sia agli sportelli. Bisogna ricordarsi il codice e si ottengono i contanti. I problemi sono due. Il primo è che molto spesso i possessori delle carte di credito non si ricordano il codice per il prelievo dei contanti. E quando se ne rendono conto è troppo tardi: è rimasto a casa, nel cassetto del comodino. Il secondo problema è che il contante ritirato è considerato un anticipo e viene addebitato sul conto anche un ulteriore 4% di “interessi”.

Ritirare moneta locale dal bancomat con la propria tessera. Perfetto, anche se ci sono alcuni ma ed il problema delle commissioni. E’ comunque il miglior sistema per pagare in viaggio.

Il primo ma: bisogna andare SOLO alle banche. Bisogna evitare quelle casse automatiche con sopra scritto ATM, Euronet o cose simili. Non sono casse delle banche ed applicano tassi di cambio e commissioni mooolto sfavorevoli per il cliente.

Il secondo ma: Alcune casse automatiche tendono un tranello. Chiedono se vuoi cambiare al tasso del momento o a un tasso fisso che è indicato. Conviene SEMPRE cambiare al tasso del momento perchè in questo modo vige il tasso di quel momento fra le banche e non quello che mettono loro a proprio vantaggio. Con questa scelta il tasso di cambio ti viene applicato dalla tua banca e non dalla proprietaria dello cassa automatica.

Il terzo ma:  Bisogna prelevare tutto quello che ti permettono di prelevare. Dal momento che ci sono delle commissioni fisse, indipendenti dall’importo, più volte prelievi, più volte paghi la commissione.

Il quarto ma: Alcune banche impediscono alle proprie tessere di prelevare all’estero, per motivi di sicurezza. Quindi il cliente, prima di partire si deve accertare se può prelevare all’estero e, in caso che non lo sia, farsi sbloccare la propria tessera.

Il quinto ma. Alcune banche mettono dei massimali mensili per il prelievo molto bassi. Inofrmarsi prima.

Le commissioni? Naturalmente, usando il proprio bancomat come se si fosse a casa, ti vengono applicate delle commissioni. Ce ne sono di diverso tipo e di diverso nome. Sono cmq accettabili, non dovrebbero superare il 2% tutte insieme. Prima di partire sarebbe bene chiedere alla propria banca queli sono le condizioni dell’uso del bancomat e magari vedere se si può contrattare un miglioramento. Il vantaggio di questa forma di ritiro contanti è che il tasso di cambio è il migliore possibile, essendo fra le banche. Ed inoltre non hai bisogno di girare con le mazzette in tasca. Ed infine tu stai usando un mezzo di pagamento emesso dalla tua banca ed in caso di problemi devono rispondere di quel che succede ai tuoi soldi.

I primi soldi, appena arrivati. Bancomat in aerporto alla cassa automatica di una banca. E’ un momento un pò delicato. Si è appena scesi dall’aereo, si deve cercare un mezzo di trasporto per andare in città, non si conosce niente. Soprattutto abbiamo bisogno di soldi locali per evitare di dover usare degli euro, con tutti i rischi che il tassista ci speculi sopra o che la biglietteria dei bus non li accetti. Nel salone degli arrivi, subito dopo l’uscita dalla zona riservata ai soli viaggiatori, vi sarà certamente una cassa automatica. Usarla senza inconvenienti, con il proprio bancomat, stando attenti che sia di una Banca e non di una azienda di servizi (Euronet o altri) e seguendo i “ma” del punto precedente.

Bisogna pagare con il bancomat, con la carta di credito o in contanti?. Le spese correnti in contanti. Nei paesi del Nord è normale pagare con il bancomat anche il caffè; in molti altri il POS (la macchinetta che legge il bancomat) non ce l’ha nessuno. Può anche succedere che ad ogni operazione venga aggiunta una piccola commissione. Per evitare problemi, io mi comporto così. Le spese grosse come alberghi o biglietti le pago con la carta di credito nella quale le commissioni sono normalmente minori od addirittura assenti e cmq più standardizzate. Per tutte le altre spese uso i contanti. Il bancomat lo uso quasi solo per ritirare contanti dalla cassa automatica.

E’ sempre così? Purtroppo no: ciò è valido sostanzialmente nei paesi SEPA che è un accordo bancario che riunisce praticamente tutti i paesi europei, che abbiano l’euro o no. Altrove può essere differente.

Fuori dall’Europa? I problemi aumentano molto. Portarsi i liquidi in giro può essere ancora più pericoloso. Le commissioni aumentano. Il bancomat spesso non funziona. Quindi:

Cercare banche internazionali. Ai Caraibi una volta la “Banca dei mari del sud” mi prese il 25% su un prelievo. Dietro l’angolo scoprii solo dopo c’era la Scotian bank che me ne prese il 2%.

Stare attenti ai simboli. Sulla tessera del bancomat c’e’ un simbolo (Cirrus, Maestro, Mastercard, ecc). Vedere bene che sulla cassa automatica ci sia l’adesivo con lo stesso simbolo. Se non c’e’, meglio non infilare la tessera nella fessura, per evitare improbabili ma non impossibili inconvenienti. Se ve la prende un venerdi sera avrete davanti un brutto fine settimana prima di ricuperarla il lunedi mattina.

Il problema della lunghezza del codice. I nostri codici sono a 5 cifre. Certe casse automatiche ne richiedono solo 4. Mettete le vostre prime 4 cifre, sperando bene.

A volte dentro funziona e fuori no. Succede anche che la cassa automatica non riconosca la vostra tessera, ma che il cassiere umano, all’interno della banca possa farvi l’operazione. Vale la pena provarci.

Usare maggiormente la carta di credito. La carta di credito è molto più potente del bancomat, fuori dall’Europa. Va usata per pagare, ma anche per ritirare liquidi dalle casse automatiche o dagli sportelli delle banche. Ciò costerà il famoso 4%, ma a volte non c’e’ rimedio.

Quante carte? Dove tenerle? E i codici? Io viaggio con la carta di credito e due bancomat su due conti diversi. In questo modo sono meno esposto a furti, a danneggiamenti delle tessere o all’eventuale disseccamento di un conto. Le tre carte sono conservate in tre tasche/borse diverse. I codici li so a memoria, li ho scritti in una agendina che porto con me come se fossero dei numeri di telefono e stanno in un messaggio mail che ho inviato a me stesso e che posso recuperare da un qualsiasi computer del mondo.   Paranoie? No, troppe volte mi son trovato a chieder l’elemosina per esser rimasto senza accesso ai soldi che pur avevo su un conto da qualche parte del mondo. Da quando faccio così non mi è più successo.

Triste aggiunta. L’ultima frase del punto precedente (“non mi è più successo”) mi ha portato male. Pochi mesi dopo averla scritta mi sono ritrovato in una difficilissima situazione per pagare in viaggio. Ero in Tunisia per un lungo periodo e mi successe questa disgrazia: fui avvertito per mail che la mia carta di credito era stata bloccata dalla banca perchè aveva subito un tentativo di clonazione. Avrei potuto sbloccarla, ma i rischi di prosciugamento mi dissero che erano molto alti. Il mio primo bancomat era di Invest Banca e non ha mai funzionato. Era la mia nuova banca e il direttore della filiale dove avevo aperto il conto mi aveva assicurato che avrebbe funzionato in Tunisia. Ebbene, non era vero. Il secondo bancomat si era snagnetizzato. Era un bancomat di riserva e non lo usavo da parecchio tempo; la mia colpa fu di non averlo testato prima di partire.

Rimasto senza mezzi di pagamento mi sentii morire: dovevo pagare l’qaffitto di casa ed avevo solo i miei 200 euro di emergenza. Dovetti farmi mandare un pò di soldi con la Western Union. Una grossa vergogna. Successivamente ho imparato che avrei potuto mandarmeli on line da me stesso dal sito della  Western, collegandolo con il sito della mia banca.

Buon viaggio con i consigli del Viaggiatore Critico per pagare in viaggio in sicurezza e senza svenarsi. .