Attrazione fatale fra dominicani ed italiani.

Attrazione fatale fra dominicani ed italiani.

Febbraio 14, 2017 4 Di ilviaggiatorecritico
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La prima strada della prima città della prima colonia spagnola in Sud America. A Santo Domingo. Il primo passo della tragedia americana.

Ci devono essere motivi profondi che spiegano l’attrazione che quest’isola di Santo Domingo esercita sugli italiani. Di alcuni motivi, più superficiali, se ne è già parlato nel post sugli italiani a Santo Domingo . Ma non bastano le donne belle e facili,  la mancanza di un trattato di estradizione,  il clima buono, l’aria dei Caraibi, o la presenza di certe meravigliose spiagge.

Tutto ciò non è sufficente a spiegare l’icapricciamento degli italiani per questa parte d’isola condivisa dalla Repubblica Dominicana con Haiti. Vi deve essere altro.

A Santo Domingo vi e’ una quasi totale mancanza di regole. Ognuno fa quel che vuole. Le leggi sembrano essere poche,  semplici,  facilmente aggirabili e la corruzione risolve quasi tutto. La stessa applicazione delle leggi sembra essere del tutto arbitraria e soggetta agli umori della persona che la deve applicare o al clima di quel giorno. Un incubo per i ligi alle leggi, un bengodi per i furbi.

I dominicani sono di carattere facile e ampliamente flessibile e non soffrono della terribile malattia,  cosi diffusa in America Latina,  del nazionalismo. Non hanno nessun complesso di inferiorità nei confronti degli stranieri, come invece succede spesso nel continente. Quindi lo straniero non è fonte nè di ammirazione, nè di disprezzo. Non è oggetto di rivendicazioni nazionaliste, non gli si imputa i mali del paese, come succede spesso negli altri paesi sudamericani, sempre alla ricerca del capro espiatorio per le loro ataviche disgrazie. In Repubblica Dominicano non viene dato molto peso allo straniero; ci si interessa ai suoi soldi, non alla sua persona.

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Si guarda il cricket alla televisione, nella bottega bar del paese, il sabato sera. Come in Italia il calcio negli anni ’60.

Lo straniero a Santo Domingo  si sente doppiamente libero. Fa quel che vuole e non si sente diverso in quanto straniero. Si camuffa, si mimetizza, scompare nel paesaggio, passa inosservato.

Gli italiani poi,  così insofferenti delle regole ed amanti dei sotterfugi fantasiosi per ingannare lo Stato, trovano qua un paradiso.  Respirano a pieni polmoni e trafficano felici. Si sentono liberi di agire a loro piacimento: lupi nella foresta. Non tutti gli italiani,  ovviamemte,  ma quella vasta fetta di arruffoni, arraffoni, faccendieri,  filibustieri,  evasori,  individualisti,  paraculi,  sbruffoni che son venuti in abbondanza.  Aprono e chiudono attività, assumono e licenziano con lo schioccar delle dita,  evadono l’evasibile,  corrompono e mentono.  Il mondo e’ loro,  fategli largo.

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Vecchietto dominicano. Normalmente sono incazzosi e dalla lingua lunga.

Un esempio perfetto della mancanza di regole della Repubblica Dominicana è quello del regime dei visti. Non ce n’e’ bisogno per entrare e per starci 30 giorni.  Se ci stai di piu (anche anni ed anni) basta pagare una modesta cifra all’uscita.  In questo modo non sarai  mai un clandestino. E, da poco,  puoi ottenere il visto,  pagando quella cifra, anche se hai il passaporto scaduto,  cosa che avviene a molti latitanti.  Più comodo di cosi…. (Da metà 2018 questa cuccagna sembra un pò finita, ma i nostri prodi italiani sono già alla ricerca dell’inganno per continuare come prima. Del resto l’applicazione di questa legge è oggetto di mille congetture perchè nessuno è veramente riuscito a capire cosa succeda per davvero).

Ma vi e’ ancora dell’altro, nell’attrazione che questo paese esercita sugli italiani.  I Dominicani,  almeno quelli che entrano in contatto con  i turisti,  sono assai proclivi alla bugia, alla truffetta, alla circonvenzione d’incapace. Nei negozi i prezzi sono stabiliti secondo il tipo del cliente. Se straniero paga moooolto di più.  Perfino nei supermercati i prezzi affissi sono per i turisti.  Gli acquirenti locali hanno un bello sconto.  I dominicani, in generale, vi raccontano sempre un sacco di balle,  quasi piu’ per il piacere di raccontarle che per l’eventuale vantaggio che ne possono trarre. Vi fermano per la strada e si improvvisano ciceroni in luoghi sprovvisti di ogni interesse. Non vi vendono la Fontana di Trevi perchè non sta lì.

Son capaci di chiedere prezzi spropositati per i trasporti o le escursioni.  Negli alberghi vi dicono un prezzo eppoi lo alzano al momento di pagare,  oppure vi fatturano un paio di notti in piu’.  Chiedete un pesce lesso e ve lo portano fritto, cercando di convincervi che e’ lesso. Al conto del ristorante viene spesse aggiunto il 10% di servizio e il 18% di tasse. Tutto insieme fa il 30% in più di quanto scritto sul menu. Come se quelle tasse le pagassero!! Chiedete di fare un’escursione e cercano di includervi un pranzo natalizio che poi si rivelerà a base di aragoste pescate nel Giurassico. Un continuo assalto.

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Architetture caraibiche. Un pò frufru, ma rallegrano l’animo.

I dominicani, inoltre, hanno la lingua lunga:  scherzano molto, si prendono in giro fra di loro, rispondono in rima alle battute, non sono permalosi ed accettano gli scherzi.

Sono, insomma, bugiardi,  furbastri, salaci, sfrontati. Queste caratterisitche non vi sembrano che siano molto simili a quelle  degli italiani? Due popoli lontani, ma che si ritrovano molto simili e che finiscono sicuramente per affratellarsi e convivere facilmente!!

Ed in effetti va a finire che, a parte le frequenti incazzature dovute alle truffette più che quotidiane, a Santo Domingo si finisce per starci bene e a proprio agio, circondati da un’atmosfera molto rilassata e quasi familiare. Ci si diverte con i dominicani, si ascoltano le mille storie degli italiani. E le giornate scorrono fluide nel torpore tiepido dei Tropici.