I bar mediterranei

I bar mediterranei

Novembre 21, 2016 4 Di ilviaggiatorecritico

Mi piace pensare che la cultura che si è creata intorno al Mediterraneo sia la più antica, la più complessa e quella che meglio incarna l’essenza umana, fra le molte che si sono espresse fino ad ora sulla Terra.

E non ho dubbi che un aspetto centrale di questa multiforme cultura sia il bar. Sulle rive del Mediterraneo la gente sta molto tempo al bar; ci sta bene; ci fa un sacco di cose e gli dispiace andarsene.

Il turista accorto non mancherà di passare molto del suo tempo di viaggio nei bar e dedicherà loro altrettanta, se non maggiore, attenzione che alle chiese o ai musei.

Ogni paese ha il suo tipo di bar e tutti meritano di essere conosciuti. Eccone alcuni, in ordine crescente ed arbitrario di mio aprezzamento:

Il caffè arabo. Naturalmente, non vi si beve vino o birra, ma solo caffè e tè, servito in bicchieri senza piattino e con il cucchiaino dal lungo manico infilato dentro. Non vi si mangia assolutamente nulla. I tavoli sono spesso rotondi e i bar sono grandi, molto affollati a quasi tutte le ore, tanto che vien fatto di chiedersi quando la gente pensa di lavorare. Le donne sono assolutamente assenti e l’aspetto è abbastanza triste, spoglio, un pò squalliduccio. Ma le conversazioni fervono ed è un luogo dove, palesemente, vengono raddrizzati continuamente i destini del mondo. Si ritrovano dal Marocco alla Turchia, alla Bosnia. Il turista non vi si siede volentieri, sia perchè le donne si sentono a disagio in quanto sarebbero le uniche, sia perchè sembra un mondo solo per i locali, da rispettare senza portarci la superficialità tipica dei turisti.

La terrasse. Detto alla francese è il bar lungo il Corso che si può permettere di img_20160609_204441occupare un vasto spazio di suolo pubblico (delimitato da vasi con piante varie e spesso spelacchiate) sul quale sistemare un discreto numero di tavolini riparati da ombrelloni. Questo modello di bar è probabilmente più nordico che mediterraneo ed è poco adatto alla socializzazione con i passanti, nascosti dalle piante di recinzione. Ci si va a coppie o a piccoli gruppi, ci si siede a bere analcolici e si va via un pò annoiati. Più cari di altri tipi di bar, hanno anche camerieri più professionali che alla fine della giornata si son fatti qualche decina di chilometri fra il bancone ed i tavoli. Vi si mangiucchia anche qualcosa.

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I vecchi e brutti bar portoghesi, ma così cari al cuore.

Il bar popolare in Portogallo. Sono innanzitutto molto brutti. Sovrabbondano i banconi di lamiera nichelata affittati e pieni di vetri graffiati dall’uso. E di sciarpe e gagliardetti del Benfica e delle altre squadre. Atmosfera fredda, poco accoglienti. Sul banco, delle vetrinette con crocchette di patate, polpettine di baccalà, sofficini di formaggio. Si beve soprattutto birra alla spina, la più economica dell’Europa Occidentale. Qualche tavolino, un pò dentro ed un pò fuori, regalato dalla birra Sagres, sedie scompagnate, abbastanza disordine, pulizia largamente migliorabile. Dietro al banco il proprietario, da solo o con un aiutante; entrambi di aspetto dimesso. Ma è facile mettersi a chiaccherare e venire a sapere tutti i dettagli del quartiere. E soprattutto vi si avverte quella sottile malinconia dimessa che finisce per scaldare il cuore.

Il bar greco tradizionale. E’ la foto che i turisti italiani hanno in mente della mio-nokia1082Grecia: un enorme olivo alla cui ombra tre o quattro tavolini quadrati ospitano un vecchio Pope e qualche pensionato seduti su sedie impagliate dipinte di azzurro. Sul fondo una casa a cubo bianchissima. Ve ne sono rimasti ormai pochi, sostituiti dai bar moderni che vedremo più sotto. Vi si beve il caffé, la birra, la grappa; soprattutto il vino portato al tavolino nei caratteristici boccali cilndrici di lamiera colorata di rosso o di azzurro, molto simili ai nostri vasi da cimitero. Il padrone, solitamente anzianotto, panzuto e con la barba di qualche giorno, vi porterà un piattino con dei pezzi di cetriolo e di pomodoro. In certi casi, accanto al bar, un macellaio arrostisce spiedini. Voi vi siederete, berrete il Retsina, il vino resinato, penserete ad Omero e vi sentirete malinconicamente felici.

Il bar sport italiano. Luogo notissimo agli italiani e teatro di infiniti libri, film, scene di vita ed appuntamenti importanti o no di ognuno di noi. Pur in crisi per l’avvento dei nuovi tipi di locale, resta l’ossatura del sistema-caffé italiano. Una sia pur breve visita rimette al mondo anche i più disperati.

Il bistro francese. Non strettamente mediterraneo, nasce a Parigi, ma poi si diffonde anche a sud. Locale vasto, principalmente al chiuso, ma con possibili tavolini fuori.  Lunga barra di legno con proprietario normalmente incazzato. I tavolini sono molto piccoli, quadrati e vicinissimi gli uni agli altri, per cui si ascoltano (ma non vi si partecipa!) le conversazioni dei tavoli vicini. In alcuni casi vi è una grande tavolo tondo dove chi è da solo si siede per chiaccherare con gli altri avventori, anche se sconosciuti. Si beve vino e pastis, il tremendo aperitivo all’anice. Poi è diventato anche ristorante, prima rapido ed economico, poi anche ricercato e relativamente caro. Molto accogliente, risente un pò dei modi francesi, non sempre urbanissimi.

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I piattini del bar de tapas.

Il bar di tapas spagnolo. Da non confondere con il bar de copas, dove solo si beve, è quel luogo meraviglioso dove ci si siede alla barra e si ordinano piccole porzioni dei numerosi cibi offerti. Questi sono esposti in vetrinette sul banco o annunciati in lavagne. E’ una delizia di piatti regionali, tradizionali, popolari. Il locale è solitamente al chiuso, spesso grande, sempre lungo per permettere la massima estensione della barra, con poca attenzione all’estetica e scarsa considerazione della pulizia. Infatti i clienti gettano a terra tovagliolini, stecchini, noccioli di oliva, bucce di ogni tipo; poi il ragazzo spazza. Si beve principalmente birra o vino, secondo le regioni. Il servizio è estremamente rapido e conciso, a volte ruvido. I prezzi sono molto variabili, da modestissimi ad assai cari.

Il Bar greco moderno. Raggiunge il massimo del confort e dell’accoglienza. E’ esterno ed ampio, ben riparato da eleganti tettoie o da vasti ombrelloni; ha delle poltrone e dei divani molto ampi, comodi, rilassanti. Non vi è fretta, ci si può stare molto a lungo con una sola consumazione. E’ frequentato da ogni genere e da ogni età. Il servizio è disteso e cortese, efficente. I prezzi sono contenuti, soprattutto in relazione alla qualità delle poltrone e del servizio. Alcuni sfiorano il lusso, pur mantenendo prezzi accessibili. La bevanda principale è il caffè, ma servito in molti modi diversi. Non vi è cibo, salvo noccioline o patatine, offerte.