Vale la pena visitare l’Estonia?

Vale la pena visitare l’Estonia?

Maggio 3, 2016 1 Di ilviaggiatorecritico
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L’orrido trenino da turisti nel delizioso centro storico di Tallinn.

Alcune considerazioni:

  1. L’unica vera attrazione del Paese è la città vecchia di Tallinn che è un vero gioiello. Purtroppo è iperturisticizzata, piena di ristorantacci e di negoziucci di souvenir. Finisce per essere stucchevole e fastidiosa. E’ una città molto estesa, a volte fra un quartiere e l’altro ci sono delle foreste attraversate dai sentieri che portano al supermercato. O al cimitero….
  2. Il paesaggio in generale è molto rurale e bucolico. E’ un paese piatto fatto da campi e da foreste fittamente intervallate. Con paesini dalle chiese con il campanile acuto. Le case sono sempre distanziate l’una dall’altra, anche nei paesi; non vi è un vero e proprio centro. Case molto belle, spesso di legno. Ma tutto abbastanza monotono, con poche eccezioni.
  3. Gli estoni – estoni sono di una riservatezza che sfiora l’autismo. Difficilissimo averci  quei contatti empatici che fanno parte delle piacevolezze di un viaggio.
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    In costume, al bancomat della banca Svedese. Tutto un programma.

    Non reagiscono a nessun tipo di gentilezza e a dir la verità sembrano anche un pò villani, a volte. Ma forse non lo sono; deve essere l’effetto dell’enorme riservatezza, diciamo. Molte ragazze sono di una bellezza sconcertante. Inoltre, in media, le donne sembrano più alte degli uomini. Ma di colori e di modi molto simili a quelli dei ghiaccioli al limone.  Gli estoni – russi sono molto più espansivi e caciaroni. Si riescono a stabilire contatti.

  4. E’ un paese che si gira molto bene. Buone strade, ben indicate, trasporti pubblici eccellenti: regolari, frequenti, economici, pochissimo affollati. Il traffico è sempre modestissimo ed ordinatissimo.
  5. Della cucina se ne parla qua. Ma è meglio non farci conto.
  6. L’atmosfera è molto bella. Vi è quella chiarezza di colori, quella nitidezza della luce, quella leggerezza dell’aria che sono caratteristiche del nord e che commuovono l’animo, come in Finlandia. Vi è pace in quel paese, ci si rasserena. Il tramonto, quando soleggiato, è una festa per il cuore.
  7. Tanto che gli estoni paiono veramente molto calmi: si muovono lentamente, non vedi persone affrettate, non vi è che poco traffico, i trasporti pubblici sono
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    A Tallinn, fra un quartiere e l’altro vi possono essere delle foreste!!

    puliti, in orario, poco affollati. Nei negozi vi è sempre molto personale ed i clienti non si accalcano; i negozi hanno orari lunghissimi, tutti i giorni della settimana. Molti i negozi deserti, con la commessa seduta dietro il banco che guarda nel vuoto, ci si chiede come faccia fine mese. La gente passeggia molto, con andatura decisa, ma rilassata. In generale non danno l’idea di essere molto vispi, paiono andare in crisi con ben poco. Molti i bar dove si fa sussurata conversazione. Pochi sorridono, ridere è escluso. La loro sembra una vita lontana dallo stress e dalle preoccupazioni. Una sensazione di calma pervade il visitatore. Ma si sente la mancanza della vita.

  8. E’ certamente un paese ancora un pò povero. I prezzi sono di qualcosa inferiori a quelli italiani, ma vi è un’organizzazione della vita che permette di spendere relativamente poco: oltre ai ristoranti vi sono i bar nei quali si può sempre mangiare ad un livello del tutto simile a quello dei ristoranti, ma ad un prezzo assai modico. E vi sono anche dignitosissimi alberghi a prezzi molto ragionevoli.
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    La campagna, un po’ monotona.

    Inoltre è chiaro che una parte della popolazione (direi soprattutto i russi) è ancora in difficoltà; vi è quindi una certa aria di fatica che umanizza il quadro, per altri versi idilliaco, della vita estone. E tale fatica fa la differenza con la perfezione della Scandinavia a cui l’Estonia fa evidentemente riferimento, dal momento che gli abitanti si dicono scandinavi e non slavi (estoni – russi a parte, s’intende).

  9. Il visitatore ha quindi la possibilità in Estonia di vivere l’algida serenità scandinava, ma trovandola un pò meno algida ed un pò più umana. E tutto ciò senza farsi terribilmente pelare dai terribili prezzi scandinavi. Questo pare il punto centrale di un viaggio in Estonia: cogliere uno stile di vita che a noi pare quai perfetto. Questo stile di vita è di recente istallazione, iniziato dopo l’uscita dell’Estonia dall’Unione Sovietica e sta evidentemente cercando una sua completezza. Sta cercando la perfezione; sperando che non cada nella disumanità scandinava. E in questo gli Estoni mi son piaciuti.
  10. Non bisogna dimenticare la travagliatissima storia di questo piccolo paese, mai indipendente, o quasi. Ce l’hanno molto con il periodo sovietico dandogli tutte le colpe di questo mondo e dimenticando i grandi pregi che ebbe in campo
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    Il povero mercato dei russi.

    culturale ed architettonico. La Storia farà giustizia, prima o poi: L’estonia deve quel che è oggi anche (molto) all’appartenenza all’Unione Sovietica. Ad esempio, è riuscita a sfuggire al capitalismo efferrato degli anni ’60 e ’70 che ha devastato le nostre città conservando qui le vecchie e deliziose case di legno.

  11. Detto tutto ciò, riaffermata la gradevoleeza del viaggio, espressa la simpatia verso il popolo estone e sottolineata la preoccupazione per la non floridissima situazione della parte russa della popolazione; detto tutto ciò, si conclude che un viaggio in Estonia si giustifica solo se non avete veramente niente di meglio da fare.