L’insopportabile Marocco I

Maggio 7, 2015 1 Di ilviaggiatorecritico

Il vostro Viaggiatore Critico ha avuto la sfortuna di andare alcune volte in Marocco, per differenti motivi; delle quali le ultime due molto recentemente. E lo ha trovato un posto assolutamente da non frequentare per numerosi e diversi motivi, che vi passa a spiegare. Che non venga tacciato di essere anti arabo perchè parla, invece, molto bene della Tunisia. .

La caccia al turista. E’ lo sport più praticato in Marocco e sembra alquanto redditizio a giud100_0706icare dal numero di persone che vi si dedicano con determinazione ed accanimento. Dimentichi il turista – preda di poter avere un solo momento di pace quando visita luoghi turistici! Sarà costantemente apostrofato ed angosciato da venditori di qualsiasi cosa o di accompagnatori verso qualcosa. Non riuscirà a liberarsene, se non comprando e pagando. Se non compri un oggetto o paghi un servizio il turista verrà insultato, sbeffeggiato, offeso; in francese, in italiano, in arabo; con veemenza e disprezzo. Sei una vittima: se qualcuno ti verrà in soccorso non sarà per aiutarti ma esclusivamente per venderti qualcosa a sua volta ed il turista sarà caduto dalla padella nella brace. I venditori si passano il malcapitato l’uno con l’altro come se fosse una palla. Non riesci a sfuggire alla persecuzione: un incubo.

La tattica più vigliacca della guida non richiesta è quella di camminare un passo avanti a te e di far credere che ti sta portando in un negozio dove invece sei entrato di sua spontanea volontà. Dopo l’acquisto pretenderà dal negoziante il 10 % del valore dell’acquisto. Questa è la tariffa ufficiale. Non riesci a liberarti dell’accompagnatore: ti siedi in un caffè? Ti aspetta sulla porta. Cambi strada repentinamente? Se ne accorge e ti ritrova nella folla. Ti avvicini ad un poliziotto turistico per indicarlo? Sparisce per incanto, salvo poi rifarsi vivo una volta che ti sei allontanato dal poliziotto.

Impossibile guardare una vetrina senza che il negoziante si precipiti fuori e ti tiri dentro. Impossibile far due chiacchere con i passanti senza che ti vogliano appioppare qualcosa.
Impossibile riposarsi in un angolo senza che ti disturbino innumerevoli volte.
Impossibile non farsi fregare foss’anche per un bicchier d’acqua.

E soprattutto evitate di accettare quel melenso tè che vi viene offerto costantemente. Quello che viene spacciato per segno dell’ospitalità magrebina, è in realtà un guinzaglio che vi costerà ben caro alla fine della storia.
In Marocco non si è scelto di accogliere degli ospiti, ma bensì di attirare delle prede in una gabbia stretta in cui spennarli senza cautela. Ci si sente un pò come quel tipo che finì nelle mani del canaro della Magliana.

Si mangia male. Pochi i piatti offerti nei ristoranti e sempre gli stessi. Il solito couscous, l100_0252’immancabile tajine e poco altro. Potete fare il giro del Marocco e starci dei mesi, mangerete sempre le stesse poche ed uguali cose. Dopo una settimana ne avrete il voltastomaco. Non esiste il piacere dell’accoglienza nei confronti del turista; l’offrirgli qualcosa di locale, ben fatto, porto con amore. No. Il turista è una preda e gli va semplicemente ammannito qualsiasi cosa per avere in cambio il massimo prezzo possibile. Il turista è disprezzato e non si fa il minimo sforzo per migliorare il servizio proposto o per differenziarsi dalla concorrenza.

Consigliabili sono invece  quelle numerose baracche lungo le strade di grande comunicazione dove arrostiscono la carne sulla brace. Il pane è buono e qualche brandello di carne abbrustolita può far piacere; dimenticarsi una birra che pur ci starebbe benissimo.

Stato di polizia. Il Marocco non è un paese democratico. Si dice che il padre 100_0451dell’attuale Sovrano presenziasse personalmente alle sedute di tortura dei suoi oppositori. L’attuale, quando si sposta fra le sue residenze (una in ogni città) blocca tutto. Sulle strade dove passa, autostrade comprese, ad ogni angolo, ponte, fosso, dosso ci sono dei militari o dei poliziotti. Quest’ultimi sono comunque onnipresenti. I posti di blocco sono frequentissimi, ad ogni accesso alle città e cittadine e sono dotati delle famigerate bande chiodate. Le multe fioccano implacabili: ho visto multare un povero vecchio su un motorino scassatissimo per avere una cesta di polli sul portabagagli. Nugoli di poliziotti su grossissime moto nuove e brillanti. Spero proprio di non finire mai in quelle mani.

Le donne. Impossibile rivolgere la parola ad una donna foss’anche 100_0716decrepita e foste voi stessi una donna. Subito interverrà un uomo a metter bocca e l’allontanerà. Abbiamo provato numerose volte: mia moglie chiedeva ad una donna una informazione qualsiasi, per strada. Immancabilmente ed immediatamente un uomo, certo sconosciuto anche alla donna marocchina, si intrometteva con arroganza e voleva sapere cosa volevamo. Stomachevole.

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