Il vento e la paura.
Ieri non c’e’ stato niente da fare, sono ancora a Corvo e sempre senza frutta e verdura. Azzorre! Non mi era mai successo, in vita mia, di ansiare una foglia di lattuga, come l’ultima delle chiocciole.
E’ che qui impera la natura. La Natura a me, mi fa paura. E’ infatti una cosa che sta dappertutta ed è fatta da un sacco di cose diverse, mediamente contrarie alla tua tranquillità. Se non chiudessi la porta, la sera, te la ritroveresti nel letto. Ali, insetti, raggi brucianti, schizzi di vario tipo, temperature estreme, spine, denti di animali, umidità soffocante, lotta accanita su ogni spazio, agguati da tutte le parti, onde e rocce appuntite, salite e discese, dirupi mortali, erbe e meduse urticanti, pietre scivolose e dune mobili, frane, smottamenti e valanghe, acqua dappertutto o mancanza assoluta d’acqua, polvere negli occhi e frasche in faccia, fame, sete e virus poliedrici e dispettosi. Questa è la Natura. E non fa strano che l’uomo si sia accanito contro di essa, in vendetta dei mali passati per milioni di anni, fino a chiuderla fuori dalla finestra, spettacolo relegato sul canale di Geografic Channel. Ma questo vento che ci spazza, qua, l’uomo non è riuscito a spengerlo ed io ne ho paura.
Ma c'è uno psichiatra da quelle parti in grado di assolvere l'oneroso compito di capire cosa ti frulla in testa per andare in un posto del genere dove manco ci trovi l'erba? Ma era molto meglio Masina!
Se trovo un posto di lavoro (ma bene anche cazzeggiare come fai tu), ti porto in montagna ad arrampicare, in inverno, in condizioni estremi. E poi potrai tranquillamente affrontare la natura…